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SAP NOW 2022: il potere del Cloud per coniugare profitto e sostenibilità

Una intelligent enterprise che utilizza analisi predittive, process automation e artificial intelligence, può coniugare profittabilità e sostenibilità con l’aiuto di un partner come SAP. Le testimonianze di Maire Tecnimont, Aptar e Gruppo BolognaFiere a SAP NOW 2022

Pubblicato il 26 Ott 2022

Carla Masperi, AD SAP Italia


In Italia sempre più aziende stanno comprendendo il reale valore del cloud nell’accelerare la trasformazione digitale. Inoltre, la sostenibilità è sempre più al centro delle strategie aziendali, da un lato perché non è più vista come antitetica alla produttività o alla competitività, dall’altro perché esistono strumenti concreti per monitorare come le scelte aziendali influiscono sull’ambiente. Oggi non ci sono più dubbi sul fatto che per essere competitivi e generare profitto bisogna essere prima di tutto sostenibili. Ma per portare la sostenibilità nei processi aziendali servono appositi strumenti di misurazione quantitativa dell’impatto, che permettono alle aziende di valutare in tempo reale come incidono sul carbon footprint gli interventi effettuati sui processi aziendali. Sostenibilità che è ormai diventata un fattore ricercato dai consumatori nei brand che selezionano e un elemento di selezione dei fornitori per costruire un’intera filiera sostenibile. La sostenibilità insegna, infatti, che occorre avere la capacità di fare ecosistema con gli individui e con le filiere per essere in grado di rispondere alle sfide più urgenti del pianeta.

E’ il tema portante che attraversa i dibattiti di SAP NOW 2022, l’evento che dopo una passata edizione in digitale torna in presenza per affrontare insieme a partner, clienti e utenti gli scenari e le novità del mercato, e il cui slogan “Welcome to Economics Park” sottolinea il legame tra sostenibilità e business. A cinquant’anni dalla fondazione, SAP declina la sua strategia nel trinomio delle P “Performance, Persone e Pianeta” sulla cui convergenza fa leva per fornire ai clienti nuovi modelli di business in chiave sostenibile. Carla Masperi, al suo primo SAP NOW in veste di Amministratrice Delegata di SAP Italia, incarico che ricopre ufficialmente da quattro mesi esordisce “Il 77% delle transazioni mondiali gira su sistemi SAP, un dato che può essere traslato anche al mercato italiano. Questo ci investe di una grande responsabilità per l’impatto che il nostro business comporta. Oggi per SAP è importante poter rilasciare soluzioni che vadano nella direzione di una convergenza tra profittabilità e sostenibilità”.

Il Cloud per un business agile, competitivo, ma anche sostenibile

“Ci si sente più ingaggiati quando la nostra azienda sta lavorando per il benessere del pianeta, e le aziende riconoscono sempre più che operare in modo più sostenibile crea valore e competitività nel mercato. I consumatori finali apprezzano prodotti e servizi erogati da un’azienda sostenibile e l’accesso ai capitali di mercato sono più favorevoli per chi sceglie la sostenibilità” prosegue la manager facendo riferimento a una recente indagine di Sap Insights che ha coinvolto 6.600 manager di 40 paesi e settori trasversali. Secondo lo studio il 75% degli intervistati trova una correlazione positiva forte o moderata tra sostenibilità e profittabilità a lungo termine, con un incremento del 17% rispetto allo scorso anno, mentre il 71% vede una relazione positiva forte o moderata tra sostenibilità e competitività a lungo termine (+28% anno su anno). L’analisi mette in luce anche il conseguente forte incremento degli investimenti in progetti sostenibiliquintuplicati rispetto al 2021, mentre il numero di imprese che pensa di ridurre i propri investimenti cala del 55%.

“In questo scenario in rapida evoluzione, il nostro impegno rimane invariato – sottolinea Masperi – Negli ultimi cinquant’anni, le nostre soluzioni hanno aiutato i clienti a trasformare i loro processi aziendali e a rimanere all’avanguardia. Oggi il digitale rappresenta il fattore che abilita tutte le dimensioni delle tre P e permette a un’organizzazione di generare valore. Per questi progetti di trasformazione, il cloud rappresenta un percorso senza alternative e noi stiamo accompagnando le aziende verso questa importante transizione. Un passaggio che ci contraddistingue a livello italiano per le tante richieste e conferme rispetto al nostro obiettivo di favorire un passaggio al cloud che favorisca agilità, rapidità e sostenibilità, dove la velocità ha sempre il significato ultimo di avere una migliore vicinanza al cliente o al cliente del cliente”.

Il Cloud guida la trasformazione digitale e sostenibile delle imprese

Rapidità e sostenibilità sono i due concetti chiave per SAP e guidano le scelte strategiche dell’azienda tedesca che quest’anno festeggia i cinquant’anni anni dalla fondazione. Una storia “antica” nel mondo della tecnologia, che si accompagna a una fortissima propensione al cambiamento, come testimonia il passaggio al cloud che SAP ha compiuto negli ultimi anni. Questa trasformazione è ormai avvenuta ed il cloud garantisce dei tempi di risposta che non sono paragonabili alle modalità operative del passato. Il cloud guida la crescita di SAP, con un +50% di crescita, e ha aperto la possibilità di proporre le soluzioni dell’azienda al di fuori del mondo enterprise, permettendo di dare oggi risposte ai clienti di ogni settore e qualsiasi dimensione.

Masperi osserva “Stiamo vivendo una trasformazione importante verso il cloud e la sostenibilità. Le aziende scelgono il cloud per essere agili, rapidi e servire al meglio i clienti e le soluzioni di SAP funzionano. In sei mesi i numeri registrano tassi di crescita del 50%, così come cresce il numero dei clienti acquisiti, di ogni settore e dimensione. Il 100% dei nuovi clienti adotta la piattaforma RISE with SAP, il motore che porta accelerazione e innovazione intelligente ai processi. Nella platform convivono infatti AI, automazione, analisi predittiva, business process insight e process automation per potenziare le capacità delle imprese di generare valore”.

“Rispetto della concorrenza crediamo di avere due tratti distintivi – sottolinea Masperi -: un’offerta cloud end-to-end che va dalla customer experience alla supply chain grazie alla profonda conoscenza del business che ci portiamo dietro da anni di attività e la capacità di toccare processi di business diversificati anche grazie ad un ecosistema di partner che ha acquisito competenze specifiche. Ogni azienda ha il suo passo verso il cloud, noi aiutiamo le aziende a dare il giusto allineamento del passaggio cloud al business, tutelando gli investimenti del passato”.

Nello scenario attuale emergono alcuni temi forti, sui quali è necessario lavorare. In primis, la trasformazione aziendale, la trasformazione del business è una delle priorità nell’agenda dei clienti. La seconda necessità è quella di blindare supply chain già messe a dura prova dalla pandemia e ora ancora più sotto pressione. Infine, tutti i temi legati all’ESG. Oggi proprio l’ESG  ha raggiunto una soglia di criticità maggiore, anche perché i consumatori ritengono le imprese responsabili rispetto a tutto quanto concerne la transizione green. E SAP vuole essere attore di questo cambiamento.

SAP: abilitatore ed esempio di sostenibilità

La strategia di SAP è di aiutare ogni azienda a funzionare come un’impresa intelligente e sostenibile semplificando tecnologie come machine learning, Internet of Things (IoT) e analytic avanzate. Come uno dei leader di mercato nelle applicazioni software per il business, SAP aiuta le organizzazioni di tutti i settori e dimensioni a operare al meglio. “La nostra suite di applicazioni e servizi end-to-end consente ad aziende private e pubbliche di operare con profitto, adattarsi costantemente al mercato e fare la differenza in 25 settori” afferma Masperi.

Una intelligent enterprise, che utilizza analisi predittive, process automation e artificial intelligence, può coniugare la crescita della profittabilità e la sostenibilità. “Del resto una azienda che non tiene conto della green line non può avere futuro. Una azienda che nella sua strategia non ha il business sostenibile non ha futuro, non è credibile”. SAP stessa ha iniziato a guardare alla sostenibilità 10 anni fa, integrando temi di sostenibilità con quelli finanziari e presentando il suo primo bilancio di sostenibilità. Nel campo della sostenibilità, “noi giochiamo sia il ruolo di exemplar che di enabler”.

A livello organizzativo, in una logica di continuità con la strategia di Manos Raptopoulos, Carla Masperi ha costruito una visione e un approccio ai clienti che rafforza con ancora maggiore impegno. Crescono i progetti legati al femminile, la social responsibiliy, l’impegno a far crescere i giovani talenti e dare spazio alla diversity attraendo donne e aiutando la loro crescita professionale. Il progetto Young Talent partito qualche mese fa risponde alla volontà di SAP di arricchire la propria forza lavoro in questa direzione, dove l’esperienza in azienda diventa la componente più importante per creare giovani talenti. “In Italia abbiamo un problema di digital divide, quindi la formazione sulle STEM diventa per noi una mission, anche per fare ecosistema. Riportare la persona al centro con un approccio olistico in modo da riaggregare i team in una modalità ibrida che faccia da effetto moltiplicatore non solo per il benessere della persona ma anche della società”.

Sostenibilità tra metriche e business network

L’approccio di SAP è chiaro: portare la sostenibilità nei processi di business. Ma in questo caso, c’è un punto imperativo: “Se una azienda non vuole fare solo greenwashing, deve avere strumenti per misurare la sostenibilità, per dimostrare al mercato che la sua non è una strategia di facciata o di immagine, ma una vera integrazione della sostenibilità nei processi aziendali”.

Inoltre, sostenibilità significa ripensare profondamente la value chain, analizzando la propria rete di fornitori per essere certi che siano sulla stessa linea d’onda. La sostenibilità è un gioco di squadra, non uno sport individuale. Qui entrano in gioco gli ecosistemi, anzi i business network. E se i business network si moltiplicano, ecco che si lavora su una scala diversa.

“Dobbiamo pensare che le business network hanno un transato in Italia di miliardi e miliardi – ricorda Masperi – L’azienda del futuro deve colloquiare con il suo ecosistema in un marketplace: il fornitore deve portare sul marketplace una serie di informazioni rilevanti anche in termini ESG, come fairness, trasparenza, tracciabilità, sostenibilità”. In questa cornice, la partnership con Ecovadis certifica le aziende green il che significa che in quel network si possono individuare le aziende con un badge di sostenibilità e quindi scegliere il fornitore anche sulla base di questo parametro.

Best practice di innovazione digitale by SAP

Sono molti i progetti innovativi realizzati in collaborazione con SAP che permettono oggi di implementare tecnologie che rappresentano delle best practice nell’uso di dati e analisi, AI, sviluppo di applicazioni, automazione e integrazione in un unico ambiente unificato. Accanto all’amministratore delegato di SAP, alcune di queste aziende portano le loro testimonianze.

Maire Tecnimont, il cloud come grammatica per la trasformazione

Michele Mariella, chief information officer di Maire Tecnimont
Michele Mariella, Chief Information Officer di Maire Tecnimont

“Le aziende devono passare dal pensare in grande al pensare in profondo. E in questo senso il cloud è una nuova grammatica che se interpreti bene ti mette di fronte al cambiamento continuo” interviene così Michele Mariella, Chief Information Officer di Maire Tecnimont. L’azienda è approdata dal mese di maggio su RISE with SAP per gestire le attività e i processi operativi completamente sul cloud, accelerare la propria trasformazione digitale e continuare il percorso di decarbonizzazione oltre che assicurare la sicurezza dei sistemi, in un percorso di digital transformation a tutto tondo con SAP.

“Siamo partiti nel cloud sette anni fa ma la crescita del nostro business (processiamo oggi oltre 1 milione di documenti l’anno) ci ha richiesto di spostare il core. Ci siamo trovati talmente pronti al progetto con SAP che l’abbiamo realizzato in tempi brevissimi”. Partito nel luglio 2021, il progetto di implementazione della piattaforma SAP è infatti andato live in modalità “big bang”, con il passaggio immediato di tutti i sistemi e le applicazioni sul nuovo sistema, dopo solo otto mesi. “È stata una sfida importante, un momento di crescita vissuta molto intensamente dalla nostra divisione ICT, perché è un progetto di natura principalmente tecnologica ma con obiettivi che riguardano anche la nostra strategia di sostenibilità”.

Aptar Group: dal prodotto al servizio per adattarsi al mercato

Riccardo De Luca, director, IS Delivery management, Aptar Group 
Riccardo De Luca, director, IS Delivery management, Aptar Group

Puntare sullo spirito di adattamento, sulla diversificazione e sui servizi: è il concetto dal quale parte Riccardo De Luca, director, IS Delivery management, Aptar Group per raccontare il business dell’azienda e la collaborazione con SAP. Con 12.000 persone distribuite nel mondo, l’azienda ha iniziato il proprio percorso nel mondo delle valvole per arrivare oggi a disegnare e produrre soluzioni e servizi di erogazione di farmaci e di prodotti di consumo, sigillatura e imballaggio attivo, fortemente focalizzata sulla sostenibilità. “Prima o poi le normative vieteranno l’uso della plastica non riciclabile; una preoccupazione che nella nostra azienda è nata dieci anni fa, dove nei laboratori di R&S abbiamo iniziato a miscelare plastica riciclabile; oggi siamo al 30% con l’obiettivo di arrivare al 100%.  Il nostro è un mercato molto competitivo – prosegue il manager -, è scomparso il know-how, serve un continuo adattamento al mercato e visto che lo stampaggio plastico è quasi scomparso in Europa noi lo stiamo facendo cominciando ad andare sui servizi, da vendere insieme al prodotto alle aziende farmaceutiche, alle farmacie, alle case di cosmetici, per differenziarci dai competitor. Un nuovo processo che necessità di strumenti cloud. Sul cloud ci siamo già – con Azure di Microsoft; con SAP stiamo facendo il prossimo passaggio per avere meno persone dedicate alla tecnologia e più persone dedicate al business”.

BolognaFiere con SAP per governare l’informazione

Fabio Pericolini, head of Finance, Planning and Control di BolognaFiere
Fabio Pericolini, Head of Finance, Planning and Control di BolognaFiere

Il mondo fieristico è tra quelli maggiormente penalizzati durante la pandemia e che ha dovuto anch’esso reinventarsi. Lo racconta Fabio Pericolini, Head of Finance, Planning and Control di BolognaFiere, oggi primario operatore fieristico ma anche di servizi che vanno oltre il territorio e le fiere. “Elementi che ci contraddistinguono sono gli investimenti e la capacità di internazionalizzare (il 30% del nostro fatturato è oggi realizzato all’estero). Portiamo ancora i segni di una profonda fermata (nel 2020 calo del business del 25% e nel 2021 del 50%). Quello che abbiamo fatto è stato agire nell’ottica della diversificazione e sull’elemento di complementarietà rispetto all’evento fisico. Abbiamo coperto il quartiere con attività che riguardavano centri vaccinali, hub tamponi e poi l’esigenza di spazi come scuole e università, piccoli studi cinematografici, ecc. Dall’altro lato, abbiamo spinto sulle fiere digitali agendo sul concetto di community.

In questa fase, nel passaggio da un gestionale on premise a SAP non ci siamo neanche posti la domanda. E’ stata una scelta quasi obbligata legata a un duplice fattore: la nostra crescita del 25% all’anno dove il precedente gestionale non poteva seguirci e quindi SAP per sostenere lo sviluppo che segua e monitori tutte le iniziative in modo strutturato, con tempestività e in coerenza con il nuovo ruolo del CFO, per supportare il management a fare delle scelte consapevoli. Non da ultima la sostenibilità, che va dalle piccole cose come il consumo di plastica sino a interventi pervasivi a 360 gradi che significa anche corretta gestione delle risorse. Il nostro business è “aereo” di servizi: un sistema rigoroso come SAP ci aiuta a mediare tra mondo industriale a mondo servizi con un governo dell’informazione più agile“, conclude.

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