Safety, security e automazione, Pilz in forte crescita (+22%)

Il 2021 è stato un anno da record per Pilz, azienda tedesca specializzata in soluzioni di safety automation, con un fatturato in crescita del 22% rispetto al 2020 e il record di unità prodotte. L’azienda è riuscita finora ad affrontare le difficoltà di approvvigionamento grazie a una task force dedicata (che si occupa, tra le altre cose, di ricercare nuovi materiali per la produzione), un network di produzione diffuso e processi standardizzati

Pubblicato il 19 Mag 2022

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Il 2021 è stato un anno da record per Pilz, società specializzata in tecnologie di safety automation. L’azienda ha infatti registrato un fatturato di 348,4 milioni di euro (il più alto di sempre), con una crescita di circa il 22% rispetto al 2020.

Un anno certamente non facile, sia per gli strascichi della pandemia che a causa dei problemi di fornitura dei componenti. Problemi che non hanno impedito l’azienda di registrare un record anche per le componenti prodotte, in tutto 2,4 milioni.

Per il 2022 l’azienda si dice ottimista, ma consapevole che quello in corso sarà un anno difficile. Mentre continuerà l’impegno nelle soluzioni e nelle applicazioni “classiche”, l’azienda punta anche ad affermarsi nelle soluzioni di safety e security rivolte al mondo ferroviario, con l’obiettivo di entrare sul mercato asiatico.

Produzione flessibile, ricerca di nuovi materiali e una task force dedicata: così l’azienda affronta i problemi di fornitura

Un traguardo ottenuto grazie a un network di stabilimenti per la produzione e processi standardizzati, che hanno permesso all’azienda di trasferire la produzione per far fronte ai colli di bottiglia nelle forniture.

“Uno dei motivi per cui siamo riusciti a superare queste sfide è il collegamento in rete dei nostri siti produttivi di Ostfildern, Jintan (Cina) e Betschdorf (Francia) e la standardizzazione dei processi in loco. Questo ci ha permesso di trasferire la produzione in modo flessibile, contrastando così qualsiasi problema di consegna”, spiega Susanne Kunschert, Managing Partner di Pilz.

Altro importante elemento della risposta dell’azienda alla crisi è la task force “security of supply”, che comprende i reparti Acquisti, Sviluppo, Tecnologia di produzione, Produzione e Vendite. Il reparto Acquisti si occupa di curare i rapporti con i fornitori, risolvere le strozzature e di stabilire ulteriori fonti di approvvigionamento.

Il reparto Sviluppo, invece, si concentra su individuare componenti e materiali alternativi. Per risolvere un collo di bottiglia nel granulato di plastica verde, ad esempio, da metà settembre 2021 Pilz fornisce relè di sicurezza con alloggiamenti in plastica trasparente, senza alcuna restrizione tecnica per i clienti. La sostituzione delle custodie è avvenuta in tempi record e in stretta collaborazione con gli enti notificati responsabili TÜV, UL, CQC, Kosha ed EAC.

All’interno della task force, il reparto Tecnologia di produzione controlla l’uso di componenti, mentre quello di Produzione adatta in modo flessibile i propri processi e, in caso di buona disponibilità di componenti, lavora anche in turni supplementari per brevi periodi.

Il reparto vendite, infine si occupa di tenere aggiornati i clienti sui sviluppi legati al prodotto ordinato, un aspetto più critico che mai in quanto i tempi di consegna dei fornitori cambiano spesso e senza molto preavviso. Anche per questo l’azienda sta seguendo una strategia di ordini anticipati per le componenti critiche che abbraccia i prossimi due anni.

Crescita ben distribuita tra prodotti e regioni

“La crescita è equamente distribuita sia all’interno del nostro portfolio di prodotti che per quanto riguarda i servizi”, spiega Kunschert.

Il tasso di esportazioni si è attestato nel 2021 al 75,2%, invariato rispetto al 2020. La crescita ha riguardato tutte le regioni, ma in particolare quella dell’Asia-Pacifico. Cina, Giappone e Korea del Sud sono stati infatti i Paesi dove Pilz ha registrato una più rapida crescita nello scorso anno. La domanda di tecnologie di safety automation è stata spinta da una maggiore attenzione verso la mobilità elettrica e un aumento nella produzione delle batterie necessarie per questi veicoli.

In Europa, in cambio, la crescita (anche in questo caso a due cifre) è stata trainata dalla domanda di sensori, con nuove opportunità provenienti dal mercato dell’intralogistica. Una dinamica che l’azienda riscontra anche in America del Nord, mentre nel Centro e Sud America la divisione dell’azienda più prospera è quella dei servizi, visto anche che in queste ultime due aree geografiche l’azienda si rivolge agli end-user (mentre, ad esempio, in America del Nord lavora di più con i produttori di macchine).

Nello specifico, i servizi maggiormente richiesti in Centro e Sud America riguardano lo sviluppo di nuove capacità produttive e il revamping dei macchinari legacy.

La crescita ha permesso all’azienda, nonostante le difficoltà, di evitare una drastica riduzione del personale – che ha registrato una flessione dell’1,3% a livello mondiale – e per il 2022 sono state già programmate nuove assunzioni.

Safety e security: un approccio olistico

La crescita dell’azienda è trainata anche dalle sfide della trasformazione digitale, con il crescente bisogno delle tecnologie di automazione per rispondere alle necessità di flessibilità e produttività delle aziende.

Bisogni che non si possono soddisfare senza curare la safety – intesa come tutela della sicurezza degli operatori e degli asset aziendali – e la security, ovvero la protezione dei dati aziendali. Un tema da sempre caro all’azienda, che nel 1987 ha immesso sul mercato il primo relè di sicurezza che garantisce l’arresto affidabile delle macchine in caso di pericolo, ma su cui si è ulteriormente concentrata dopo aver subito un serio attacco informatico nel 2019.

“Un evento che ci ha fatto aprire gli occhi” spiega Thomas Pilz, Managing Partner dell’azieda.”Se non ho il controllo dei miei dati, infatti, l’azienda e la sicurezza dei miei dipendenti sono a rischio: senza security non c’è safety, e senza safety non c’è protezione delle persone”, aggiunge.

Per questo l’azienda ha intensificato i suoi sforzi per offrire ai clienti prodotti di facile implementazione per una safety e una security personalizzata ai bisogni specifici, come MyPnoz , una soluzione di sicurezza configurabile grazie a un tool chiamato myPNOZ Creator.

Il portfolio dell’azienda si basa su questo approccio olistico e permette di aumentare la sicurezza delle macchine attraverso:

  • soluzioni di accesso sicuro al processo per la selezione della modalità operativa con PITmode, disponibile per la protezione contro gli accessi non autorizzati in loco. Gli operatori utilizzano le chiavi transponder RFID per controllare i permessi di accesso in modo affidabile e personalizzato in base alle loro specifiche e ai loro requisiti
  • terminali operatore PMI (Pilz Human Machine Interface), che sono utilizzati dagli operatori per gestire, monitorare e controllare i processi tecnici. Con PASvisu, Pilz offre una soluzione di visualizzazione web-based per impianti e macchinari
  • i safety gate system, che proteggono gli operatori da movimenti pericolosi, dalle macchine e dagli AGV, arrestando i movimenti della macchina in caso di rischio di urto. Possono essere combinati con una tecnologia di controllo sicura, come il relè di sicurezza myPNOZ o il piccolo controllore sicuro configurabile PNOZmulti 2
  • il firewall SecurityBridge, che impedisce la manipolazione dei dati. All’interno della rete di controllo, le connessioni tra gli strumenti di diagnostica o di configurazione e i controllori sono protette dalla manipolazione, consentendo connessioni sicure con il mondo esterno. I dati vengono trasferiti quasi senza ritardi.

Il portfolio dell’azienda è completato dall’offerta relativa ai servizi che si articola in tre aree, ciascuna gestita da un’apposita Business Unit: training e formazione cliente; consulenza presso i clienti nell’ambito sicurezza; divisione Engineering, che si occupa di ammodernamento e messa in sicurezza delle macchine.

Per quanto riguarda il training, l’azienda ha fondato una sua Accademy, che si basa su un approccio pratico alla formazione. Nel 2021 l’azienda ha formato oltre 15,000 persone in 50 Paesi, grazie a 120 trainer.

I corsi forniti puntano a diffondere le conoscenze sugli standard di safety industriale e a formare nuovi pionieri in questi campi, come nel caso del corso CMSE per la qualifica di Certified Machinery Safety Expert, che l’azienda ha introdotto nel 2013 – come il primo corso d certificazione di questo tipo rivolto a professionisti internazionali – che viene ora offerto in 32 Paesi e in 15 lingue.

L’ultima aggiunta, in ordine di tempo, ha riguardato la certificazione CEFS (Certified Expert in Functional Safety, che insegna come progettare sistemi di sicurezza complessi in conformità agli standard pertinenti.

“Si tratta di una formazione pratica che insegna anche a convalidare tali sistemi di sicurezza funzionale. I partecipanti alla formazione che superano il test riceveranno un certificato riconosciuto a livello mondiale”, spiega Kunschert.

L’attenzione alla formazione non è rivolta soltanto ai clienti, ma interessa da vicino l’azienda, impegnata sia nella formazione continua del personale che nei percorsi di training dedicati ai giovani. Al dicembre dello scorso anno, infatti, l’azienda stava fornendo formazione a 46 tirocinanti e studenti in tutto che, pandemia permettendo, l’azienda pianifica di inviare in missioni internazionali.

Le aspettative per il 2022 e la spinta verso il mercato ferroviario

Nonostante il 2021 sia stato per Pilz un anno da record, l’azienda si aspetta che il 2022 sia un anno difficile, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina che ha ulteriormente aggravato i problemi di approvvigionamento.

Per l’anno, tuttavia, l’ambizione di Pilz è quella di crescere come fornitore di tecnologie di safety automation per il mercato ferroviario. Un mercato per cui l’azienda sta sviluppando soluzioni dedicate – anche attraverso l’integrazione delle applicazioni industriali con l’ingegneria ferroviaria e dei segnali –, che già gli anno permesso di affermarsi in Europa.

Pilz è infatti un partner di ricerca riconosciuto nel progetto europeo EULYNX, un’iniziativa europea di 13 gestori di infrastrutture –tra cui Deutsche Bahn, ProRail Niederlande e SSB Schweiz – per standardizzare le interfacce e gli elementi dei sistemi di segnalamento.

Nel progetto, il sistema di automazione sicura PSS 4000-R di Pilz viene utilizzato come cosiddetto adattatore EULYNX. Grazie a questo, i segnali in arrivo basati sul protocollo di comunicazione RaSTA (Rail Safe Transport Application) possono essere convertiti in comandi di controllo che possono essere interpretati dal dispositivo finale (in questo caso, l’interruttore).

“Si tratterebbe di un importante passo avanti rispetto a soluzioni locali e specifiche per ogni Paese, verso un mercato ferroviario aperto basato su sistemi digitali di controllo dei treni”, spiega Kunschert.

L’obiettivo dell’azienda è quello di entrare anche sul mercato ferroviario asiatico. Obiettivo che sarà perseguito attraverso un’ulteriore espansione delle soluzioni dedicate al settore dei trasporti ferroviari e dalla creazione di un’apposita Business Unit.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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