Un rover con un drone in testa, un prototipo innovativo in grado di mostrare, in un unico oggetto realmente funzionante, tutte le tecnologie abilitanti per l’industria 4.0: Enrico Pisino, Ceo del Competence Center CIM 4.0, lo aveva promesso per la Emo Milano e chi si è recato allo stand della realtà piemontese nel padiglione 7 della fiera, ha effettivamente potuto ammirarlo dal vivo in anteprima.
Il prototipo dimostratore si chiama Fixit ed è stato realizzato interamente dal team del Competence Center, che ne ha curato sia la parte software che hardware. Un Team operativo che ha potuto contare sul contributo di esperti e specialisti dei 2 consorziati accademici Politecnico e Università di Torino e dei 23 partner industriali di CIM 4.0.
Il dimostratore, che verrà presentato ufficialmente a gennaio 2022, è per il Competence Center un flagship project. Fixit rappresenta, infatti, lo stato dell’arte di tutte le tecnologie 4.0 su cui opera il Competence Center torinese: robotica mobile, realtà aumentata, Internet of Things, droni, Edge Computing e Additive Manufacturing, con contaminazioni di competenze provenienti dai settori aerospace e automotive.
“Con Fixit vogliamo parlare alle imprese delle tecnologie 4.0”, spiega Enrico Pisino, Ceo di CIM 4.0. Per farlo il dimostratore è in grado di andare a lavorare in casi d’uso reali: è in grado infatti di facilitare gli interventi di manutenzione nei grandi stabilimenti o in ambienti pericolosi e difficili da raggiungere.
Fixit è stato progettato prendendo come riferimento la struttura di un rover e le tecnologie che si utilizzano in ambito aerospaziale: l’AMR ultraleggero (è realizzato in buona parte con tecnologie additive) è dotato di ruote che consentono il movimento – anche lungo l’asse trasversale – sia su un terreno piano che in ambienti più difficili.
Il corpo del robot è dotato, inoltre, di pratici cassetti dove gli operatori possono riporre attrezzi o ricambi necessari all’intervento che deve essere effettuato e di una postazione di ricarica per il drone, anch’esso superleggero e dotato di una telecamera.
La realizzazione della piattaforma a per l’atterraggio a incastro del drone sul rover è stata realizzata – ancora una volta in manifattura additiva – seguendo i principi messi a punto in ambito aerospaziale per l’aggancio alle stazioni spaziali ed è un vero capolavoro di ingegneria industriale.
Tanta la tecnologia “sotto il cofano”: il rover e il drone comunicano tra loro grazie ad avanzati sistemi di comunicazione, realizzati anche grazie alla partnership con Tim, e i dati raccolti dal rover saranno registrati e pre-elaborati da un dispositivo di Edge Computing. Questo permette di facilitare gli interventi di manutenzione, anche in aree difficilmente accessibili.
Fixit, inoltre, è pensato anche per guidare passo dopo passo gli operatori nelle operazioni di manutenzione, grazie all’utilizzo della realtà aumentata.
Il rover infatti ha la possibilità di collegarsi ai database aziendali e recuperare tutte le informazioni sulla manutenzione e le caratteristiche di un determinato componente/macchinario, rendendo più semplici e sicuri gli interventi di manutenzione anche quando l’operatore esperto non si trova in loco.
Per la realizzazione del dimostratore è stato fondamentale il lavoro in Team di tirocinanti e di tesisti selezionati di Politecnico e Università di Torino che operano in co-location presso le strutture del competence center e hanno già sviluppato e svilupperanno le soluzioni tecniche e le funzionalità o i casi d’uso che nel tempo Fixit implementerà.
Lo sviluppo software è stato realizzato all’interno della linea Digital Factory e molte componenti che compongono la struttura del drone e parte del rover sono state realizzate nella linea Additive Manufacturing del Competence Center torinese.