L’Italia ha definito la Strategia nazionale di cybersicurezza fino al 2026: l’approvazione del piano è arrivata nell’ambito della riunione del Comitato interministeriale per la cybersicurezza, presieduto dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che si è svolta martedì.
Lo stesso giorno è stato anche approvato il relativo piano di implementazione della strategia, per definire gli aspetti operativi. Due documenti che contemplano più di ottanta punti con gli indirizzi, le priorità e le sfide da affrontare sul fronte della sicurezza cyber per il sistema Paese.
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Strategia nazionale di cybersicurezza, gli obiettivi
Già nei giorni scorsi il sottosegretario alla Sicurezza Franco Gabrielli durante la conferenza CyberTech 2022 aveva anticipato la presentazione della strategia, precisando che questa sarà accompagnata da un comitato tecnico scientifico composto da esperti provenienti dai mondi delle imprese, della ricerca, delle associazioni e dall’ambito accademico.
Come spiegato dalla stessa Agenzia per la cybersicurezza nazionale, tra gli obiettivi della strategia ci sono:
- Rafforzare la resilienza nella transizione digitale
- L’autonomia strategica in ambito cybersicurezza
- Anticipare le possibili evoluzioni delle minacce
- Gestire le crisi
- Contrastare il fenomeno della disinformazione.
Perimetro di sicurezza nazionale, le novità
Nel corso dell’incontro interministeriale è stato inoltre approvato l’ultimo step normativo inerente il Perimetro di sicurezza nazionale, con il via libera allo schema di DPCM ex articolo 1 comma 7 lettera B del DL 105/2019.
Sono stati previsti con la norma i criteri per l’accreditamento dei laboratori di prova per il CVCN – Centro di valutazione e certificazione nazionale, volti in particolare alla verifica:
- Della sicurezza
- Della mancanza di vulnerabilità note
- Dei contenuti
- Della comunicazione tra il Centro e i laboratori e il Centro e i corrispettivi dei Ministeri dell’Interno e della Difesa.