Il lutto

La Robotica italiana piange la perdita di Rezia Molfino

Rezia Molfino è stata una delle figure che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo della robotica industriale in Italia nonché presidente di SIRI e dell’Istituto Italiano della Saldatura. Il ricordo di Antonio Bicchi, presidente di I-RIM, l’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti, e dei collaboratori di Genova

Pubblicato il 24 Ago 2023

Rezia Molfino

La robotica italiana piange Rezia Molfino, una delle figure che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo della robotica industriale in Italia.

Rezia Molfino è stata, tra le altre cose, presidente di SIRI, l’Associazione italiana per la robotica industriale.

Antonio Bicchi, presidente di I-RIM, l’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti, la ricorda così: “Per molti di noi che hanno iniziato negli anni 80 e 90 Rezia è stata una figura di riferimento non solo per la ricerca e il rapporto con l’industria, ma anche per il suo stile sempre positivo e amichevole, entusiasta e collaborativo. Rezia era una delle colonne di SIRI, l’associazione “cugina maggiore” di I-RIM, attiva da molti anni con grande attenzione alla realtà industriale. Ha fin da subito capito e appoggiato la creazione del nostro Istituto, e ha contribuito a valorizzare le sinergie mettendo da parte atteggiamenti difensivi che, per quanto assurdi, pure sarebbero stati possibili”.

Questa è un’intervista che aveva rilasciato a Innovation Post nel 2020

I suoi collaboratori di Genova hanno preparato un breve ricordo che pubblichiamo di seguito.

In Ricordo di Rezia Molfino

Rezia Molfino era nata nel 1943 a Celle Ligure, in provincia di Savona. 

Ha studiato Ingegneria elettrica in Università di Genova laureandosi nel 1966 e vincendo per l’anno 1965-66 la Siemens Milano fellowship, electrical engineer student award.

Negli anni 1966-67 ha lavorato in CETENA, occupandosi di modellazione e simulazione del comportamento dinamico della nave in mare agitato. 

Dal 1967 al 71 in ELSAG, San Giorgio Electronics, ha studiato, sviluppato e realizzato sistemi di automazione utilizzando le tecnologie elettroniche e informatiche più innovative allora disponibili per l’industria.

Nel 1971 è entrata in Università di Genova. Nei primi anni si è occupata di dinamica dei satelliti per passare poi, stabilmente, dalla metà degli anni ’70, ai temi della robotica e della automazione industriale. In università lavorava con Rinaldo Michelini, fra i soci fondatori nel 1975 della SIRI, allora Società italiana per la Robotica Industriale, oggi Associazione Italiana di Robotica e Automazione. Rapidamente aveva trovato nella comunità di ricercatori e industriali raccolta intorno alla SIRI una identità di interessi, idee e propositi che ha poi conservato e sviluppato per il resto della vita. 

Nella ricerca universitaria ha continuato a trattare temi di punta dello sviluppo della robotica mantenendo insieme un impegno ininterrotto nel trasferimento e nella diffusione dei risultati. È stata per anni Presidente della SIRI, più avanti dell’Istituto Italiano della Saldatura, sempre promuovendo la diffusione delle tecnologie di automazione e delle applicazioni della robotica nuove e emergenti. È stata a lungo National Coordinator per l’Italia della International Federation of Robotics IFR.

Rezia era una persona che univa, che cercava la cooperazione oltre i confine tematici e disciplinari. Aveva un carattere schivo, riservato. Desiderava condividere ma non voleva attenzione su di se, cercava sempre la massima evidenza per i risultati che riteneva di valore e promuoveva con determinazione l’uso non solo industriale di ogni innovazione in cui credeva. Il suo entusiasmo è stato lo stesso ad ogni età, fino alla fine. Negli ultimi anni ha svolto una intensa attività di divulgazione. La malattia ha spento in lei solo davvero alla fine la intransigenza nel capire e spiegare per conoscere. 

Le sopravvivono molte generazioni di ingegneri, accademici, ricercatori, che ha formato dagli anni ’70 alla metà degli anni 2010. Le loro nazionalità, soprattutto dalla fine degli anni ’90, sono numerosissime: erano studenti, prima, e, spesso, poi, dottorandi e giovani ricercatori che sosteneva con i molti progetti svolti in Italia, in Europa e con l’industria. Lascia a Genova un percorso di laurea in Robotics Engineering che bene rappresenta questa sua volontà costante di transito della conoscenza, dell’ideare e del fare, fra generazioni e culture.

Ha insegnato per quasi 50 anni corsi di controllo dei sistemi meccanici, modellazione e simulazione, robotica, automazione, trasformandoli con lo sviluppo delle discipline: ha tenuto il suo ultimo corso nell’autunno del 2022 e gli ultimi esami nell’inverno del 2023. Dalla fine di marzo ha iniziato a spegnersi.

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