La rotta di PTC per il prossimo futuro è tracciata: l’obiettivo è diventare un’azienda totalmente full Saas (software as a service), sfruttando al massimo gli investimenti effettuati negli ultimi anni, in particolare con l’acquisizione di Onshape. Come ha messo in luce Paolo Del Nevo, General Manager di PTC Italia, questa formula non è certo abituale nel mondo della progettazione e degli uffici tecnici adibiti allo sviluppo dei prodotti, che hanno storicamente puntato su un approccio on premise. In particolare, a ostacolare la riconversione verso il cloud ci sono state soprattutto ragioni di performance, dal momento che i dati con cui lavorano gli uffici di progettazione sono di norma estremamente pesanti e voluminosi. Non a caso, gli studi sono di norma equipaggiati con workstation di grandi dimensioni, dotate di schede grafiche estremamente importanti. Inoltre i timori sulla sicurezza dei dati – dal momento che in questi file è concentrato su know how dell’azienda su determinato prodotto – ha fatto sinora prediligere infrastrutture installate a livello locale. Ma ora le cose stanno rapidamente cambiando anche in questo ambito, per effetto della pandemia ma non solo: secondo una ricerca di PTC, circa il 90% delle aziende industriali ha in agenda iniziative Saas all’interno dell’ufficio tecnico e del reparto ingegneria, soprattutto sul PLM e cad.
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Non solo startup
“Le nuove startup si muovono tutte sul cloud, per avere maggiori flessibilità. Con la tecnologia tradizionale, gli upgrade sono a carico del cliente. Nel full saas ho la possibilità di avere un TCO diminuito, sicuro e scalabile. Ma anche nelle aziende strutturate, abituate all’on premise, esistono delle iniziative Saas soprattutto pe creare supply chain allargate, oltre che per abilitare revisioni non solo dalle classiche workstation ma anche da mobile”, evidenzia Del Nevo. Inoltre il Cloud consente di avere potenza di calcolo quando serve, assicurando una flessibilità che permette di ottimizzare costi e picchi. Ma anche in materia di sicurezza, sinora vista come un punto debole, il cloud ormai riconosciuto dagli esperti come una tecnologia più sicura di qualsiasi server fisico. Più in generale, il Saas si caratterizza per user interface più semplici e immediate, assicurando la possibilità di migliorare la collaborazione in modo flessibile, persino sul file cad pesanti e complessi. Tutto questo basta a spiegare perché PTC abbiamo deciso di puntare con forza sul Saas, investendo ben 1,2 miliardi di euro in appena 18 mesi, in particolare con l’acquisizione di Onshape, con l’obiettivo di anticipare la svolta del comparto.
Una PTC Full Saas
Tanto che, ha precisato Del Nevo, l’obiettivo a cui tendere è la trasformazione di PTC in un’azienda Full saas: “L’acquisizione di Onshape ha permesso di acquisire la tecnologia Saas con cui abbiamo avviato il progetto Atlas, stiamo riscrivendo e portando i nostri prodotti storici su cloud. Vuforia (software per la AR) è stato riscritto per primo in Saas, gli altri lo saranno in futuro, entro il 2021 arriverà una vera e propria roadmap”. Recentemente PTC ha ampliato l’offerta di soluzioni Software as a Service con il rilascio di due nuovi prodotti sulla sua piattaforma SaaS Atlas: si tratta di Vuforia Expert Capture e Creo Generative Design Extension (GDX), che si aggiungono a Onshape, già su Atlas. Anche in Italia questa spinta sembra essere presente: per il Master in Industrial Design Engineering and Innovation, POLI.design ha scelto di utilizzare Onshape.
“Soluzioni come Onshape riducono la distanza tra il software e il progettista, tra lo strumento per generare il prodotto e l’idea stessa del prodotto – afferma Riccardo Gatti, professore a contratto del Politecnico di Milano e docente del Master – . La sua curva di apprendimento particolarmente efficace permette al designer, qualsiasi sia il prodotto, di concentrarsi in modo incisivo sui numerosi aspetti di cui deve tenere conto, tra cui l’ottimizzazione delle parti in ottica di sostenibilità”.