Dalla fase di progetto a quella della definitiva messa in pratica. MindSphere, il sistema operativo aperto per l’Industrial Internet of Things di Siemens, dimostra tutte le sue potenzialità in una serie di applicazioni industriali nelle quali i flussi di dati in arrivo dalle macchine diventano informazioni pronte ad essere utilizzate. Tra gli early adopter della tecnologia MindSphere in Italia c’è Sampsistemi, importante costruttore di macchine e linee per la produzione di fili e cavi elettrici, che lo utilizza per monitorare le proprie linee di trafilatura.
“L’azienda ha collegato i propri macchinari a MindSphere con l’obiettivo di raccogliere una serie di dati molto importanti che caratterizzano il processo e analizzarli attraverso un’applicazione, realizzata appositamente, che permette di ricevere degli insight concreti”, spiega Pasquale De Leo, Head of Cloud Application Solutions, Siemens Italia.
“L’uso attento di questi dati, infatti, può permettere alle aziende manifatturiere di migliorare la qualità della produzione e aiutare l’utilizzatore della macchina a capire, ad esempio, quando un pezzo di ricambio è disponibile oppure quando la manutenzione è veramente necessaria”.
Le particolarità dell’ambiente MindSphere sono numerose, a partire dal fatto che si possono integrare i dati delle macchine anche in sistemi gestionali preesistenti. “La cosa importante di MindSphere è la semplicità di connessione dei macchinari. Un beneficio importante, ad esempio è l’aspetto plug & play: un sistema semplice dove non è necessario programmare nessuna riga di codice. Ma, soprattutto, si tratta di un sistema facilmente accessibile: basta un browser per accedere a MindSphere e utilizzare le applicazioni”.
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MindSphere arriva sulle macchine Sampsistemi
Sampsistemi ha adottato MindSphere per la gestione e l’ottimizzazione delle macchine trafilatrici mettendo a disposizione dei suoi clienti una vera e propria innovazione del servizio.
“La scelta aziendale è stata quella di offrire, in un futuro non lontano, la possibilità di andare verso un cambiamento del rapporto Cliente–Fornitore – sottolinea Enrico Conte, Metallurgic Product Manager di Sampsistemi – passando da un’impostazione di tipo Capex, cioè una vendita in conto capitale, a un’impostazione di tipo Opex, basata sul servizio e sulle prestazioni delle macchine. Per avere una certezza che la macchina funzioni in maniera ottimale, però, bisogna raccogliere dei dati, analizzarli e tradurli in numeri che siano congrui con eventuali scritture contrattuali e con quanto dichiarato nella fase di vendita”.
E qui entra in campo MindSphere: “Una scelta che nasce per una ragione molto semplice – continua Conte – ovvero che la stragrande maggioranza delle nostre macchine sono sostanzialmente basate su sistemi di automazione Siemens. E così è venuto naturale integrare nel mondo Siemens anche queste applicazioni di raccolta, analisi ed esposizione dei risultati. L’integrazione è stata, dal punto di vista hardware, abbastanza semplice sui progetti realizzati con Siemens Simatic S7–1500 e non ci attendiamo particolari difficoltà nell’estensione a macchine già esistenti, magari realizzate con altre piattaforme”.
Grazie a queste macchine integrate con MindSphere, quindi, “abbiamo dati reali dal campo. Il cliente, analizzandoli, può lavorare sulla produttività ma, soprattutto, sulla qualità del prodotto finito”.
Dal dato all’analisi, per accelerare il business
Un problema di processo, infatti, si traduce anche in uno scarto di importanti quantitativi di prodotto finito e, quindi, in un danno economico. Per gestire il flusso dei dati e prevenire i problemi, serve una app dedicata, come quella creata da Analytics Network, partner di Siemens.
“Abbiamo iniziato un percorso con il cliente con l’obiettivo di iniziare a rendere utilizzabili – spiega Stefano Da Col, cofounder di Analitycs Network – tutte le informazioni raccolte grazie al sistema operativo MindSphere. I dati devono essere sfruttati al meglio e quindi, dobbiamo capire che tipo di obiettivi di business ha il cliente e identificare le specifiche necessità”.
Usare un sistema aperto come MindSphere, infatti, permette non solo di raccogliere le informazioni che vengono dal campo, dalla linea di produzione, dalla macchina che si rende intelligente, ma anche quelle legate all’environment che gira intorno al cliente. “Più si hanno dati a disposizione – prosegue Da Col – e più è possibile trovare gli insight, cioè le informazioni nascoste che danno un acceleratore al business perché sono sconosciute ma possono essere poi utilizzate per migliorare il posizionamento di un prodotto o di un servizio”.
Come funziona l’app
Per fare tutto ciò, quindi, Analytics Network ha messo a punto un’app che rende fruibili i parametri misurati nelle macchine. “Noi usiamo una metodologia che chiamiamo Twin Spark Framework – spiega Da Col – e la app segue esattamente questo tipo di approccio. Cioè, fondamentalmente, si possono avere informazioni di sintesi, i classici KPI in real time che, in modalità mobile, permettono di sapere come sta andando la produzione”.
Le informazioni che vengono raccolte sono poi analizzate cercando di identificare quelle che sono le reali cause di quanto accade. Si arriva, quindi, a una seconda fase che chiamiamo Analytics at Rest, cioè analisi del dato consolidato e storico che ci permette di individuare, al meglio, quelle che sono le varie cause di malfunzionamento”.
L’ecosistema che mette le aziende in rete
L’idea, quindi, è quella di creare una rete che possa ruotare attorno al sistema operativo attraverso una serie di attività che arricchiscano la piattaforma. Si tratta di mettere insieme aziende partner, che possano operare sul programma, fornitori di hardware e, soprattutto, utilizzatori finali.
“Il coinvolgimento degli utilizzatori di MindSphere in un ecosistema che contribuisca alla crescita della piattaforma – spiega De Leo – è importantissimo. Per dare slancio a questo progetto, quindi, è nata qualche mese fa l’associazione MindSphere World Italia“.
Un’associazione che vede, tra le aziende fondatrici, anche Sampsistemi. “Essere all’interno di una rete ci offre benefici sia dal punto di vista della conoscenza che della condivisione degli obiettivi” spiega Conte, che è membro del Consiglio Direttivo e responsabile del Gruppo di lavoro Technology dell’associazione, riferendosi all’utilizzo dei dati.
“Un win game che per il nostro cliente consiste in un incremento di produttività, efficienza e qualità del prodotto e, dal nostro punto di vista, sia in un miglioramento del prodotto che offriamo sul mercato che nella possibilità di fornire nuovi servizi post-vendita.”.
Una rete, quindi, che può anche aiutare le imprese più piccole a fare il salto di qualità verso il mondo di Industria 4.0. “Sono micro e piccole imprese pronte al salto verso industria 4.0 – prosegue Conte – ma che hanno bisogno di un supporto, che può essere dato proprio dall’associazione. Dal punto di vista della conoscenza, dal punto di vista dello sviluppo delle competenze e, cosa non trascurabile, anche dal punto di vista del supporto economico per sostenere costi di sviluppo che potrebbero non essere alla portata di tutti”.