Wenglor Sensoric presenta i nuovi sensori induttivi per temperature elevate

Wenglor Sensoric presenta i nuovi sensori induttivi che sono progettati per resistere ad alte temperature e possono essere utilizzati in settori come l’alimentare e l’automobilistico.

Pubblicato il 28 Gen 2020

SensoriInduttivi


Wenglor Sensoric, azienda tedesca che si occupa della produzione di sensori intelligenti, sistemi di visione e dispositivi di sicurezza, ha rinnovato la gamma INTT2 e INTT3 dei sensori induttivi per temperature elevate, espandendo l’esistente portfolio con 12 ulteriori modelli.

I nuovi sensori induttivi sono in grado di rilevare oggetti metallici senza contatto in condizioni operative con temperatura da −10 a +250 °C. I settori di applicazione di questi sensori sono principalmente quello dell’industria alimentare, automobilistica e chimica per effettuare il riconoscimento di oggetti e parti metalliche al fine di controllarne la presenza e il corretto posizionamento.

I dispositivi INTT2 e INTT3 sono sensori più flessibili, più compatti e più economici rispetto ai precedenti e presentano una serie di caratteristiche fisiche e tecniche che li rendono ancor più efficaci dal punto di vista operativo e qualitativo:

  • la vita del prodotto ha una durata media è superiore a 5 anni;
  • la presenza di una centralina di analisi integrata all’interno del connettore, che rende il sensore particolarmente compatto;
  • I sensori sfruttano le potenzialità di Io-Link per le operazioni di configurazione, che può essere gestita individualmente su più dispositivi tramite unità di controllo;
  • è possibile sostituire facilmente i sensori senza alcuno sforzo di programmazione grazie al plug&play con funzione di storage.

I sensori si dimostrano sempre molto facili da installare e flessibili nell’impiego grazie all’innovativa tecnologia weproTec, qualsiasi sia il sistema entro il quale si devono integrare.

La tecnologia weproTec è un accorgimento tecnico che impedisce a più sensori montati uno accanto all’altro di interferire l’un l’altro. Ciò permette di installare due o più sensori anche in spazi ristretti e rende i risultati migliori e maggiormente sicuri grazie alla ridondanza dei dati raccolti. È quindi possibile anche montare due sensori uno di fronte all’altro, riducendo la luce libera per il rilevamento degli oggetti da 8 a 1,5 volte la distanza di commutazione nominale.

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Valentina Repetto

Appassionata di tecnologia ma con un amore incondizionato verso la natura, si dedica alla fotografia e al video editing. Curiosa e esploratrice verso tutto ciò che la circonda. Laureata in Scienze e Tecnologie Multimediali, indirizzo comunicazione.

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