Spettroscopia laser e intelligenza artificiale per il controllo qualità dell’uva e del vino

Antares Vision, azienda che opera nel campo delle soluzioni di tracciabilità e dei sistemi di ispezione per il controllo qualità, ha presentato due sistemi per il controllo qualità nella produzione vinicola. PCS 700 IoT sfrutta la spettroscopia laser per analizzare la qualità del prodotto imbottigliato, mentre Oròbix sfrutta l’AI per analizzare le immagini delle uve provenienti da un sistema di visione installato sul nastro trasportatore nella zona di conferimento per rilevare grappoli con difetti.

Pubblicato il 15 Nov 2022

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Monitorare i livelli di ossigeno e pressione per garantire la correttezza del processo di inertizzazione e la qualità del prodotto, monitorare il livello di ossigeno e CO2: sono alcune delle funzionalità abilitate dalla soluzione PCS 700 IoT grazie alla spettroscopia laser, un’applicazione tecnologica sviluppata da Antares Vision Group – azienda che opera nel campo delle soluzioni di tracciabilità e dei sistemi di ispezione per il controllo qualità – con tecnologia FT System.

Un raggio laser, posizionato alla giusta altezza sulla linea di produzione, attraversa la bottiglia nello spazio di testa, tra il tappo e il livello del vino (Head Space Oxygen-HSO), sfruttando la proprietà fisica di alcune molecole allo stato gassoso che assorbono la luce solo per specifiche e definite lunghezze d’onda.

L’azienda ha presentato questa soluzione nel corso di Simei, il Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento, in corso presso Fiera Milano fino al 18 novembre. La fiera è stata per Antares Vision Group l’occasione per presentare anche una soluzione per il controllo qualità delle uve con l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale sviluppato da Oròbix Life, parte di Antares Vision Group.

PCS 700 IoT, il sistema di controllo di qualità che sfrutta la spettroscopia laser

Un controllo che non appesantisce il processo di produzione, perché può essere effettuato direttamente sulla linea di imbottigliamento subito dopo la tappatura – il controllo può essere effettuato anche all’interno di strumenti di laboratorio, per misurare in modo non distruttivo i parametri di concentrazione di un gas, anche ripetutamente nel tempo sullo stessa bottiglia– , così da evitare che l’ossigeno si dissolva progressivamente nel vino provocando la variazione dell’aroma e del colore o l’imbrunimento.

La spettroscopia di assorbimento laser PCS 700 IoT permette di ottenere misurazioni molto accurate della presenza di un gas, della sua concentrazione e pressione, anche se lo spazio di testa è parzialmente trasparente o in contenitori di diversi materiali, colori e spessori. È possibile utilizzarla ripetutamente nel tempo sulla stessa bottiglia.

“L’applicazione del PCS 700 IoT evita di produrre bottiglie con difetti di imbottigliamento che pregiudicherebbero la qualità del vino”, spiega Gionatan Gualazzini, Business Development Manager Wine e Spirits di Antares Vision Group Beverage .

“Limitarsi a effettuare il controllo dell’ossigeno a campione sul prodotto finito fa sì che ci si accorga di qualche mal funzionamento troppo tardi: migliaia di bottiglie saranno già state prodotte e la shelf life del vino sarà ormai compromessa. Grazie all’innovativa ispezione di FT System è oggi possibile garantire la qualità del vino, proteggere il proprio brand e prevenire inefficienze nel processo di imbottigliamento”, aggiunge.

Ma i vantaggi della spettroscopia laser vanno oltre. Ad esempio, nel vino fermo la si usa per verificare la concentrazione di ossigeno e la pressione interna totali individuando eventuali mal funzionamenti dei sistemi di inertizzazione durante il riempimento, o per monitorare se il livello di vuoto sia corretto, così da evitare le criticità legate al rialzo del tappo o alla creazione di vie per lo scambio di gas con l’esterno.

Nella produzione di vino spumante con metodo classico l’applicazione consente ai produttori di monitorare le bottiglie a fine della seconda fermentazione, prima di stapparle per la sboccatura.

È così possibile selezionare le top quality e quelle in cui la rifermentazione ha avuto problemi, così da consentire la rilavorazione e il recupero del prodotto non idoneo senza distruggerlo.

Anche nella birra in bottiglia e nei fusti si può monitorare la pressione interna così da individuare eventuali perdite dal tappo che potrebbero verificarsi dopo la fase di pastorizzazione, anche tappi che con il raffreddamento post pastorizzazione si sono richiusi.

Con questa tecnologia si superano i limiti dei sistemi acustici o visivi evitando i falsi scarti. Nel caso dei fusti viene invece individuata la fuoriuscita della CO2 dalla valvola: l’aria intorno ad essa viene aspirata e portata in una camera dove attraverso la spettroscopia laser si individua la presenza della CO2.

Oròbix, l’Intelligenza Artificiale per la selezione dell’uva

L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale è un innovativo progetto che analizza le immagini delle uve provenienti da un sistema di visione installato sul nastro trasportatore nella zona di conferimento per rilevare grappoli con difetti, presenza di marciume, parti danneggiate da pioggia o grandine, rami, foglie e insetti.

Questo permette all’enologo di decidere in modo oggettivo verso quali lavorazioni inviare le uve in funzione della qualità del prodotto iniziale.

Una soluzione che apporta diversi vantaggi: mentre il processo di cernita viene ottimizzato, il sistema acquisisce i dati utili anche alla tracciabilità della materia prima.

Man mano che le immagini vengono caricate questa tecnologia apprende nuove informazioni e il modello di classificazione si allena per diventare sempre più preciso, così da migliorarsi costantemente.

Le informazioni, in questo modo, sono via via più accurate e favoriscono processi decisionali più oggettivi. Questo permette di apportare correttivi già in vigna prima di dover correggere eventuali difetti in cantina, quando oramai sarebbe troppo tardi e l’intervento diventerebbe più dispendioso, oltre che meno sostenibile.

Garantendo oggettività e tempestività nella valutazione della qualità dell’uva, in linea con l’obiettivo di controllare il prodotto durante tutto il processo di lavorazione, è possibile mantenere o migliorarne la qualità anche a fronte di situazioni non prevedibili, come gli effetti del cambiamento climatico e l’emergere di un mercato sempre più competitivo ed esigente.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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