Mobile robot in forte sviluppo: ecco le prospettive di mercato

Un report di Interact Analysis rivela un mercato dei robot mobili dinamico, ma ancora frammentato e poco consolidato. Si stima comunque che nel 2025 nel mondo si venderanno 640 mila robot mobili autonomi e 43 mila veicoli a guida automatizzata e che, per quell’anno, sommando le unità in attività presenti nelle sole industrie di Cina e Stati Uniti, si arriverà ad oltre due milioni di mobile robot.

Pubblicato il 11 Feb 2023

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Nel 2021, il mercato dei robot industriali, a livello globale, è cresciuto del 25%. Interact Analysis ha stimato che il settore crescerà del 10% all’anno nei prossimi anni. Nel lungo periodo, inoltre, si prospetta per i produttori di robot industriali una previsione di crescita decisamente superiore rispetto a quella registrata negli ultimi dieci anni.

Nello stesso anno, inoltre, sono state vendute oltre 100mila unità di mobile robot: un record a livello mondiale. Il 40% della produzione è stato destinato alla Cina. In pratica, si è passati dalle poche centinaia di esemplari registrati nei magazzini di tutto il mondo nel 2017, ad un aumento delle vendite del 70% negli ultimi 18 mesi, con un giro d’affari globale cresciuto del 36% che ha portato il mercato a superare i 3 miliardi di dollari.

Nel settore ogni anno si affacciano sul mercato nuovi fornitori di robot mobili, si moltiplicano gli annunci di nuove acquisizioni, segnali che mostrano chiaramente come il record toccato nel 2021 sia destinato ad essere infranto: si stima, infatti, che nel 2025 nel mondo si venderanno 640 mila “robot mobili autonomi” e 43 mila “veicoli a guida automatizzata” e che, per quell’anno, sommando le unità in attività presenti nelle sole industrie di Cina e Stati Uniti, si arriverà ad oltre due milioni di mobile robot.

Anche l’International Federation of Robotics registra una crescita a doppia cifra dei robot mobili autonomi (AMR) legata alla sempre maggiore richiesta di automazione e robotica nei più diversi settori e alla crescente consapevolezza dei vantaggi derivanti dall’applicazione della robotica mobile anche in ambiti diversi da quelli tradizionali.

Nella categoria dei robot mobili, la principale classificazione distingue tra “veicoli a guida automatizzata” (AGV), tecnologia già affermata e presente nelle grandi industrie da oltre 40 anni, e i più recenti “robot mobili autonomi” (AMR), che sono capaci di muoversi in modo autonomo analizzando l’ambiente in cui si trovano e di trasportare oggetti senza la supervisione di un operatore e senza dover seguire un percorso fisso e predeterminato. Entrambe le topologie trovano larga applicazione nei piani di automazione dei magazzini dell’e-commerce e in generale nelle aziende manifatturiere, del packaging e della logistica. Applicazione destinata anch’essa a crescere, dato che è stato stimato che nel 2026 il volume dei pacchi di ridotte dimensioni lavorati ogni anno nei magazzini di tutto il mondo raggiungerà le 266 miliardi di unità, esattamente il doppio della cifra di due anni fa.

La frammentazione del mercato

Questi dati e una ricerca condotta nel settore da Interact Analysis negli ultimi sei anni, restituiscono la fotografia di un mercato molto dinamico, ma ancora altamente frammentato, nonostante le numerose acquisizioni, e destinato a rimanere tale, anche per i prossimi 2 o 3 anni.

Dalla ricerca, infatti, è emersa l’identificazione costante di nuovi attori, dovuta sia alla nascita di nuove start-up che all’offerta di “robot mobili autonomi” (AMR) da parte di aziende già presenti su mercati affini a quello della robotica mobile.

Questo segnale, unitamente ai notevoli tassi di crescita del settore e all’enorme varianza degli ambiti nei quali questo tipo di macchine si vanno diffondendo, superando ampiamente i confini dei principali settori di riferimento, manifatturiero, logistico e marittimo (terminal container), fanno presumere un’ulteriore frammentazione della base di fornitori.

La quota di mercato combinata dei primi 10 e dei primi 20 top vendor di mobile robot presenta delle variazioni minime tra il 2018 e il 2020 ed una diminuzione nel 2021.

Nel 2021, infatti, i primi 10 fornitori di robot mobili hanno acquisito solo il 36% dei ricavi totali del settore. Se confrontato il mercato dei mobile robots con quello più maturo dei robot industriali, nel quale i primi 10 fornitori godono di una quota di mercato del 73%, questo dato ci dà un’idea della frammentarietà del settore. Lo stesso vale anche nel confronto con quello relativo ai bracci robotici collaborativi, nel quale la quota è ancora più alta, ed è pari quasi all’85%.

La crescita delle startup

Per quanto riguarda le start up, un precedente rapporto del 2020 di Interact Analysis, sull’impatto del Covid-19 sul settore dei robot mobili, aveva già evidenziato una crescita del loro fatturato, direttamente connessa a quella dei robot mobili, aumentati di oltre 5 volte rispetto ai dati del 2017. Il valore del mercato era pari a 500 milioni di dollari nel 2019 (il 25% della quota del mercato).

In base allo studio, lo sviluppo del settore era trainato soprattutto dallo sviluppo dei robot mobili autonomi (AMR) rispetto ai veicoli autonomi (AGV).

A causa del continuo emergere di nuovi competitor, Interact Analysis vedeva già improbabile un consolidamento del settore nei successivi 2-3 anni. Un trend che si conferma anche nella ricerca pubblicata quest’anno.

Tornando alle start up, avendo ampliato con successo i progetti pilota avviati negli anni precedenti, lo scorso anno molte delle start-up di AMR hanno prodotto ricavi significativi (> 20 milioni di dollari).

Per dare un’idea della crescita di alcune di queste società e della dinamicità del mercato, basta dire che Locus Robotics, start up con sede a Wilmington, Massachusetts, che produce robot mobili autonomi che possono prelevare gli articoli nei magazzini, chiamati “LocusBots”, ha annunciato di aver raccolto 150 milioni di dollari in un round guidato da Tiger Global e Bond, raggiungendo una valutazione di 1 miliardo di dollari anche grazie all’aumento delle vendite tramite l’e-commerce. È stata una delle prime start up a raggiungere il famoso livello di “unicorno”.

Mentre, la rivale cinese Geek+, società tecnologica fondata nel 2015, specializzata in logistica intelligente e fornitore di robot mobili autonomi che gestiscono varie attività di magazzino, nel 2022 ha raccolto 100 milioni di dollari con una valutazione di oltre 2 miliardi di dollari ed ha annunciato un round precedentemente non divulgato, la serie D, all’inizio del 2021. Il nuovo finanziamento sarà utilizzato per la ricerca e lo sviluppo, nonché per l’espansione del mercato globale.

Ma anche players del settore più affermati hanno registrato un incremento delle proprie attività, perché, avendo notevolmente ampliato la base dei propri clienti e i settori di distribuzione, stanno beneficiando di un numero crescente di user che installano presso i propri impianti sempre più AMR, man mano che la tecnologia diventa più collaudata.

Le performance dei fornitori

Uno dei motivi che concorrono ad un mancato consolidamento del settore, è legato al fatto che l'”automazione mobile” comprende una moltitudine di tipi di robot, industrie e applicazioni, che vanno dai treni rimorchiatori automatizzati (tugger train) sulle linee di produzione automobilistiche, fino ai manipolatori mobili che prelevano singoli articoli in un centro logistico.

Pertanto, le performance dei vendors variano enormemente e spesso hanno poco a che fare con la strategia di vendita, il prodotto o le prestazioni, quanto piuttosto con i trend del mercato di riferimento.

Nel 2021, i tassi di crescita complessivi dei ricavi per i fornitori sono variati da un quasi 150% a un -50%. Questa variabilità deve essere imputata ad una serie di fattori, tra cui le industrie finali, l’area geografica e la tipologia di robot mobili offerti dal fornitore, AGVs piuttosto che AMRs.

Prospettive future del mercato

Un importante consolidamento del settore sembra quindi improbabile anche per i prossimi 2-3 anni. Tuttavia, dato l’attuale contesto economico e il crescente interesse per l’automazione mobile, è invece più probabile che anche alcuni dei players più piccoli proveranno a “incassare le proprie fiches”. Nonostante ciò, a causa del continuo emergere nei prossimi anni di nuovi competitor, Interact Analysis stima che il risultato netto non sarà né il consolidamento né un’ulteriore frammentazione del mercato.

Negli ultimi due anni, infatti, alcuni fornitori di AMR leader di settore, come ad esempio, Fetch Robotics e ASTI Mobile Robotics, hanno subito delle acquisizioni. Tuttavia, nel caso specifico, entrambi sono stati acquisiti da società che non disponevano di un portafoglio di robot mobili esistente, quindi queste operazioni non hanno contribuito ad un consolidamento o ad una concentrazione dei ricavi del mercato di riferimento.

Abbiamo anche avuto esempi di società di robot mobili che si sono acquisite l’una con l’altra. Nel settembre 2021, Locus Robotics ha acquisito Waypoint Robotics, mentre verso la fine dell’anno scorso Teradyne ha annunciato la fusione delle sue due acquisizioni di robot mobili (MiR e AutoGuide). Tuttavia, anche queste operazioni non hanno determinato un consolidamento del mercato, perché in realtà al momento dell’acquisizione, AutoGuide e Waypoint insieme, rappresentavano meno dell’1% dei ricavi totali del settore.

Sempre secondo Interact Analysis, sono probabili acquisizioni future, in particolare da parte di società industriali che desiderano capitalizzare l’elevata crescita e i margini osservati nel settore dell’automazione mobile. Tuttavia, la previsione è che ciò provenga da società non ancora attive nel settore. Altri potenziali acquirenti potrebbero essere rivenditori o società di logistica (come Amazon/Kiva) o, ancora, grandi integratori di sistemi di automazione di magazzino (come Dematic o Honeywell Intelligrated).

In conclusione, dall’analisi di Interact Analysis emerge che, dato il numero di fornitori, le diverse tipologie e tecnologie di robot mobili e i molteplici ambiti di applicazione, l’acquisizione di una singola azienda di AMR non può contribuire al consolidamento del mercato.

Diversamente, sarebbe molto meglio se un rivenditore o un’azienda di logistica potessero acquistare da più aziende di robot, scegliendo la soluzione migliore per il compito da svolgere. Analogamente per un integratore di sistemi, sarebbe molto più convincente poter offrire ai propri clienti la tecnologia di diversi fornitori di robot (ammesso che si possano ottenere accordi per la distribuzione) piuttosto che di uno soltanto, a patto che chi acquista sia in grado di trarre vantaggio dall’orchestrazione di una flotta mista e sappia risolvere le sfide connesse con l’utilizzo delle tecnologie AMR di più fornitori.

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Patrizia Ricci

Laureata in Ingegneria con un Dottorato di Ricerca in Meccanica delle Strutture, ha perfezionato i propri studi presso l’Università di Bologna e l’Imperial College di Londra, dove ha svolto attività di ricerca nel campo della dinamica delle strutture e della meccanica della frattura. Appassionata di tecnologia e innovazione, dal 2007 collabora regolarmente con diverse testate nei settori Automotive, Construction e Industry come autrice di articoli e approfondimenti tecnici.

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