Chemi SpA, membro del colosso farmaceutico Italfarmaco, ha scelto di affidarsi all’Edge Computing di Stratus Technologies e a STB SYS Automation – società con sede a Sabaudia (LT) specializzata nello sviluppo, integrazione, installazione e manutenzione di impianti e sistemi di automazione industriale – per il progetto di trasformazione digitale del suo impianto di Chemi di Patrica (FR).
Il sito ha subito una significativa trasformazione tecnologica che ha interessato il sistema di controllo della produzione, un DCS che nel corso degli anni aveva ricevuto numerose implementazioni ma che da tempo mostrava limiti dovuti all’obsolescenza. Chemi ha optato per una sostituzione con un’architettura di ultima generazione, in grado di garantire prestazioni superiori, in conformità con le direttive GMP e in linea con le necessità delle moderne smart factory.
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L’idea di modernizzazione basata su una diversa infrastruttura IT
Il progetto nasce dall’intenzione di ottenere miglioramenti operativi e tecnologici dagli impianti esistenti.
In questo contesto la scelta èp ricaduta sulla piattaforma ftServer di Stratus. “Abbiamo conosciuto Stratus e apprezzato fin da subito le caratteristiche tecniche delle sue soluzioni, dedicate a garantire la business continuity nelle applicazioni critiche”, commenta Francesco Cecconi, Ceo di STB SYS Automation.
“In precedenza fornivamo soluzioni basate su macchine virtuali configurate su cluster di server, ma quando abbiamo avuto modo di apprezzare la tecnologia sviluppata da Stratus, abbiamo deciso di adottarla senza indugio nel progetto Chemi”, aggiunge.
Le attività di rinnovamento pianificate da STB SYS Automation hanno preservato gran parte dell’hardware di automazione già presente lungo gli impianti: l’intervento ha riguardato principalmente la riscrittura del programma di controllo, salvaguardando le funzionalità delle logiche esistenti.
L’infrastruttura IT è stata completamente rivisitata e modellata sfruttando le caratteristiche dell’architettura ftServer di Stratus, una piattaforma di Edge Computing fault tolerant, completamente integrata e sempre disponibile, che garantisce l’esecuzione ininterrotta delle applicazioni software critiche anche in caso di eventuali guasti dei componenti, senza alcuna perdita di dati.
Revamping e innovazione
Il progetto, avviato all’inizio del 2022, prevedeva inizialmente una roadmap suddivisa in tre fasi, ciascuna dedicata agli interventi da effettuare sui tre reparti di sintesi dello stabilimento di Patrica.
Tutti e tre i reparti possono essere gestiti in modo flessibile, essendo liberamente configurabili per effettuare più tipi di produzione. L’ambiente produttivo agile consente ai 14 reattori polifunzionali di lavorare batch diversi.
Dopo il completamento della prima fase d’intervento sugli impianti, lo scheduling del progetto ha subito una revisione inaspettata, poiché Chemi ha deciso di realizzare due nuovi impianti per far fronte ad alcune necessità che nel frattempo erano diventate prioritarie.
Chemi ha deciso di dotare immediatamente i nuovi impianti di un sistema di controllo DCS, posticipando la seconda fase del progetto con una previsione di completamento entro la fine del 2023.
Da Unix a ftServer, un vero e proprio cambio di paradigma
I precedenti controllori di campo, installati presso lo stabilimento Chemi, comunicavano con sistemi di supervisione basati su piattaforma Unix. L’architettura IT si appoggiava a un cluster di tre server e a numerosi terminali Unix, sui quali gli operatori accedevano in diverse parti dello stabilimento in modalità client-like.
Un’architettura che aveva cominciato a mostrare evidenti difficoltà tecniche dovute a una elevata latenza e a prestazioni complessive che si erano degradate nel tempo, oltre alla crescente difficoltà nel reperire le idonee parti di ricambio.
Il progetto della nuova infrastruttura tecnologica ha introdotto un cambiamento radicale grazie all’adozione della piattaforma ftServer Stratus.
Il nuovo ambiente di supervisione è interamente eseguito su ftServer Stratus e ospita 12 macchine virtuali protette in modalità fault tolerant. Il passaggio dalla vecchia alla nuova architettura non ha generato alcun impatto sulle attività di Chemi.
Ve ne sono di dedicate a Scada, Terminal Client, Historian, Report, SQL Server. E poi ancora all’Audit Trail, che traccia tutte le attività di sistema, all’ingegneria, allo sviluppo, ai vari tool: tutte le applicazioni sono ospitate su virtual machine ridondate, tra le quali vi sono anche un Domain Controller e il modulo di amministrazione del server.
Switch di sistema in tre giorni
Il passaggio dalla vecchia alla nuova architettura non ha generato alcun impatto sulle attività di Chemi.
“L’esperienza è stata molto positiva. Grazie alle caratteristiche di ftServer abbiamo messo in servizio la nuova infrastruttura con tempistiche notevolmente ridotte. Dalle tre settimane preventivate per l’installazione e definitiva messa in servizio siamo passati a tre sole giornate: un risultato davvero sorprendente, considerata la complessità e la criticità dell’architettura client-server implementata”, commenta Cecconi.
La piattaforma ftServer, arrivata sostanzialmente già configurata, ha consentito un’installazione rapida. La rete aziendale nella quale sono stati inseriti i nuovi terminal client è stata configurata in tecnica VLAN.
I client, dotati di schermo da 27”, consentono agli utenti di collegarsi alle applicazioni in modalità desktop remoto, con una licenza Windows dedicata per ogni client.
Il tutto, dunque, utilizzando la classica modalità PC, in un ambiente user-friendly, di immediata fruizione e adatto a essere utilizzato da tutte le tipologie di utenza.
L’approccio alla ridondanza da un lato e l’utilizzo di ambienti operativi standard dall’altro hanno trovato in ftServer di Stratus un punto di forza notevole, che ha permesso di innovare e migliorare enormemente le prestazioni, pur riuscendo a mantenere ancora attivo sulla rete il vecchio DCS, per alcune specifiche necessità.
Piena ridondanza e altissima disponibilità
Il nuovo sistema è stato accolto in maniera molto positiva, per il significativo incremento delle prestazioni e per le sue caratteristiche, ossia semplice, protetto e autonomo; semplicità nell’installazione e gestione, protezione per garantire l’esecuzione continua del software e autonomia per l’elevato grado di automazione, con una manutenzione alla portata di tutti.
“Robustezza, affidabilità e standardizzazione sono elementi che sono stati molto apprezzati dal personale IT dell’azienda mentre il personale OT ha apprezzato, oltre alle migliorate performance, le nuove funzionalità di accesso in totale sicurezza alle proprie sessioni lavorative”, aggiunge Cecconi.
Chemi ha acquisito subito e senza problemi il pieno controllo del sistema, superando rapidamente la fase di convalida necessaria a mantenere la completa tracciabilità operativa. Dotato di doppia alimentazione elettrica, di due UPS separati, collocato nel CED e raggiunto da una rete ad anello in fibra ottica, ftServer di Stratus è configurato come nodo centrale ad altissime prestazioni e disponibilità dell’impianto.
I vantaggi dell’investimento e di un supporto completo
A livello tecnico sono molti i vantaggi offerti dall’utilizzo di una tecnologia aperta e innovativa come quella degli ftServer Stratus.
All’azienda Chemi, la protezione della virtualizzazione con una piattaforma di Edge Computing fault tolerant ha garantito flessibilità, gestione del ciclo di vita e sicurezza.
Inoltre, la nuova architettura offre una configurazione e una distribuzione di applicazioni e contenuti sicure e centralizzate su ogni PC, thin client, dispositivo mobile e utente, semplicemente aggiungendo ThinManager.
Per il System Integrator STB SYS Automation l’adozione della soluzione di Stratus ha significato un impiego più efficace delle proprie risorse, dedicandosi meno a problematiche di natura sistemistica IT per focalizzarsi a soddisfare le esigenze del cliente.
“Rispetto al precedente sistema, anche una persona con una preparazione IT di base può apportare autonomamente piccole modifiche e, addirittura, svolgere alcune attività di manutenzione senza coinvolgere necessariamente gli sviluppatori”, evidenzia Cecconi.
La virtualizzazione è stata cruciale nel portare innovazione e accelerare lo sviluppo, oltre a stimolare Chemi a fare ulteriori passi in avanti in corso d’opera, optando fin da subito per l’utilizzo del nuovo sistema anche per le due nuove parti d’impianto realizzate.
In tutto ciò, il servizio offerto da Stratus ha giocato un ruolo molto importante. “Il supporto qualificato di Stratus si è rivelato di fondamentale importanza: a livello preliminare nelle attività di sizing dell’hardware, in fase di deployment, con la configurazione e preparazione di ftServer, e in fase di esercizio con risposte puntuali e competenti alle nostre richieste di supporto”, conclude Cecconi.