Sicurezza e salute dei lavoratori, le innovazioni dell’Industria 4.0 aiutano a ridurre il rischio dei disturbi muscolo-scheletrici

Le innovazioni tecnologiche introdotte nell’Industria 4.0 aiutano a prevenire e ridurre l’incidenza dei disturbi muscolo-scheletrici, che rappresentano la malattia professionale più diffusa in Italia e in Europa, con particolare incidenza tra i lavoratori delle costruzioni e dell’industria metalmeccanica. Le soluzioni che ad oggi sono state maggiormente apprezzate dalle imprese e dai lavoratori sono i cobot (robot collaborativi) e gli esoscheletri, che alleggeriscono il carico fisico sull’operatore, pur permettendogli di avere la mobilità e la flessibilità richiesta dalle sue mansioni.

Pubblicato il 27 Nov 2020

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L’introduzione delle tecnologie digitali ha rivoluzionato radicalmente i processi produttivi del manifatturiero, introducendo nuovi paradigmi di interazione tra uomo e robot, che contribuiscono a creare spazi lavorativi più sicuri e a ridurre il rischio di disturbi al sistema muscolo-scheletrico dei lavoratori. Questi sono i temi affrontati nel corso dell’evento “L’impatto dell’industria 4.0 sulla salute e sicurezza dei lavoratori”, organizzato da Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche), in collaborazione con il Competence Center MADE e patrocinato da Inail Lombardia.

I disturbi muscoloscheletrici tra le malattie professionali più frequenti in Italia

“I disturbi muscolo-scheletrici in Europa sono il problema di salute correlato al lavoro più comune“, commenta Paola Piccarolo, Communication Officer di Eu Osha, l’Agenzia europea per la sicurezza e salute sul lavoro.

Questi disturbi possono colpire gli arti superiori, la schiena, il collo e le spalle, ma anche gli arti inferiori. L’impatto sulla salute del lavoratore varia da malesseri e dolori di lieve entità, sino ad affezioni mediche più gravi che costringono ad assentarsi dal lavoro o per le quali sono necessarie cure mediche. Nei casi più gravi, possono persino portare a disabilità e alla necessità di abbandonare il lavoro.

“Nell’ultimo decennio (2010-2019), in Italia sono state riconosciute oltre 144 mila malattie professionali. Tra queste, i disturbi muscholo-scheletrici rappresentano la componente maggiore, sia in tutto il territorio nazionale che in Lombardia”, commenta Dorotea Broglio, della Direzione Regionale Inail della Regione Lombardia.

Questi disturbi colpiscono maggiormente i lavoratori dei settori  delle costruzioni e dell’industria metalmeccanica a livello nazionale, con alcune varianti a livello territoriale basate sul settore più sviluppato: nella città di Milano, ad esempio, sono i lavoratori che operano nella sanità e nei servizi sociali quelli maggiormente colpiti, mentre nel distretto di Monza e Brianza, i ilavoratori maggiormente interessati sono quelli del settore tessile e dell’abbigliamento.

Un aiuto può arrivare dall’Industria 4.0

I trend che nell’utlimo decennio hanno trasformato la forza lavoro rendono gli aspetti della sicurezza dei lavoratori ancora più rilevanti: al progressivo invecchiamento della popolazione si aggiunge una forza lavoro sempre più multiculturale e l’esigenza di promuovere l’accesso delle donne al mercato lavorativo, anche all’interno dell’industria.

Le nuove tecnologie possono venire in soccorso, alleggerendo il peso delle attività quotidiane lavorative sul fisico degli operatori. Le imprese che sviluppano soluzioni di robotica collaborativa e i Competence Center (che promuovono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative e aiutano le imprese ad attuare piani di trasformazione digitale) giocano un ruolo chiave in questo ambito.

“Noi di Assolombarda abbiamo colto sin da subito l’importanza delle tematiche di salute sul lavoro e Industria 4.0, perché abbiamo colto subito il contributo che le innovazioni tecnologiche potevano dare alla risoluzione di questi problemi”, commenta Andrea Burlini di Assolombarda.

I cobot e gli esoscheletri tra le soluzioni più apprezzate dai lavoratori

I cobot (robot collaborativi) e gli esoscheletri sono tra le soluzioni più apprezzate dai lavoratori e dalle imprese, in quanto riducono il carico fisico delle attività dell’operatore, pur lasciandogli la flessibilità e la mobilità richiesta per svolgere al meglio le sue mansioni.

“Mentre per i robot tradizionali non è ammessa l’interazione con l’uomo, i robot collaborativi sono concepiti, progettati e certificati per poter lavorare in presenza dell’uomo, perchè sono in grado di riconoscere la sua presenza e adeguarsi in modo che non ci sia alcun rischio per l’operatore”, spiega Paolo Rocco, Board Director del Competence Center MADE.

A tutti questi criteri risponde Aura, il robot collaborativo di Comau, che viene già utilizzato con successo dalle imprese, come nello stabilimento torinese Driveline di FPT Industrial.

Tra le innovazioni introdotte da Comau che aiutano ad alleggerire il peso sull’aparato muscolo-scheletrico del lavoratore c’è MATE, un esoscheletro progettato proprio per fornire al lavoratore un’assistenza costante e avanzata per spalle e braccia durante le operazioni ripetitive e le attività quotidiane.

“L’assistenza fornita è proporzionale alla coppia generata dal peso del braccio durante i movimenti di flessione ed estensione della spalla e diventa massima quando il braccio forma un angolo di 90° con il corpo”, commenta Giuseppe Colombina, Ingegnere Elettronico di Comau.

L’esoscheletro può essere indossato in 30 secondi ed è particolarmente apprezzato dai lavoratori proprio perché interviene solo quando è necessario e viste le dimensioni ridotte non ostacola il movimento del lavoratore. Lo studio effettuato da Comau sugli effetti dell’utilizzo di MATE ha riscontrato che il 30% dei lavoratori che lo hanno utilizzato ha sentito un minore sforzo muscolare delle spalle nelle proprie attività quotidiane, il 25% ha percepito meno pressione sui muscoli degli arti superiori e il 50% ha dichiarato di assumere una postura più corretta quando indossa l’esoscheletro.

L’esoscheletro ha portato vantaggi anche per le aziende, che hanno notato più precisione e meno tempo di esecuzione nelle operazioni.

La campagna “alleggeriamo il carico” e il concorso per raccogliere buone pratiche

Proprio alla ricerca di soluzioni concrete che possano ridurre e prevenire l’incidenza dei disturbi muscolo-scheletrici sul luogo di lavoro è dedicato il concorso associato alla campagna di Eu Osha “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!“.

Il termine di presentazione delle proposte, per chi volesse partecipare al concorso europeo, è il 15 luglio 2021. Successivamente, le proposte pervenute da tutti i Paesi membri verranno valutate da una commissione, che sceglierà i vincitori.

A livello nazionale, in cambio, l’Agenzia continuerà ad accettare le proposte anche dopo la scadenza, al fine di creare un manuale di buone pratiche per la tutela dei lavoratori sul posto di lavoro. Per maggiori informazioni sul concorso e sulla campagna associata (la prima dell’Agenzia ad avere una durata triennale), si consiglia di visitare il sito di Eu Osha.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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