I programmi di sostegno alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie robotiche in Asia, Europa e America

Il documento “World Robotics R&D Programs” dell’IFR fornisce una panoramica sugli investimenti in ricerca e sviluppo della robotica in Asia, America e Europa. Il documento, che contiene un focus su 12 regioni tra cui l’Italia, sottolinea come l’integrazione con altre tecnologie e il moltiplicarsi degli ambiti applicativi stia orientando i programmi di investimento dei diversi Paesi.

Pubblicato il 12 Gen 2023

Robotica indagine BCG

La ricerca e lo sviluppo (R&S) di nuove tecnologie robotiche è diventato un ambito sempre più importante a livello mondiale. Sono tanti, infatti, i Paesi che hanno programmi dedicati allo sviluppo di applicazioni basate sulla robotica sostenuti da sforzi governativi.

Esigenze interne, sia politiche che non, e il continuo progresso tecnologico – con gli ultimi sviluppi in campo di AI, Big Data e 5G – hanno portato i governi di ciascun Paese a differenziare gli approcci, sia in termini di ambito applicativo che di sforzo economico.

Proprio sui principali programmi di investimento a livello mondiale si concentra il documento della Federazione Internazionale di Robotica (IFR), “World Robotics R&D Programs”.

L’indagine, giunta alla sua terza edizione, mostra che i Paesi più avanzati in termini di installazioni annuali di robot industriali – Cina, Giappone, Stati Uniti, Corea del Sud, Germania – e l’UE adottano strategie di R&S molto diverse.

Nel documento anche un focus sull’Italia, che nel 2021 ha registrato il suo anno migliore in termini di crescita dei robot installati.

La Cina

Gli ultimi dati dell’IFR relativi al numero di robot installati a livello mondiale mostrano che la Cina ha raggiunto una densità di robot di 322 unità ogni 10.000 lavoratori nell’industria manifatturiera collocandosi, nel 2021, al 5° posto a livello mondiale rispetto al 20° (140 unità) del 2018.

In Cina, il “14° Piano quinquennale” per lo sviluppo dell’industria robotica, pubblicato dal Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT) a Pechino il 21 dicembre 2021, si concentra sulla promozione dell’innovazione.

L’obiettivo è quello di rendere la Cina un leader globale per la tecnologia robotica e il progresso industriale. Il governo di Pechino ha infatti inserito la robotica in otto settori chiave per i prossimi cinque anni.

Per attuare le disposizioni nazionali in materia di innovazione scientifica e tecnologica, il 23 aprile 2022 è stato lanciato il programma speciale chiave “Robot intelligenti” nell’ambito del Piano nazionale di ricerca e sviluppo, con un finanziamento di 43,5 milioni di dollari.

Il Giappone

Punta a diventare leader mondiale nell’innovazione anche il Giappone, il primo produttore di robot industriali al mondo che, nel 2021, ha fornito il 45% dell’offerta globale.

La politica messa in campo dal governo giapponese, denominata “New Robot Strategy” punta infatti a rendere il Paese il primo polo di innovazione robotica al mondo.

Strategia per cui il governo giapponese ha stanziato oltre 930,5 milioni di dollari per il 2022. I settori chiave sono quelli manifatturiero (77,8 milioni di dollari), infermieristico e medico (55 milioni di dollari), infrastrutturale (643,2 milioni di dollari) e agricolo (66,2 milioni di dollari).

Il piano d’azione per il settore manifatturiero e dei servizi comprende progetti inerenti la guida autonoma, la mobilità aerea avanzata o lo sviluppo di tecnologie integrate che saranno il fulcro dell’intelligenza artificiale e dei robot di prossima generazione.

La Corea del Sud

Il 3° Piano di base sui robot intelligenti della Corea del Sud spinge a sviluppare la robotica come industria di base nella quarta rivoluzione industriale. Il governo coreano ha stanziato 172,2 milioni di dollari per il “Piano di implementazione 2022 per i robot intelligenti”.

Dal 2022 al 2024 è previsto un finanziamento di 7,41 milioni di dollari per il “Progetto di piattaforma di prova su scala reale per veicoli aerei speciali con o senza pilota”.

L’annuario statistico “World Robotics” ha mostrato un massimo storico di 1.000 robot industriali ogni 10.000 dipendenti nel 2021. Dato che fa della Corea il Paese con la più alta densità di robot al mondo.

L’Europa

Gli investimenti in robotica dell’UE rientrano nell’ambito del programma Horizon Europe, il principale programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione, con un budget di 94,30 miliardi di dollari per sette anni (2021-2027).

Se i programmi precedenti si concentravano ancora prettamente sulla ricerca tecnologica, Horizon Europe 2020 si è concentrato su innovazione trasferimento tecnologico, al fine di portare sul mercato i risultati della ricerca.

Gli obiettivi principali del programma sono:

  • rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’UE
  • incrementare la capacità di innovazione, la competitività e l’occupazione in Europa
  • realizzare le priorità dei cittadini e sostenere i modelli e i valori socio-economici

I progetti di robotica finanziati da Horizon 2020 rappresentano un’ampia varietà di temi di ricerca e innovazione, dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), alle tecnologie future ed emergenti (FET) e alle sfide sociali.

Il programma di lavoro sulla robotica per gli anni 2021-2022 ha ricevuto dalla Commissione europea un finanziamento totale di 198,5 milioni di dollari.

La Germania

L’indagine si concentra anche sulla politica industriale tedesca per quanto riguarda la robotica. La Germania è infatti il più grande mercato di robot in Europa e si colloca al 4° posto a livello mondiale per densità di robot installati (397 unità ogni 10.000 dipendenti).

High-Tech Strategy 2025 (HTS) è la quarta edizione del programma tedesco di R&S e innovazione, per cui il governo tedesco ha deciso di stanziare circa 69 milioni di dollari all’anno fino al 2026, per un budget totale di 345 milioni di dollari per cinque anni.

Nell’ambito della missione HTS 2025, è stato lanciato il programma “Shaping technology for the people”, che mira a utilizzare i cambiamenti tecnologici nella società nel suo complesso e nel mondo del lavoro a vantaggio delle persone.

I temi di ricerca sono: sistemi di assistenza digitale come i data glasses, la collaborazione uomo-robot, gli esoscheletri per supportare i dipendenti nel loro lavoro fisico, ma anche soluzioni per un’organizzazione più flessibile dei processi di lavoro o per il supporto del lavoro mobile.

L’Italia

L’Italia è il secondo mercato di robot più ampio in Europa dopo la Germania, al sesto posto nella classifica mondiale. Il 2021 è stato un anno di crescita per la robotica nel Paese, con una crescita dell’istallato del 65%, che ha portato l’Italia a raggiungere le 14.083 unità.

Nel dicembre 2020 è stato approvato il Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027, esteso attraverso una consultazione pubblica a soggetti e interessi pubblici e privati e alla società civile.

Il Programma Nazionale della Ricerca (PNR), disciplinato dal Decreto Legislativo 204/1998, è il documento che orienta le politiche di ricerca in Italia, alla cui realizzazione contribuiscono le amministrazioni dello Stato attraverso il coordinamento del Ministero dell’Università e della Ricerca.

La robotica è una delle principali aree di ricerca e innovazione del PNR 2021-2027, che affronterà sia le tematiche legate a una robotica sempre più pervasiva e personale che gli ambiti prioritari di applicazione della robotica lungo tutta la supply chain.

Il PNR non è l’unico ambito di innovazione per quanto concerne la robotica. Infatti, allo sviluppo contribuiscono altri programmi e attori, tra cui:

  • il programma “Innova per l’Italia”, lanciato nel marzo 2020 per applicazioni rivolte alla prevenzione e al contrasto del Covid-19
  • i Competence Center e i Digital Innovation Hub nazionali. Nel giugno 2020, il Competence Center altamente specializzato in robotica avanzata e intelligenza artificiale Artes 4.0 e il Digital Innovation Hub di Confindustria Sicilia hanno formalizzato la collaborazione per spingere le aziende di questa regione verso nuove dimensioni innovative e di sviluppo attraverso l’utilizzo delle tecnologie 4.0
  • i programmi di innovazione del Mise (ora Mimit), incentrati sull’utilizzo della robotica per il commercio navale e per la radioterapia e la chirurgia.

Gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti si collocano al 9° posto nel mondo per densità di robot installati (nel 2021 era  274 unità ogni 10.000 dipendenti) e al 3° posto per quanto riguarda le installazioni annuali di robot industriali.

Nel Paese, gli sforzi per la ricerca e gli sviluppi nel campo della robotica di base rientrano nell’ambito della National Robotics Initiative (NRI). All’interno di questo piano di azione è stato annunciato, nel febbraio 2021, il programma “NRI 3.0”, che mira a promuovere la ricerca sui sistemi robotici integrati, ha ricevuto dal governo statunitense un sostegno di 14 milioni di dollari nel 2021.

Incoraggiante, sostiene il documento dell’IFR, è la collaborazione che si sta istaurando tra accademici, industria, governo, organizzazioni no-profit e altre organizzazioni sulla materia.

Il progetto “Moon to Mars” della NASA, ad esempio, evidenzia l’obiettivo di stabilire una presenza a lungo termine nelle vicinanze e sulla Luna. I progetti mirano alla ricerca e allo sviluppo tecnologico che aumenteranno in modo significativo le prestazioni dei robot per supportare in modo collaborativo le missioni scientifiche e di esplorazione umana nello spazio profondo.

Per il programma lunare Artemis, il governo statunitense prevede di stanziare un budget di 35 miliardi di dollari dal 2020 al 2024.

Il documento dell’IFR

Per maggiori dettagli sull’evoluzione delle politiche inerenti la ricerca e lo sviluppo in campo robotico in questi e altri Paesi (sono 12 le regioni geografiche analizzate dall’IFR), è possibile registrarsi e scaricare il documento completo a questo link.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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