Utilizzare i dati anche negli impianti meno moderni: la soluzione del Fraunhofer Institute al problema dei formati e protocolli incompatibili

Gli informatici del Fraunhofer Institute for Manufacturing Engineering and Automation (IPA) hanno ideato StationConnector, una soluzione che permette di utilizzare al meglio i dati raccolti dalle macchine negli impianti produttivi anche quando vengono utilizzati protocolli e formati incompatibili. La soluzione permette così l’utilizzo dei dati anche in quegli impianti che non hanno ancora avviato il percorso di ammodernamento e che dispongono di dispositivi eterogenei di diverse generazioni e produttori, con formati e protocolli incompatibili.

Pubblicato il 02 Apr 2021

EcoStruxure Automation Expert

Offrire un’interfaccia unificata per tutti gli impianti, permettendo l’accesso e l’elaborazione dei dati raccolti dalle macchine: questo è lo scopo che gli informatici del Fraunhofer Institute for Manufacturing Engineering and Automation (IPA) vogliono raggiungere con un’apposita soluzione, StationConnector.

Grazie alle tecnologie a disposizione delle aziende, dai sensori IoT all’Edge e al Cloud Computing, gli impianti produttivi hanno a disposizione una quantità sempre maggiore di dati, che possono generare un grande valore aggiunto, ottimizzando i processi di produzione e migliorando la pianificazione degli stessi.

Tuttavia, i macchinari degli impianti sono generalmente costituiti da dispositivi eterogenei di diverse generazioni e produttori, con formati e protocolli incompatibili, soprattutto nelle aziende di medie dimensioni. I diversi sistemi di controllo e le interfacce rendono l’accesso e la valutazione dei dati delle macchine un processo complesso e problematico.

Per superare il problema, gli informatici del Fraunhofer IPA hanno creato Data Coffee, una spin-off dell’istituto con lo scopo di lavorare e mettere sul mercato la soluzione StationConnector, un’interfaccia che permette al software di trasferire facilmente i dati tra protocolli industriali, sistemi di controllo e tutti i tipi di sistemi IT in un modo specifico per l’applicazione.

“L’apprendimento automatico richiede un’alta velocità di dati, ma per il monitoraggio, una bassa velocità di dati è sufficiente. Con StationConnector, in pratica, stabiliamo un livello di software indipendente tra gli impianti e i sistemi o i database che utilizzeranno questi dati in seguito”, spiega Marcus Defranceski, ricercatore del Fraunhofer IPA di Stoccarda che fa parte del team che lavora al progetto.

Il vantaggio principale della soluzione è quello di offrire alle aziende la massima flessibilità, permettendo loro di gestire i dati delle loro macchine in modo indipendente e di regolarli come richiesto. Questo facilita l’utilizzo dei dati soprattutto in quelle aziende che devono ancora intraprendere il percorso di ammodernamento degli impianti e che possono così lasciarsi guidare dai dati nelle decisioni da prendere, definendo i possibili campi di applicazione.

Inoltre, grazie alla configurazione auto esplicativa del software, gli utenti non hanno bisogno di competenze informatiche per utilizzarlo e possono scegliere con facilità la tipologia di dati da analizzare. In aggiunta, i dati possono essere rappresentati graficamente sulla maggior parte dei dispositivi mobili, per facilitare la comprensione da parte degli utenti.

StationConnector interpreta i diversi protocolli, che possono essere ampliati su base modulare. Il software funziona sia su singoli PC locali e server di produzione, sia nel cloud. Il processo di lettura può essere automatizzato per assicurarsi che le perdite di produzione siano rilevate in tempo e consentire risposte rapide alle interruzioni di produzione.

Il software, che viene continuamente testato dal team del Fraunhofer IPA, è stato reso disponibile alle aziende interessate nel febbraio 2021 ed già in uso in alcuni impianti di produzione. Attualmente la soluzione è in fase di ulteriore ottimizzazione per le aziende manifatturiere.

Il prossimo anno, il software sarà disponibile anche per i produttori di impianti, per aiutarli a sviluppare i loro nuovi modelli di business digitali.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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