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James Dyson Award 2024, dal biomedicale alla sostenibilità ecco i 20 progetti finalisti

Selezionati i 20 finalisti del James Dyson Award, il concorso internazionale di design e ingegneria per studenti promosso dalla James Dyson Foundation. Tra le idee spiccano un guanto AI per la riabilitazione da ictus e un sistema di rilevamento incendi ispirato alla biologia. Il vincitore sarà annunciato il 13 novembre, ricevendo 35.000 euro per sviluppare ulteriormente il progetto.

Pubblicato il 16 Ott 2024

James Dyson Award 2024_Top 20


Un guanto basato su AI per la riabilitazione da ictus, un’etichetta RFID in carta riciclabile o un sistema di rilevamento precoce degli incendi boschivi ispirato alla biologia: sono queste alcune delle 20 innovazioni selezionate per la fase finale del James Dyson Award, il concorso internazionale di design e ingegneria per studenti promosso dalla James Dyson Foundation che sfida gli inventori di tutto il mondo a proporre progetti inediti in grado di affrontare un problema del mondo reale.

Tra i progetti candidati da tutto il mondo, una giuria di ingegneri Dyson ha selezionato i migliori 20: tra questi, il 13 novembre Sir James Dyson incoronerà il vincitore, che si aggiudicherà un premio in denaro di 35.000 euro per lavorare a ulteriori sviluppi della propria invenzione.

James Dyson Award, le 20 migliori invenzioni di quest’anno affrontano i problemi più urgenti per la società

I 14 ingegneri Dyson che hanno selezionato i 20 finalisti globali del premio lavorano nei centri di ricerca e sviluppo Dyson nel Regno Unito, Singapore, Malesia e Filippine.

Portano con sé un’ampia varietà di competenze che spaziano dal design all’innovazione di prodotto, passando per elettronica e sostenibilità.

Alcuni dei progetti selezionati mirano a migliorare i dispositivi medici e l’esperienza dei pazienti. Olivia Humphreys dall’Irlanda entra nella Top 20 dei finalisti con Athena, un dispositivo portatile per il raffreddamento del cuoio capelluto post-chemioterapia, dopo aver assistito con sua madre, sottoposta alle cure nel 2019, all’impatto personale che può avere la perdita di capelli indotta dalla chemioterapia.

Jonathan Fisher è l’inventore britannico di Peter, un dispositivo biomedico indossabile che ha ideato per migliorare la qualità della vita di suo padre, che soffre di congelamento dell’andatura a causa del morbo di Parkinson.

Altri progetti mirano a facilitare l’accesso all’assistenza sanitaria. Tra questi vi è Oxynizer, un generatore di ossigeno non elettrico destinato ad aiutare i Paesi in via di sviluppo ideato da un team di studenti della Corea del Sud. Il progetto austriaco finGrip, invece, è un sistema di catetere adattato pensato per utenti con scarsa destrezza.

Infine, alcuni dei progetti finalisti rientrano nell’ambito della gestione rifiuti e inquinamento: in Australia, gli esperimenti della giovane inventrice Sze Yek con l’uniforme scolastica inutilizzata della sorella si sono trasformati in Sorbet, un pannello acustico realizzato con rifiuti tessili domestici triturati. Airxeed Radiosonde, il progetto di Shane Kyi Hla Win e Danial Sufiyan Bin Shaiful, si ispira alla caduta dei semi di acero per rendere più sostenibili le misurazioni meteorologiche quotidiane tramite radiosonda.

“Spero davvero che questo gruppo stimolante di giovani inventori di talento continui a sviluppare le proprie idee trasformandole in prodotti di successo commerciale: ogni candidato selezionato ha il potenziale per cambiare in meglio il nostro mondo e la vita delle persone. La nostra top 20 mi dà tanto entusiasmo per il futuro”, commenta Rumyana Dancheva, Lead Design Engineer Dyson e Presidente della Giuria del James Dyson Award 2024.

I 20 progetti finalisti

Di seguito vi riportiamo i 20 progetti finalisti, in ordine alfabetico:

  1. Air Ring 48, accessorio di raffreddamento per caschi, per proteggere i lavoratori edili dallo stress termico
  2. Airxeed Radiosonde, aletta controllabile per il rientro delle radiosonde, così da riutilizzarle dopo la misurazione meteorologica
  3. Athena, dispositivo portatile per il raffreddamento del cuoio capelluto post-chemioterapia
  4. Cap Snap, strumento medico multiuso per la rimozione sicura dei tappi a crimpare e la rottura delle fiale
  5. Co-Jump, un guanto ergonomico basato sull’intelligenza artificiale per la riabilitazione da ictus
  6. Concavix, un mouse adattivo per utenti con mani sottosviluppate
  7. DysphagiaDynamics, un sistema portatile e non invasivo per la valutazione e la riabilitazione della disfagia
  8. finGrip, un sistema di catetere per utenti con scarsa destrezza o in sedia a rotelle
  9. Flying ear pressure regulator, un prodotto per la regolazione della pressione che allevia il fastidio all’orecchio durante i decolli e gli atterraggi degli aerei
  10. Mammosense, un sensore mammografico per migliorare il comfort durante gli screening per il cancro al seno
  11. Moii, un Kit di formazione sulla terapia della clearance delle vie aeree per adolescenti affetti da fibrosi cistica
  12. OcularSky, una fotocamera per fondo oculare economica e basata su smartphone
  13. Oxynizer, un generatore di ossigeno non elettrico per i Paesi in via di sviluppo
  14. Peter, un dispositivo biomedico indossabile per i pazienti affetti da morbo di Parkinson con congelamento dell’andatura
  15. PulpaTronics, un’etichetta per abbigliamento RFID a base di carta riciclabile
  16. Pyri, un sistema di rilevamento precoce degli incendi boschivi ispirato e basato sulla biologia
  17. Social Plast, un sistema di riciclaggio della plastica a costi contenuti
  18. Sorbet, un pannello acustico realizzato con rifiuti tessili triturati
  19. Tailwing, un casco di protezione rinfrescante progettato per creare flusso d’aria
  20. The Reef, un filtro ecologico per contrastare il boom delle alghe blu-verdi nei corpi idrici

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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