Sono stati resi noti i risultati definitivi del lavoro di mappatura delle competenze meccatroniche in italia realizzato dal Professor Giambattista Gruosso e da Simone Barcellona del Politecnico di Milano, un lavoro promosso da ANIE Automazione e Messe Frankfurt Italia.
La ricerca, che ogni anno si focalizza su un diverso ambito territoriale, ha preso in considerazione per il 2016 il tessuto imprenditoriale delle province di Modena, Parma, Reggio Emilia, Bologna con l’obiettivo primario di identificare, all’ interno del settore, i fabbisogni tecnologici e le esigenze attuali delle aziende che producono macchinari meccatronici/automatici o che li utilizzano per le loro produzioni finali.
Sono state eseguite sia delle analisi quantitative sui bilanci depositati in Camera di Commercio da 5086 aziende, sia delle analisi qualitative volte a comprendere i fabbisogni tecnologici, le competenze sviluppate e le azioni intraprese dalle aziende in ottica di Smart Factory e Industria 4.0. La fase qualitativa è stata svolta tramite invio di un questionario telematico al quale hanno risposto in forma anonima 860 aziende così divise: 51% piccole, 26% medie e 23% grandi.
Le domande del questionario erano finalizzate alla raccolta di tre tipi di informazioni: dati di inquadramento generale dell’azienda, del suo campo di attività e delle sue politiche in campo Ricerca & Sviluppo; domande riguardanti i fabbisogni tecnologici e le soluzioni innovative richieste o auspicate; la percezione che le aziende hanno attualmente nei confronti delle nuove ottiche di ‘Smart Factory’ e il loro livello di conoscenza e applicazione dei nuovi concetti chiave quali ad esempio Industria 4.0.
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La spesa in R&D
Tra le analisi quantitative di particolare interesse il valore della spesa in Ricerca e Sviluppo (in rapporto al sul fatturato), che oscilla dallo 0,68% di Parma all’1,36% di Modena: valori davvero molto, molto bassi.
Anche l’analisi qualitativa conferma un valore basso della spesa in R&D, ma in misura meno preoccupante: solo il 23% dichiara infatti di investire in R&D meno dell’1% del fatturato, mentre il 53% dichiara di investire tra l’1% e il 5%. Il 15% del campione tra il 5% e il 10% e il 9% oltre il 10%.
Il ruolo di Industria 4.0
Il livello di automazione delle aziende intervistate è “mediamente elevato” con una prevalenza dell’automazione di tipo elettrico/elettonica. Dalla analisi delle tecnologie dell’automazione elettrica utilizzate emerge un panorama molto legato ancora alle tecnologie tradizionali con qualche spinta verso nuove tecnologie.
Alla domanda: “Quali sono gli ambiti in cui l’industria 4.0 potrebbe portare maggior beneficio nella sua azienda?” le risposte relative a Creazione di nuovi Servizi innovativi; Processo produttivo; Vendite; Marketing; Logistica; Prodotto hanno sempre superato il 50%.
Le nuove tecnologie più diffuse nelle aziende sono Robotica, Smart Sensors, PLM, Big Data, Internet of Things, Virtual Commissioning e in misura minore Stampa addittiva e Nanotecnologie.
Infine è stato chiesto agli intervistati di evidenziare il potenziale di questa trasformazione insieme ai potenziali ostacoli allo sviluppo. Il panorama che ne emerge disegna una consapevolezza delle potenzialità abbinata ad una forte conoscenza delle barriere di contorno. In particolare le aziende si aspettano che le nuove tecnologie contribuiscano a:
- Semplificazione dell’installazione e della manutenzione
- Riduzione dei costi intesi come ore di sviluppo per rendere un progetto funzionante.
- Integrazione, a livello di progetto CAD, le funzioni logiche degli apparati con il loro schema cinematico
- Il perfezionamento dei sistemi di Diagnostica Predittiva
- Evoluzione PC/PLC
- Motion e Robotica integrati in Automazione
- Sviluppo IIoT
- Simulazione a 360 gradi
- Integrazione Uomo Macchina – Robotica Collaborativa
Gli ostacoli principali segnalati sono: Rischi legati alla sicurezza dei dati; Scarsa conoscenza delle nuove tecnologie; confusione circa i vantaggi derivanti; Assenza di Liquidità per sostenere costi di investimento senza condivisione con i Clienti