Per tre anni un progetto di ricerca studierà come proteggere dagli attacchi informatici le infrastrutture critiche nazionali (quali ad esempio le reti elettriche ed idriche) e le aziende del Paese con opportune metodologie, tecniche e strumenti. Lo farà tenendo ben presente che il processo di trasformazione Industria 4.0 crea interdipendenza tra i componenti della filiera, che viene sempre più spesso sfruttata per portare a segno attacchi informatici di grande impatto economico. Per questo il progetto è stato significativamente chiamato Filierasicura.
Si prenderanno in considerazione la sicurezza dei componenti fisici, del software, il monitoraggio degli attacchi, l’analisi del malware, la sicurezza dei sistemi industriali e delle piattaforme cloud. In partenza, i risultati delle ricerche verranno testati in un ambiente pilota, la smart grid elettrica che è attiva presso la sede di Savona dell’Università di Genova.
Il progetto Filierasicura è guidato dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale Informatica) e vede coinvolte 8 tra le migliori università e centri di ricerca italiani, con personale che rappresenta il top della ricerca italiana in ambito cybersecurity: il Centro di ricerca di Cyber Intelligence e Information Security della Sapienza di Roma, IMT di Lucca, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università di Napoli Federico II, Università di Genova, Università di Trento e Università di Venezia Ca’ Foscari.
Due grandi aziende, Cisco e Leonardo, sono partner di questa iniziativa, fornendo finanziamenti, materiali, requisiti e casi applicativi reali su cui sperimentare i risultati conseguiti dal progetto. In particolare, il finanziamento sarà utilizzato dalle unità di ricerca per assumere fino a 20 nuovi ricercatori, che avranno l’opportunità di testare sul campo i loro talenti.
Grazie alla stretta collaborazione tra le eccellenze del mondo accademico in ambito cybersecurity e le aziende del settore privato, il progetto Filierasicura potrà rendere ancora più veloce il trasferimento tecnologico delle innovazioni sviluppate dalla ricerca verso il mercato, per affrontare l’evoluzione delle minacce informatiche verso le aziende e le infrastrutture critiche con la stessa velocità con cui esse si evolvono.