Enki, esoscheletro attivo per i soccorritori in situazioni di emergenza, si è aggiudicato il terzo posto della 20esima edizione italiana del James Dyson Award, il concorso internazionale di design e ingegneria per studenti promosso dalla James Dyson Foundation che sfida gli inventori di tutto il mondo a proporre progetti inediti in grado di affrontare un problema del mondo reale. Il progetto accederà ora alla fase finale della competizione internazionale.
Enki – Wearable robotics for muscular aiding, è un esoscheletro attivo in grado di supportare i soccorritori, alleviando lo stress fisico e facilitando il trasporto delle persone.
L’invenzione, presentata da un team di quattro studentesse dell’Università IUAV di Venezia, è studiata per garantire un funzionamento ottimale anche durante le inondazioni, grazie alla sua struttura impermeabile e alla tecnologia avanzata.
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James Dyson Award, i vincitori saranno annunciati il 13 novembre
A valutare i progetti presentati per l’Italia sono stati chiamati, insieme all’ingegnere Dyson Ibraheem Monks, due esponenti del mondo dell’innovazione e della formazione: Marco Morello, giornalista esperto di tecnologia, innovazione e nuovi trend, e Luciano Canova, economista e divulgatore scientifico, nonché insegnante di Economia Comportamentale presso la Scuola Enrico Mattei.
Enki è uno dei tre progetti selezionati per accedere alla finale. La competizione, quest’anno, si è concentrata maggiormente su soluzioni smart per la vita quotidiana.
Nello specifico, il 1° posto della sezione italiana è andato a Iva (passeggino pieghevole estremamente sottile e leggero, abbinato a uno zaino compatto ma spazioso che grazie alla sua versatilità, riduce lo sforzo fisico e facilita gli spostamenti di chi si muove con bambini) e al 2° StainEraser, un dispositivo per la rimozione delle macchie sui vestiti, pensato per i bagni pubblici, che con una combinazione di ultrasuoni, erogazione di acqua e aspirazione fornisce un’azione di pulizia efficace, sostenibile e sicura per la pelle, evitando danni ai tessuti.
I finalisti accedono alla fase internazionale del concorso, sfidando i progetti provenienti dagli altri Paesi in cui è presente il premio. I vincitori internazionali – scelti da James Dyson in persona – saranno annunciati il 13 novembre e si aggiudicheranno il riconoscimento finale di 35.000 euro. Ai due finalisti internazionali andrà invece una somma di 5.800 euro ciascuno.
Enki: l’esoscheletro che supporta i soccorritori durante le emergenze idrogeologiche
I consumi umani e il cambiamento climatico stanno innescando eventi estremi come inondazioni e siccità, con conseguenti danni duraturi e scarsità di risorse, che in Italia vengono accentuati dalla particolare configurazione geografica del territorio.
I soccorritori si trovano quotidianamente ad affrontare sfide particolari, soprattutto nell’evacuazione di persone con disabilità motorie, e gli strumenti attualmente utilizzati – come barelle, slittini e tecniche a uno/due soccorritori – costringono gli operatori a notevoli sforzi fisici, con conseguenti numerosi infortuni.
Il team composto da Ilaria Di Carlantonio, Beatrice Bandiera Marlia, Rebecca Handley Silvestri, Claudia Alexandra Matasel, studentesse di Design del Prodotto, della Comunicazione e degli Interni presso l’Università IUAV di Venezia, si è dedicato allo studio delle tecnologie di esoscheletro attive e passive per individuare soluzioni che potessero migliorare l’efficienza e ridurre lo sforzo fisico del personale di soccorso.
Il progetto di Enki -Wearable robotics for muscular aiding si è concretizzato dopo aver raccolto informazioni direttamente dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa di Venezia-Mestre, oltre che dai Vigili del Fuoco di Rimini, intervenuti durante l’alluvione dell’Emilia-Romagna nel maggio 2023, da cui è emersa la necessità di design ergonomico, soluzioni tecnologiche avanzate e resistenza a condizioni ambientali difficili.
Enki è un dispositivo indossabile che aderisce al corpo tramite cinghie e fibbie, si attiva tramite comandi vocali e sensori EMG su braccia e gambe in grado di rilevare i movimenti, ed è dotato di quattro motori piatti che forniscono un supporto dinamico e proporzionale.
Un aspetto chiave del sistema è la sua interfaccia, che permette di configurare, durante la fase di produzione, parametri antropometrici come altezza, circonferenza delle spalle, del torace, della vita e delle gambe, garantendo così un esoscheletro personalizzato e perfettamente adattato alla persona.
Inoltre, può essere abbinato a una luce LED, un GPS e un giubbotto di salvataggio gonfiabile idrostatico, conforme agli standard ISO 12402-3 con capacità di galleggiamento di 100 N e 150 N.
Grazie alla sua versatilità, Enki fornisce supporto ai soccorritori non solo nel sollevamento di persone con e senza problemi di mobilità, ma anche nella movimentazione di carichi generici.
L’obiettivo delle studentesse dell’Università IUAV di Venezia è quello di rendere l’esoscheletro un dispositivo ampiamente utilizzato dai soccorritori, contribuendo a salvare vite umane e riducendo il rischio di lesioni durante le emergenze.