Per i robot di Kuka un 2021 da incorniciare: fatturato a 3,3 miliardi di euro e record di ordini

Il 2021 di Kuka si è chiuso con una crescita di fatturato che ha superato le previsioni dell’azienda e ordinativi a livelli record. La crescita ha interessato tutte le divisioni ed è stata spinta dalla buona dinamica dei mercati cinesi e del Nord America. Nonostante le incertezze legate alle forniture, l’azienda si aspetta di consolidare la crescita anche nel 2022.

Pubblicato il 29 Mar 2022

kuka

Nonostante le difficoltà causate dalla pandemia e i problemi di approvvigionamento, il 2021 è stato un anno positivo per Kuka: l’azienda tedesca il cui azionista di maggioranza è il colosso cinese Midea ha infatti chiuso il 2021 registrando un fatturato di 3,3 miliardi di euro, in aumento del 27,2% rispetto al 2020.

Anche gli ordini sono aumentati del 27,7% (3,6 miliardi di euro contro i 2,8 del 2020) portando l’azienda a registrare il secondo valore più alto in tutta la sua storia.

Valori che superano le aspettative dell’azienda stessa che in occasione della presentazione della sua strategia di crescita per il 2025 (a fine novembre del 2021), aveva stimato di chiudere il 2021 con un fatturato di 3,1 miliardi di euro.

Forte crescita per tutte le divisioni dell’azienda

La crescita ha interessato tutte le divisioni dell’azienda, ma è stata guidata in particolar modo dal mercato cinese, che ha visto una ripresa più dinamica dopo la pandemia rispetto al mercato europeo, dove invece è stata rallentata dalle difficoltà di approvvigionamento e dal rincaro dei prezzi delle materie prime.

 Il business cinese dell’azienda ha infatti visto un fatturato superiore del 48,4% rispetto al 2020 e un aumento degli ordini ricevuti del 39,0% rispetto al 2020.

Aumento che, in Cina così come in Nord America, è legato alla riconversione di molte aziende dell’automotive verso la produzione di veicoli elettrici.

Kuka, infatti, sostiene inoltre un numero sempre maggiore di clienti del settore automobilistico nella tendenza globale verso l’e-mobility nel passaggio a nuovi sistemi di azionamento, ad esempio con sistemi di produzione automatizzati per moduli batteria.

La domanda di veicoli elettrici è in crescita, soprattutto in Cina e in Nord America e, di conseguenza, gli ordini ricevuti da Kuka Systems – la divisione di ingegneria dei sistemi del Gruppo – sono aumentati del 37,3%, spinti da una forte attività in Nord America.

E con la forte domanda nell’e-commerce e la tendenza verso soluzioni logistiche automatizzate, Swisslog, la divisione specializzata in logistica, ha aumentato il fatturato del 23,4%, con una crescita negli ordini del 16,5%.

Meno significativa la crescita di fatturato per Swisslog Healthcare, che si rivolge al mercato dell’assistenza sanitaria. Mercato che comunque ha registrato nel 2021 un aumento degli ordini del 27%.

Nuovi mercati per l’automazione

Anche per l’anno in corso, secondo il CEO Peter Mohnen, la domanda di automazione nella logistica continuerà a crescere, interessando anche le piccole e medie imprese. L’azienda stima che per il 2022 la crescita sarà sostenuta anche dall’aumento della domanda in nuove industrie e applicazioni, come quella alimentare e dei beni di consumo.

“Le nostre tecnologie sono in grado di fornire supporto nei più svariati settori in tutte le fasi di produzione. Con l’ampliato portafoglio di robot con modelli come il KR Delta e nuove varianti come i robot Kuka ‘Hygienic Oil’ per la produzione alimentare, Kuka offre le giuste soluzioni”, commenta Mohnen.

Un aumento di domanda a cui l’azienda intende rispondere con soluzioni rivolte ai bisogni dei settori specifici e customizzate anche sui bisogni dei vari mercati regionali. Per questo, come annunciato lo scorso novembre, Kuka investirà 800 milioni di euro in attività di ricerca e sviluppo entro il 2025.

Le previsioni per il 2022

Anche se l’azienda è riuscita finora ad assorbire l’impatto delle difficoltà causate dai problemi di approvvigionamento e dal rialzo delle materie prime, Mohnen si aspetta che nel 2022 queste incertezze – unite alle difficoltà che emergeranno con il prolungamento del conflitto tra Ucraina e Russia – peseranno maggiormente sulle attività del 2022.

“Abbiamo deciso di sospendere tutte le attività in Russia, dove il nostro volume di affari si aggirava intorno all’1% del totale. Pertanto, la guerra in corso non ha ancora influenzato le nostre attività, ma ci aspettiamo di risentire delle strozzature alle catene di fornitura nel 2022, anche se è ancora difficile prevederne gli effetti”, spiega Mohnen.

Il CEO ha anche spiegato che l’azienda è pronta ad offrire solidarietà ai cittadini ucraini che fuggono dal conflitto, offrendo possibilità di occupazione a breve termine e di internship per i più giovani.

Nonostante le nuvole all’orizzonte, le aspettative per l’anno in corso restano positive. “Anche se nei prossimi mesi dovremo affrontare strozzature di fornitura, carenze di materiale e costi più elevati, vediamo molte possibilità aprirsi per Kuka, che intendiamo sfruttare al meglio”, conclude Mohnen.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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