Si chiama Pazzi la squadra di robot collaborativi messa insieme dalla start up francese Ekim per impastare, stendere e sfornare pizze. Pazzi è in grado di produrre fino a dieci pizze per volta districandosi tra cinque milioni di ricette e di lavorare 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. L’applicazione non è naturalmente pensata per far concorrenze agli artigiani della pizza, ma per soddisfare l’appetito dei viaggiatori in stazioni, shopping center e altre aree di passaggio intensamente trafficate.
Sviluppato utilizzando i modelli UR5 e UR10 di Universal Robots, Pazzi realizza una pizza con ingredienti sani e naturali e funziona in maniera totalmente autonoma, dall’ordine alla consegna. L’applicazione è stata sviluppata da Sysaxes, uno dei distributori francesi di Universal Robots, che ha supportato Ekim fin dall’inizio del progetto andando a prendersi cura anche di uno degli aspetti più delicati, cioè l’integrazione dei gripper e degli accessori certificati per interagire con i cobot.
“Insieme con il nostro distributore abbiamo supportato Ekim sin dal 2013. Le difficoltà più grandi che abbiamo dovuto affrontare, durante la fase progettuale di questa applicazione tecno-gastronomica, hanno riguardato le difficili condizioni di lavoro in cui sono stati chiamati a operare i nostri cobot. I nostri robot collaborativi sono comunque stati all’altezza della sfida e hanno lavorato perfettamente anche in queste particolari condizioni”, spiega Jacob Pascual Pape, Regional Sales Director per l’Europa, il Middle East e l’Africa di Universal Robots.
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Tre cobot uniti in una “danza” sotto gli occhi del cliente
L’applicazione Pazzi è costituita da tre bracci robotici, che lavorano in simultanea a vista della clientela, due UR10 e un UR5. Le fasi di produzione includono lo staglio e la stesura dell’impasto, il suo condimento con i vari ingredienti, la cottura e infine il taglio e il confezionamento della pizza. I clienti possono assistere a tutte le fasi di preparazione, eseguite dai cobot con eleganti movimenti programmati.
Accanto al team di Ekim, e allo chef tre volte vincitore del campionato del mondo di pizza, Thierry Graffagnino, i cobot hanno imparato come ripetere i movimenti di un autentico pizzaiolo, creando pizze uniche, anche con ingredienti casuali.
Per maneggiare gli ingredienti che costituiscono la ricetta della pizza ordinata, i robot collaborativi sono equipaggiati con gripper Robotiq, progettati appositamente per i collaborativi e certificati da Universal Robots+, l’ecosistema di applicazioni e accessori di Universal Robots.
“Belli da vedere e facili da usare”
“Abbiamo scelto Universal Robots perché i suoi bracci robotici sono gli unici presenti sul mercato che presentano le necessarie caratteristiche di precisione, leggerezza e bellezza estetica, offrendo al contempo lo sbraccio e il payload necessari alle nostre esigenze”, spiega Cyrill Hamon, Deputy Managing Director di Ekim per i sistemi automatizzati.
Il progetto Ekim è molto vicino all’idea iniziale che ha spinto il co-fondatore e CTO di Universal Robots Esben Østergaard: “Universal Robots è stata originariamente lanciata dopo aver studiato l’industria alimentare danese. All’epoca avevamo provato a preparare una pizza con i peperoni con un robot industriale tradizionale. Ci siamo immediatamente resi conto che il robot era troppo grande e goffo per soddisfare le esigenze delle aziende alimentari. È così che è nata l’idea di Universal Robots e dei cobot”.
Lo sviluppo di questo sistema totalmente autonomo di preparazione delle pizze ha richiesto un totale di 5.000 ore di lavoro e oltre 6.000 componenti. Ora Ekim punta a lanciare un nuovo franchising chiavi in mano per i catering dopo una fase pilota che verrà lanciata in Francia all’inizio del 2019 proprio sotto il marchio Pazzi.