Rischio di fornitura

Analisi del rischio di fornitura in Streparava all’epoca del Covid

Le principali tappe e il percorso di come l’applicazione di una metodologia di mappatura e di analisi del rischio alla filiera di approvvigionamento ha permesso a una importante azienda manifatturiera bresciana del settore automotive di affrontare l’impatto della pandemia

Pubblicato il 14 Giu 2022

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Nel corso del seminario dal titolo “Il rischio di fornitura, se lo conosci lo eviti”, organizzato dal laboratorio RISE e da Digital360 presso l’aula consigliare della Facoltà di Ingegneria di Brescia sono stati presentati i risultati relativi all’applicazione della metodologia Switch alla rete di fornitura di Streparava S.p.A. La metodologia studiata e ottimizzata negli anni per evidenziare le fragilità delle Supply Chain e individuare le opportune azioni correttive, ha dato, nel caso di studio, interessantissimi spunti operativi. Sono stati studiati sia i fornitori italiani sia quelli esteri tenendo in considerazione la loro situazione finanziaria, il rischio geopolitico dei siti produttivi e gli specifici impatti potenziali sull’azienda Streparava. (si suggerisce anche la lettura del servizio: Rischio di fornitura e ESG: il ruolo del digitale e del procurement).

Figura 1 – Rappresentazione del rischio paese

Il rischio di fornitura e la metodologia Switch 

Dal 2018, quindi da ben prima che si fossero manifestate la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina e le correlate crisi logistiche e delle materie prime, il laboratorio Rise assieme a IQC e P4i eroga un servizio denominato Switch dedicato principalmente alle imprese manifatturiere che solitamente hanno reti di fornitura molto ramificate e che sempre più si sono globalizzate negli ultimi anni. 

Il servizio analizza, attingendo a importati basi di dati internazionali, il livello di stabilità finanziaria del fornitore e la stabilità (imprenditoriale, finanziaria, politica) dei paesi in cui tale fornitore produce. Il rating risultante da quanto sopra rappresenta la probabilità che la fornitura possa interrompersi improvvisamente mettendo in crisi le linee di produzione dei rispettivi clienti. 

Un secondo asse di analisi, a nostro avviso ancora più importante del primo, calcola, attraverso uno specifico algoritmo progettato da Rise, l’impatto, ovvero il danno economico misurato in Euro che la specifica azienda cliente subirebbe in caso di interruzione della fornitura. 

Figura 2 – La mappa del calore

I due indicatori, ovvero la probabilità di interruzione e il costo di interruzione, vengono rappresentati in una matrice (vedasi figura 2). Ogni sfera rappresenta un fornitore; la dimensione della sfera è proporzionale al volume di acquistato annuo e il posizionamento nella matrice è indice della rischiosità del fornitore: più ci si sposta verso destra e verso l’alto, più attenzione andrà posta alla criticità e alla gestione della fornitura per mezzo di azioni di risposta mirate a ridurre il rischio. Si dovrà agire pertanto nell’ottica di ridurre la probabilità di interruzione, il costo della stessa o entrambi. 

Durante l’evento è stato evidenziato come l’asse orizzontale, ovvero la probabilità che un fornitore non sia più in grado di spedire la propria merce, sia un elemento dipendente dalla situazione del fornitore stesso e del paese in cui opera, mentre l’asse verticale è strettamente collegato a come quella fornitura impatta sulla filiera logistico-produttiva, sulle scelte di acquisto e sui risultati di business di ciascun cliente; pertanto è fondamentale fare un’analisi specifica e attenta, come avvenuto nel caso di Streparava S.p.A. 

 

Il caso Streparava – i principali risultati dell’analisi e le conseguenti azioni di miglioramento 

La valutazione puntuale e precisa delle decisioni legate alla catena di fornitura permette di migliorare la visione e la valutazione corretta di tutti i possibili impatti sul business, sia in termini di opportunità, sia in termini di possibili rischi. 

Occorre sapere analizzare e valutare con attenzione l’impatto di qualsiasi decisione e, per ottenere questo risultato, è necessario rendere strutturale all’interno dell’azienda il concetto di risk management e risk assessment. 

Per un certo periodo, quando le imprese vivevano in una condizione geopolitica ed economica stabile, questa esigenza era meno sentita. Ma a valle della pandemia e delle tante tensioni geopolitiche legate alla guerra in Ucraina sono cambiati gli scenari di riferimento ed è stato dimostrato con chiarezza che le imprese devono saper gestire l’instabilità, che gli scenari sono destinati a cambiare in modo veloce e improvviso e per qualsiasi azienda è necessario prepararsi ad affrontare e gestire continui mutamenti, che, come ha dimostrato il contesto attuale, hanno un impatto pesante specialmente sulle catene di fornitura. 

In Streparava si è partiti da un’analisi sullo stato di salute della catena di fornitura. In considerazione della variabilità degli scenari si è scelto di rendere l’analisi dinamica e di implementare processi di risk management in grado di monitorare i rischi con continuità nel tempo. Si è partiti in particolare dalla considerazione che si è di fronte a situazioni che evolvono costantemente e, per affrontarle, è necessario disporre di strumenti che siano in grado di aumentare la disponibilità di informazione e di trasformarla rapidamente in un piano di azioni di contenimento. 

In termini operativi, nell’ottica di contenimento del rischio, ci sono scelte che possono incidere sulle dimensioni e sulle “lunghezze” delle catene di fornitura, o meglio ancora, sulla loro composizione. Ad esempio, nel caso di forniture “lontane”, caratterizzate da imprese che operano in paesi distanti sia geograficamente sia culturalmente, una delle regole per la gestione dei rischi può essere quella di avere sempre un back-up italiano e/o europeo. 

Occorre anche rivedere il concetto di valore in relazione al concetto di rischio. Questo significa che si devono effettuare scelte di fornitura che possono apparire in prima battuta antieconomiche, ma che siano in grado di offrire un maggiore livello di affidabilità rispetto a determinati rischi. Il tema per un’azienda e per il procurement in particolare è quello di considerare anche fornitori che, a fronte di prezzi anche superiori, sono però in grado di assicurare una maggiore affidabilità o, se si vuole, una minore esposizione a determinati fattori di rischio. 

È importante gestire questa dimensione con un approccio dinamico. Il passaggio da un risk management tradizionale a un risk management dinamico e flessibile, per rendere l’idea, è un po’ come quello da una fotografia a un video. Significa disporre di processi di valutazione continuativi, che si sviluppano nel tempo e che generano sia le corrette risposte nell’immediato sia le impostazioni strategiche di medio periodo. 

Certe scelte, apparentemente antieconomiche, consentono infatti di ridurre i rischi che possono provocare fermi produttivi verso i clienti, ovvero un danno a livello di vendite e, in certi casi, anche penali. In questa dinamica aziendale occorre aggiungere anche l’impatto che possono avere le valutazioni legate ad altri aspetti economico finanziari, come la continuità delle attività, la sicurezza, la reputazione: si tratta, anche in questo caso, di fattori che dipendono fortemente dallo stato di salute della catena di fornitura. 

 

Switch – come avviene l’erogazione del servizio 

Nonostante la quantità di dati e informazioni gestite il servizio Switch è stato pensato per essere erogato alle aziende in modalità snella e terziarizzata, ovvero riducendo al minimo il tempo di lavoro e l’impegno da parte dell’azienda cliente, la quale viene seguita e supportata in ogni fase, dalla selezione della lista fornitori da analizzare, alla compilazione di dati chiave attraverso specifici template preimpostati. Poi la palla passa agli analisti di Switch che acquisiscono i dati finanziari e geopolitici dai database internazionali, li combinano con le informazioni raccolte dall’azienda e realizzano due report. Uno di estremo dettaglio, tabellare, contenente tutte le informazioni e le possibili aggregazioni per categoria merceologica, famiglia di vendita, tipologia di fornitore, paese, livelli di rischio, eccetera.

Quindi un secondo in formato grafico, contenente una cinquantina di chart, riportanti le informazioni chiave. Quest’ultimo viene di norma discusso con i responsabili dell’azienda cliente durante un workshop di circa un paio d’ore, nel corso del quale si completano alcune valutazioni inerenti all’interpretazione dei dati e alle migliori azioni di risposta da mettere in campo al fine di far rientrare in tempi rapidi le criticità emerse. L’attività ha una durata complessiva di circa 4-6 settimane, ma il tempo dedicato dall’azienda è contenuto in circa una giornata uomo, permettendo così al cliente di non distogliere le proprie persone dal daily business in un momento così delicato quale quello che stiamo attraversando. 

Il lavoro del team Switch, ora, per stare sempre più al passo con la rapidità con cui mutano gli scenari, verte sulla realizzazione di un tool online che permetta alle aziende clienti di consultare i dati e le informazioni in real time e di generare autonomamente report e valutazioni, quando necessario. 

 

Il servizio viene erogato da IQC e P4i. Per ulteriori informazioni potete cliccare sul seguente link  

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