Forse non saranno molto più veloci, visto che da tempo non è il robot il collo di bottiglia dei sistemi automatici. Non saranno nemmeno molto più precisi, considerato il livello di eccellenza che la tecnologia attuale ha ormai raggiunto. Ma diventeranno più facili da utilizzare, intelligenti e capaci di risolvere un numero di applicazioni sempre maggiore. È questa l’idea di robot del futuro che Michele Pedretti, Market Development and Channel Manager di ABB Robotics in Italia, ha consegnato ai microfoni di Innovation Post. Con una suggestione in più: un futuro in cui ABB arriverà presto a proporre al mercato famiglie di “robot modulari”, con lo scopo di garantire ai clienti configurazioni, modelli, taglie molto ampie, per semplificare le realizzazioni di soluzioni robotizzate innovative e estremamente flessibili.
Ed è proprio in queste direzioni che, negli ultimi anni, ABB ha concentrato i propri sforzi di sviluppo, verso soluzioni robotiche sempre più intuitive, complete e flessibili, mirando a potenziarne le funzionalità semplificandone però l’utilizzo e la programmazione. Grazie a un’offerta integrata che va dalla componentistica alle soluzioni software e ai servizi incentrati sull’economia circolare e la servitizzazione, l’azienda si è consolidata come un punto di riferimento nell’automazione robotica.
Indice degli argomenti
Robot sempre più facili da utilizzare per applicazioni più complesse ed efficienti
La maggiore semplicità d’uso consentita da interfacce sempre più intuitive e customizzabili, che permettono di gestire sempre più aspetti della programmazione e dell’utilizzo del robot, e lo sviluppo di soluzioni complete e integrate sono stati al centro dello sviluppo dell’offerta di ABB in questi ultimi anni. Con un notevole impegno anche sul fronte della robotica collaborativa.
In effetti sembra passato molto più tempo di quanto ne sia realmente trascorso dal 2015, anno in cui ABB fece il suo ingresso nel mondo dei cobot con il clamoroso annuncio di YuMi, il robot a due bracci pensato per operazioni collaborative di assemblaggio e manipolazione.
La robotica collaborativa, tuttavia, non è l’unico ambito su cui la Casa elvetica punta.
“Siamo l’unica azienda che può vantare un’offerta così completa dal punto di vista della robotica, dalla componentistica alle soluzioni avanzate integrabili che offriamo ai nostri clienti in modo tale da dare ai clienti una chiave da utilizzare per il proprio avanzamento tecnologico”, commenta Pedretti.
Un portafoglio di componentistica e soluzioni software che l’azienda ha costruito grazie anche ad acquisizioni strategiche, come quella dell’austriaca B&R nel 2017 – un’azienda di riferimento nel settore della machine automation e della meccatronica – e quella della spagnola Asti Mobile Robotics Group del 2021, che ha permesso all’azienda di integrare alla sua offerta l’ultimo “tassello” mancante: i mobile robots.
La domanda di personalizzazione e l’AI traina nuove applicazioni
Il bisogno di semplicità è trainato dalle evoluzioni del mercato, sia per quanto riguarda la domanda – orientata verso una sempre maggiore personalizzazione – che come conseguenza della concretizzazione del paradigma umano-centrico dell’industria, che vede conferire all’automazione i compiti più ripetitivi, noiosi e pericolosi che le macchine possono svolgere più efficientemente e in minor tempo dell’uomo o compiti che, proprio in virtù della maggiore domanda di personalizzazione richiedono di abilitare maggiore flessibilità, partendo dal layout della linea.
Bisogni a cui rispondono, in maniera sempre più efficiente, i robot collaborativi che ad oggi rappresentano il 10% dei robot venduti nel mondo, come ha sottolineato l’ultimo rapporto IFR.
“La robotica collaborativa è cresciuta e continuerà a crescere perché aumenta la facilità di utilizzo e l’affidabilità dei robot a fronte di una diminuzione dei costi. Opportunità, applicazioni e soluzioni continuano ad aumentare e con l’implementazione di AI e Mobile Robots si apriranno nuovi scenari ad oggi inimmaginabili”, spiega Pedretti.
Sempre più flessibilità quindi, anche grazie alla riduzione dello spazio richiesto da queste soluzioni di automazione e alla possibilità per l’operatore di modificare rapidamente anche il layout dell’applicazione per adattarlo alle esigenze di produzione.
Dall’asservimento macchina alla pallettizzazione a fine linea, fino alla saldatura: sono sempre di più le applicazioni dei robot collaborativi, trainate sia dal bisogno di personalizzazione che dall’integrazione con i primi sistemi di AI sempre più avanzati che permettono, e permetteranno, al robot di muoversi in sempre maggiore autonomia e sicurezza anche in contesti non strutturati.
Nuove possibilità di applicazione grazie all’AI
Anche sul fronte dell’AI l’azienda è già ben posizionata, avendo realizzato investimenti significativi su questa tecnologia, come quello da 280 milioni di dollari per il nuovo polo dedicato alla robotica di Västerås in Svezia, dove grazie ai laboratori di R&D studieranno anche nuove tecnologie, soluzioni e prodotti per supportare (e magari anche anticipare) le prossime richieste del mercato.
Il catalogo dell’azienda presenta già prodotti dall’alto carattere innovativo basati sull’AI, come nel caso dell’integrazione della tecnologia Visual SLAM, che combina le tecnologie AI e di visione 3D per permettere agli AMR di prendere decisioni di navigazione intelligenti.
“I vantaggi dell’AI sono proprio questi: aiutare a fare delle previsioni di quale sarà il ciclo successivo, integrare sistemi diversi, vedere ricostruire un ambiente che è sempre differente. Lo abbiamo visto con la nostra tecnologia Visual SLAM, dove l’AI permette di mantenere un codice base che possa adattarsi e lasciare libera interpretazione agli AMR”, continua Pedretti.
Tra le tecnologie che vedremo maturare nei prossimi anni, spiega Pedretti, vi sono anche gli AMR, che ad oggi presentano problemi complessi legati non solo alla navigazione, come ad esempio la durata delle batterie. Nei prossimi anni, la maturazione della tecnologia porterà consentirà agli AMR di crescere e affermarsi nell’intralogistica, ad esempio come collegamento tra macchine e stazioni in linee di produzione distribuite, anche nelle PMI.
Il robot as-a-Service: l’esperienza di ABB nella servitizzazione
Accanto ai trend strettamente tecnologici, l’automazione sarà sempre maggiormente guidata da modelli di servitizzazione, anche sul fronte della robotica. ABB ha già iniziato ad offrire questi servizi ai suoi clienti, sviluppati grazie al supporto del partner CHG Meridian Italia, solution provider che offre servizi innovativi di locazione operativa.
Grazie a questa partnership l’azienda è infatti in grado di offrire modelli di Robotics-as-a-Service per i suoi robot collaborativi GoFa e Swifti, rendendo così l’automazione robotica più conveniente e accessibile per tutti i clienti, comprese le PMI, attraverso canoni flessibili elaborati, ad esempio, in base alle ore di utilizzo effettivo.
Un approccio alla sostenibilità a 360°
Tra i servizi che l’azienda offre ai clienti vi sono anche quelli incentrati sulla sostenibilità. ABB offre, infatti, 6 servizi che supportano l’economia circolare, consentendo ai suoi clienti di massimizzare la durata dei robot, aumentare la durata dei prodotti, ridurre gli sprechi e promuovere la riutilizzabilità.
“Offriamo servizi basati sui dati, parti di ricambio rigenerate, aggiornamenti e retrofit che estendono ulteriormente la durata delle installazioni robotiche. Una volta terminato il ciclo di vita del robot, offriamo servizi di riacquisto, che portano alla rimessa a nuovo, al riutilizzo o al riciclaggio di prodotti e componenti”, spiega Pedretti.
Un impegno, quello verso la sostenibilità, che l’azienda affronta con un approccio a 360° che parte dalle pratiche interne – come l’elettrificazione della flotta aziendale, ma anche l’attenzione verso i dipendenti e le comunità locali – e che si traduce all’esterno con soluzioni e servizi che abilitano circolarità per i suoi clienti e partner.
“Anche le nostre soluzioni sono mirate ad offrire sempre maggiore efficienza e sostenibilità, grazie a un’offerta di robotica modulare. Altro esempio di come traduciamo questo valore in tecnologie innovative sul mercato rivolte a rispondere a bisogni di specifiche industrie è Pixel Paint”, aggiunge.
Pixel Paint è la tecnologia non-overspray di ABB che elimina la necessità di ricorrere a lunghi metodi di mascheratura e demascheramento per la verniciatura bicolore nell’industria automobilistica, riducendo significativamente tempi e costi, migliorando la produttività e ampliando le possibilità di schemi di verniciatura personalizzati per soddisfare le richieste dei clienti.