Kuka ha partecipato alla 33ma edizione di BiMu, la biennale dedicata alla macchina utensile andata in scena a Rho Fiera Milano, con la sua offerta rivolta all’automazione flessibile, incentrata intorno all’ecosistema iiQKA e la famiglia di robot collaborativi LBR iisy.
La serie LBR iisy è disponibile in tre modelli con payload di 3, 5 e 11 kg, con uno sbraccio massimo rispettivamente di 760, 1300 e 930mm. I visitatori della fiera hanno potuto osservare il modello da 3 kg, coinvolto in un’applicazione di manipolazione classica, e il modello da 11 kg lasciato libero per la dimostrazione delle funzionalità di interazione e programmazione a guida manuale.
I “big iisys” sono i primi robot a funzionare con il nuovo iiQKA.OS, il sistema operativo progettato per rendere la programmazione e l’utilizzo del robot più semplice per l’utente finale, facilitando la programmazione per gli operatori meno esperti, grazie alla programmazione drag and drop e la modalità teaching manuale.
Un sistema operativo pensato per permettere alle aziende di sviluppare applicazioni in maniera più rapida e intuitiva, grazie al collegamento con l’iiQKA Ecosystem, l’ecosistema sviluppato da Kuka insieme ai suoi partner per permettere ai propri utenti un accesso comodo, intuitivo e affidabile alle soluzioni di Kuka e di terze parti.
“Per il momento stiamo lavorando con partner che provengono dal mondo del sistemi di presa, come Schunk e Zimmer, ma stiamo inserendo tanti altri partner per sistemi di visione, visione 3D, PLC e molto altro”, spiega Paolo Vaniglia, Rollout Manager Emea iiQKA.
“L’ecosistema è accessibile a chiunque e permette di scaricare direttamente la libreria del componente che viene poi facilmente implementata all’interno del software. Questo nuovo sistema operativo al momento è disponibile solo per questa famiglia di LBR iisy, ma in futuro verrà estesa a tutta la gamma di robot”, aggiunge.
Altra novità della gamma LBR iisy riguarda lo smartPAD di connessione al controllo, che permette la programmazione, la parametrizzazione della sicurezza e la gestione dello scambio con l’esterno senza bisogno di software esterno. L’utente ha quindi un unico punto di controllo, dal quale può vedere la scena 3D del robot, interagire con il software e interagire con la safety.
Il robot prevede due modalità di interazione, a seconda dell’applicazione e della necessità o meno di collaborazione con l’operatore:
- una modalità per le applicazioni senza barriere che richiedono una velocità sostenuta, in cui l’operatore si avvicina solo sporadicamente, dove c’è la possibilità di connettere con funzioni di safety dei riconoscitori di vicinanza che permettono una riduzione della velocità del robot in maniera controllata, certificabile e completamente automatica
- una modalità di interazione continua con l’operatore, che sfrutta i sensori di coppia presenti su ogni giunto dei cobot che rilevano gli impatti esterni e consentono il funzionamento senza recinzioni né barriere protettive
Uno stand incentrato quindi sulla Mission 2030 dell’azienda, ovvero sul suo obiettivo di rendere l’automazione robotica accessibile a tutti, per aiutare le aziende a far fronte alla necessità di maggiore flessibilità ed efficienza della produzione e rispondere a una sempre più crescente difficoltà di reperire competenze in ambito di robotica e programmazione.