Quella che è in atto oggi è una trasformazione delle modalità di fruizione della tecnologia che diventa in grado di connettere innovatori, centri di ricerca, consumatori e fabbriche. Le piattaforme digitali su cloud abilitano la collaborazione e la condivisione, consentendo di immaginare nuove esperienze sostenibili per rispondere alle esigenze dei consumatori e di aprire nuove possibilità di fare impresa più resilienti. Lo dimostrano le piccole aziende e start up come Canoo, Eviation Aircraft e Lightyear, che anche grazie alla piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes, sono riuscite in breve tempo a sviluppare esperienze innovative.
In occasione della Milano Digital Week 2020 Guido Porro, Managing Director EuroMed di Dassault ha affrontato il tema Sostenibilità e Resilienza: la buona tecnologia deve essere per tutti o non è buona. Casi veri da replicare nell’ambito del programma della terza edizione de “Il Tram dell’Innovazione” organizzato da Women & Technologies.
“Le aziende si sono accorte che una condizione necessaria per innovare è avere il lusso di sbagliare – osserva Porro -. Fare errori crea un sentiero creativo dinamico ed efficace che conduce fuori da assunzioni di comodo del tipo ‘si è sempre fatto così’. La sperimentazione è il presupposto fondamentale per fare innovazione perché la possibilità di rischiare riduce il rischio di fallimento di progetti avanzati. Con il digital twin, posso osservare in virtuale come funziona e posso modificare un’infinità di volte. Una circolarità che modifica il trend di creatività con variazioni migliorative e continue” ha sottolineato Porro.
Indice degli argomenti
Tecnologie digitali e nuove strade della democratizzazione
Nel 2014, i professori del MIT Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee coniano l’espressione “Second Machine Age” per descrivere un’epoca di esplosione delle tecnologie digitali e le grandi ricadute sulla produttività globale, almeno equivalenti alla Prima Rivoluzione Industriale. Oggi, tecnologie all’avanguardia come Intelligenza Artificiale, IoT, Industry 4.0, Machine Learning, Big Data vivono fortune alterne. Al cuore di questa rivoluzione digitale ci sono soprattutto il cloud e le piattaforme tecnologiche, con la loro capacità di democratizzare la tecnologia, diffonderla, renderla fruibile al di fuori delle strette cerchie iper-specialistiche, ma anche che abilitano la continuità digitale dei processi di creazione e sviluppo prodotto.
E’ così che gruppi piccoli e grandi di innovatori possono collaborare ed essere i protagonisti di nuovi modelli di business, improntati ad una innovazione fortemente orientata alla sostenibilità. Una grande opportunità di resilienza a disposizione di ogni settore industriale.
Nuovi prodotti, business e competenze: il cloud abilita il ciclo continuo
La grande novità messa in evidenza da Guido Porro e da Dassault Systèmes è che il processo di democratizzazione della tecnologia permette di dare nuove risposte al mercato, dando voce non solo a grandi centri di ricerca internazionale, ma anche a piccole aziende creative. Una democratizzazione deriva da costi più accessibili ma anche dall’allargamento dello spettro di utilizzo della tecnologia stessa abilitato dal cloud, che abbassa le barriere d’ingresso all’innovazione anche alle start up. In più, le università sono in grado di “sfornare tecnici e ingegneri all’avanguardia che hanno le capacità di osservare in modo olistico, chiedendosi il perché rispetto al che cosa, e un’alta disponibilità di queste figure è una qualità fondamentale per la democratizzazione all’interno delle PMI” commenta Porro.
Disporre di una piattaforma di collaborazione cloud come 3DEXPERIENCE di Dassault Systèmes, offre ad una platea sempre più ampia di tecnologi, ingegneri e sviluppatori la possibilità di operare in scala allargata, supportate dal linguaggio universale dei modelli 3D dinamici, cioè di Experience Twin che diventeranno prodotti e servizi reali per realizzare innovazione continua.
In questo modo, è possibile avvicinarsi a tematiche ambientali e di resilienza, molto attrattive specie in epoca di pandemia da Covid-19, con strumenti che prima non erano così facilmente disponibili. Oltre a ciò, gli orizzonti delle professioni si ampliano perché le piattaforme di business collaborative danno spazio a persone che vogliono allargare lo spettro di competenza. L’ingegnere che si è sempre occupato di materiali può allargare il proprio ambito nella computazione meccanica e viceversa; la persona esperta in marketing può interagire con chi si occupa di sviluppo di nuovi prodotti in modo molto più semplice ed acquisire competenze di prodotto approfondite.
Experience Twin e collaborazione sostengono resilienza e sostenibilità
Gli Experience Twin liberano la creatività e abilitano sia l’innovazione che l’accelerazione dei business tradizionali. Lo dimostrano le piccole aziende e start up come Canoo, Eviation Aircraft, Lightyear, che sono riuscite in breve tempo a sviluppare esperienze innovative, in settori che in passato presentavano barriere all’ingresso pressoché invalicabili per i piccoli e nuovi operatori.
Eviation Aircraft, ha utilizzato la piattaforma 3DEXPERIENCE in cloud per sviluppare in due anni un prototipo di aereo per servizi regionali a zero emissioni, completamente elettrico. Una volta commercializzato, Alice sarà il primo “aereo per pendolari” completamente elettrico, in grado di trasportare nove passeggeri e due membri di equipaggio, per oltre mille chilometri, con una singola carica. Eviation Aircraft ha capito che, per trasformare un prototipo in un prodotto che possa essere fabbricato in centinaia di esemplari ogni anno, la chiave era mettere a disposizione dei propri ingegneri conoscenze e competenze a lungo termine per raggiungere la piena maturità del progetto nella prossima generazione.
Per avere successo quindi non è sufficiente disporre di tecnologie avanzate come AI, Big data e IoT; serve anche una piattaforma di collaborazione e condivisione, di scambio idee, dati e progetti per far esplodere il potenziale creativo del singolo. Ma qual è il linguaggio di queste piattaforme? “Il virtuale per simulare il reale. È importante perché se fino a pochi anni fa l’80% del tempo era dedicato alla produzione fisica della macchina e lo sviluppo virtuale contava solo il 20%, ora il rapporto si è totalmente capovolto” afferma Porro.
La start up californiana Canoo sta ripensando ad un nuovo concetto di veicolo e con esso anche il business con cui approcciare i clienti. Il modello di acquisto o noleggio oggi predominante lascia ai guidatori l’onere di esborsi economici, assicurazione e manutenzione. E’ per questo che il veicolo elettrico di Canoo verrà messo a disposizione a seguito di un prezzo di sottoscrizione del servizio con la possibilità di cambiare auto in base alle diverse esigenze. In questo modo sarà più sostenibile, sia ecologicamente che finanziariamente.
Una delle innovazioni progettuali di Canoo è l’architettura proprietaria, una sorta di “skateboard” sul quale vengono costruite diverse tipologie di veicoli: una scocca comune che incorpora le batterie e la trasmissione elettrica. Allontanandosi dalla tradizionale struttura a tre sezioni, con motore nella parte anteriore, passeggeri al centro e portabagagli sul retro, Canoo si è garantita la possibilità di configurare liberamente lo spazio dell’abitacolo come auto privata, veicolo per car sharing o furgone per le consegne e probabilmente anche altro.
Lightyear è una società fondata nel 2016 da un gruppo di giovani ingegneri con una grande visione di sostenibilità, ex membri di Solar Team Eindhoven, che vinse le gare di World Solar Challenge nel 2013, 2015, e 2017. La start up, supportata dalla 3DEXPERIENCE Platform di Dassault Systèmes, ha sviluppato un’auto familiare interamente alimentata ad energia elettrica e pannelli solari che arriverà in strada nel 2021. L’obiettivo del team olandese è di arrivare al 2035 con autovetture interamente alimentate ad energia solare.
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