Sono oltre 550 mila (per l’esattezza 553.052) i nuovi robot entrati in servizio nell’industria nel corso del 2022, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Il dato di consuntivo elaborato dall’IFR (la Federazione Internazionale di Robotica) corregge al rialzo le prime stime rese note a giugno, quando si prevedeva una crescita nell’ordine del 2%.
Cresce inoltre il saldo tra nuovi robot e robot dismessi: ad oggi nelle fabbriche di tutto il mondo sono operativi oltre 3,9 milioni di robot (+13%).
Per il 2023 afferma Marina Bill, Presidente della IFR – si prevede che il mercato dei robot industriali crescerà del 7%, in linea cioè con il tasso di crescita medio registrato tra il 2017 e il 2022, superando le 590.000 unità consegnate a livello mondiale.
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Prosegue l’avanzata dei robot collaborativi
Con 55.000 unità vendute, i robot collaborativi registrano una crescita significativa rispetto all’anno precedente: +31%.
Le installazioni di robot collaborativi arrivano per la prima volta nella storia a rappresentare il 10% delle vendite complessive di robot industriali.
In quali Paesi sono stati installati i robot
Il 73% di tutti i robot di nuova installazione è finito nelle fabbriche dell’Asia, il 15% in Europa e il 10% nelle Americhe. Solo il 2% è andato in altre aree geografiche.
La crescita delle vendite è stata piuttosto omogenea nelle diverse aree geografiche. In particolare l’Asia è cresciuta del 5%, come anche l’Unione Europea che rimane il secondo mercato mondiale (70.781 unità). Più sostenuta la crescita nelle Americhe, dove le installazioni sono aumentate dell’8% (56.053 unità).
Esaminando invece i principali Paesi, la Cina è cresciuta del 5% e rappresenta ancora oltre la metà del mercato mondiale.
Il Giappone (che è anche il principale Paese produttore) ha fatto ancora meglio, crescendo del 9%.
Negli USA sono state vendute 39.576 unità (10%), trainate dalle applicazioni nell’industria Automotive. La Corea invece cresce solo dell’1%.
La Germania ha perso l’1% (25.636 unità vendute), trainata al ribasso dal crollo delle vendite nell’Automotive (-27%). Sono invece risultate in crescita le installazioni nel settore Metalmeccanico (+19%).
In Italia la crescita è stata dell’8% (11.475 robot installati).
Bene anche Francia (7.380 unità, +13%) e Messico (6.000 unità, +13%), la Spagna (+10%) e la Turchia (+22%), mentre si registrano cali a doppia cifra a Taipei, in Thailandia e in Canada.
Nel Regno Unito le installazioni di robot industriali sono aumentate del 3%, raggiungendo le 2.534 unità. In Brasile sono stati installati 1.858 robot (+4%)
I settori applicativi
I principali settori utilizzatori di robot sono Elettronica (+10%), Automotive (+16%) e settore Metalmeccanico (-3%).
Quanto alle applicazioni a cui vengono indirizzati i robot industriali il primo resta la movimentazione, che cresce del 10%, mentre perdono qualcosa Saldatura (-7%) e Assemblaggio (-4%). Crescono le applicazioni Cleanroom e Dispensing.
Un 2023 in ulteriore crescita
Secondo gli analisti dell’IFR, nonostante il rallentamento della crescita economica globale, nel 2023 le vendite di robot continueranno a crescere a un ritmo anche superiore (+7%), così come nel 2024 (+4,9%), quando le installazioni annue dovrebbero superare le 600.000 unità.
Il motivo per cui le vendite di robot sono influenzate solo parzialmente dall’andamento dell’economia internazionale è dovuto al fatto che oltre la metà delle vendite sono indirizzate a un unico mercato, quello Cinese, che risulta quindi determinante per l’andamento dell’intero settore.
I trend tecnologici e di mercato
I trend che caratterizzano l’evoluzione dell’offerta di robotica industriale individuati dall’IFR sono:
- la diffusione del Cloud computing e delle reti mobili 5G che possono abilitare lo sviluppo di nuovi modelli di business, il miglioramento delle performance e una maggiore digitalizzazione della produzione
- la Machine vision che semplifica la programmazione, il rilevamento delle forme e della guida dei robot in ambienti complessi
- l’avvento dell’intelligenza artificiale che permette di semplificare e migliorare l’automazione, migliorare la manutenzione, velocizzare la programmazione e supportare la sostenibilità
Dal punto di vista della domanda, invece, risultano determinanti la scarsità di forza lavoro, la revisione delle catene del valore, le operazioni di Reshoring e nearshoring della produzione, la richiesta di soluzioni robotizzate da parte di PMI.