Negli ultimi anni, le aziende stanno assistendo a un grande esodo di quella fascia di risorse con la più alta anzianità lavorativa. Il pensionamento della forza lavoro esperta, unito all’ingresso di nuove leve, ha creato nuove sfide e, allo stesso tempo, nuove opportunità per tutti i settori. In questo scenario, per sfruttare al meglio tali opportunità e superare gli ostacoli, sta assumendo un’importanza sempre maggiore il concetto di “knowledge management”.
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Invecchiamento della forza lavoro e importanza del knowledge management
Secondo il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti, il numero degli over 55 si è duplicato negli ultimi 20 anni e, a oggi, i “baby boomer” hanno ormai superato o sono prossimi al pensionamento. Indipendentemente dal fatto che i “senior” presenti in azienda decidano di andare in pensione o di lavorare più a lungo, le imprese di ogni dimensione sentono ormai da tempo la necessità di trovare soluzioni che tramandino le competenze alle nuove generazioni.
In una recente ricerca di Field Service News, le aziende hanno evidenziato come l’invecchiamento della forza lavoro, che raggiunge il 73%, rappresenti una grande preoccupazione per le loro attività. Queste criticità derivano da una carenza di lavoratori qualificati, un divario nelle competenze pratiche e dalla necessità di formare molti neoassunti. Mentre la carenza di lavoratori qualificati è un problema continuo, la sfida attuale sta nel colmare il divario relativo alle conoscenze. Acquisire il bagaglio tecnico delle risorse più esperte può risultare difficile se i processi non sono documentati, se i tecnici lavoravano da soli e se la formazione non viene fatta in gruppo.
I tecnici, sulla base delle attività svolte, sviluppano esperienza, possono dare consigli, suggerire trucchi e condividere le proprie conoscenze relative ai processi aziendali. Se non correttamente trasferito o documentato, tale know-how viene perso nel momento in cui tali risorse vanno in pensione. Questa criticità non è un fenomeno isolato, anzi, sono molti i settori aziendali che si trovano a dover superare gli stessi ostacoli.
In una ricerca, il Service Council ha riscontrato che per il 70% delle imprese di servizi “la perdita della conoscenza” del personale prossimo alla pensione avrebbe rappresentato una delle più importanti sfide dei prossimi dieci anni. Ecco perché il 58% dei partecipanti al sondaggio è convinto che per le risorse senior è fondamentale promuovere l’interesse delle aziende verso tecnologie innovative legate alla realtà aumentata.
La relazione tra knowledge management, realtà aumentata e intelligenza artificiale
Adottare tecnologie di ultima generazione è ormai necessario per colmare il divario tra il personale prossimo alla pensione e i giovani talenti in arrivo. Queste tecnologie includono il concetto di knowledge management, sfruttato attraverso la realtà aumentata e intelligenza artificiale.
La realtà aumentata, infatti, può essere utilizzata attraverso dispositivi mobili come smartphone, tablet, dispositivi indossabili (smart glass) per presentare informazioni in tempo reale, come istruzioni di lavoro digitali, checklist virtuali e videochiamate interattive. L’intelligenza artificiale, invece, opera con la RA per ottimizzare le informazioni presentate all’utente fornendo dati, immagini, video o istruzioni “al bisogno”. In questo modo, facendo collaborare insieme le due tecnologie, sarà possibile offrire un trasferimento della conoscenza intuitivo, automatizzato e interattivo.
I vantaggi di integrare funzionalità di knowledge management all’interno di un’impresa
Formazione rapida ai nuovi membri del team
Quando i nuovi membri entrano a far parte dei team è indispensabile che ricevano una formazione adeguata legata al ruolo che andranno a ricoprire. Per ridurre la mole di lavoro del tutor ed evitare di pagare due persone perché facciano la stessa attività, le imprese possono utilizzare gli strumenti di knowledge management per fornire orientamento e informazioni in tempo reale ai nuovi arrivati. La conoscenza “on demand” assicura ai lavoratori di essere formati ovunque, in qualsiasi momento, in loco e senza sprecare risorse:
- istruzioni di lavoro digitali, anche offline
- aule per la formazione in augmented e mixed reality
- formazione virtuale immersiva in 3D
- formazione sul posto di lavoro attraverso la collaborazione “see-what-I-see”
Autonomia dei lavoratori sul campo
Quando i tecnici effettuano delle attività in campo, richiedono assistenza, guida e formazione: aspetto che può rappresentare un’ulteriore difficoltà se le persone sono fisicamente distanti tra di loro. Inoltre, la necessità di disporre di informazioni da consultare a mani libere per questioni di sicurezza, aggiunge un altro elemento da tenere in considerazione. La condivisione di conoscenze “on demand” e la capacità di raccogliere informazioni manualmente, vocalmente e automaticamente rende la consuntivazione delle attività più accurata e meno ardua:
- assistenza e guida da remoto, anche in ambienti con scarsa connettività
- annotazioni in AR e condivisione dei contenuti in tempo reale
- istruzioni di lavoro digitali, anche offline
- conoscenze “on demand”, supportate dall’artificial intelligence
Supporto continuo
Il knowledge management svolge un ruolo fondamentale nell’acquisire dati essenziali e archiviarli per poterli consultare all’occorrenza. Gli algoritmi di Intelligenza Artificiale che possono far parte del knowledge management aiutano, inoltre, a condividere dati, file, immagini e taggare o ordinare le informazioni. Questa gestione automatizzata dei dati influisce notevolmente anche in fatto di risparmio di tempo e denaro:
- acquisizione automatica dei dati mediante AI
- indicizzazione e tagging di immagini e video
- creazione automatica di flussi di lavoro dai video sul campo
Utilizzando gli strumenti di realtà aumentata e intelligenza artificiale, imprese di ogni settore o dimensione possono superare le sfide causate dall’invecchiamento dell’organico, colmando così il divario di conoscenze interno. Le risorse senior possono così condividere facilmente le procedure in tempo reale senza la necessità di essere sul campo, i consigli possono essere documentati a mani libere e l’intelligenza artificiale può aiutare gli utenti futuri attraverso riconoscimento delle immagini, tagging, trascrizione e suggerimento dei contenuti.
Conclusioni
Il knowledge management introduce quindi un nuovo modo per fornire, da remoto, linee guida, formazione e supporto continuo durante le attività operative, contribuendo a colmare il divario di conoscenze tra le generazioni.