C’è bisogno di accelerare la digitalizzazione delle imprese manifatturiere, sia attraverso il supporto agli investimenti in tecnologie abilitanti l’Industria 4.0, come IoT, cloud e Data Analytics, sia promuovendo piattaforme aperte che permettono alle imprese di mettere insieme il loro know-how, sopperendo così alla mancanza di conoscenze adeguate nelle tecnologie digitali.
È questo il messaggio che lancia MindSphere World, Associazione internazionale che promuove l’IoT e il Cloud per l’industria, che in pochi anni è passata da raccogliere l’adesione di 30 imprese a un’ecosistema internazionale che ad oggi è formato da oltre 170 aziende.
Un’associazione nata per mettere a sistema gli sforzi delle imprese nel loro passaggio verso una manifattura che si basa sul dato e che permette di creare modelli di business e vantaggi competitivi che fino a qualche anno erano impensabili per i player del settore.
Riduzione del time to market, flessibilità e capacità di adattamento: la pandemia ha sottolineato la necessità per le imprese manifatturiere di essere in grado di adattare i propri modelli di business, sia in risposta a stimoli esterni (come appunto un evento disruptive come la pandemia), che per accrescere la propria competitività sul mercato.
Trend che richiedono alle imprese di investire sulle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0, come IoT, Data Analytics e Cloud. E sono state proprio queste le tecnologie su cui le imprese hanno continuato a investire, nonostante le difficoltà degli ultimi due anni.
A dimostrarlo sono i dati del Politecnico di Milano che parlano di una crescita del mercato del cloud del 22% proprio nel 2020 e del 16% nel 2021. Tra i trend in maggiore crescita, nell’Industria 4.0, c’è proprio il Cloud Manufacturing (+25-30%), Advanced Automation (+15-20%), Advanced HMI (+12-18%), Advanced Analytics (+12-16%), Industrial IoT (+9-15%) e Additive Manufacturing (+6-2%).
“Il futuro dell’industria è sempre più legato al digitale, che apre infinite porte all’innovazione, nei suoi diversi aspetti tecnologici e commerciali. È una sfida gigantesca e affascinante, per vincere la quale sono cruciali i ruoli della ricerca, della formazione e della collaborazione impresa-università”, commenta Andrea Sianesi, Presidente di Fondazione Politecnico di Milano.
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L’importanza di fare ecosistema nella manifattura
Sforzi considerevoli, ma che da soli non sono sufficienti per promuovere l’innovazione del settore se non si mette in campo un supporto strategico strutturato alla trasformazione digitale delle imprese. Ed è proprio questo il valore di un ecosistema come MindSphere, come spiega Giuliano Busetto, Presidente MindSphere World. “Dobbiamo essere consapevoli che non è importante, oggi, disporre della migliore tecnologia, se poi manca l’ecosistema in grado di sostenerla. La risposta vincente arriva quando si riesce a promuovere una tecnologia sposata alla community”, commenta.
Ed è proprio questa la missione di MindSphere, un ecosistema che raccoglie produttori di macchine, aziende specializzate in software per l’automazione industriale, start-up innovative e molto altro.
Una comunità fondata intorno a una piattaforma unica, la piattaforma MindSphere di Siemens, che permette ai partner di sviluppare applicazioni proprie, utilizzare le applicazioni sviluppate da altri partner e, soprattutto, scambiarsi le conoscenze e le skill necessarie a promuovere l’innovazione all’interno dell’ecosistema.
Tutto questo in un ambiente sicuro. La piattaforma MindSphere permette, infatti, di separare il possesso dei dati dal possesso delle applicazione. “Chi vuole vendere applicazioni digitali attraverso l’ecosistema MindSphere può distribuire le sue applicazioni a utilizzatori di macchine e impianti, lasciando loro la proprietà del dato, ma potendo offrire dei servizi”, spiega Andrea Gozzi, Segretario Generale di MindSphere Italia.
L’elemento tecnologico, tuttavia, non basta per alimentare un ecosistema innovativo. Per questo, le attività di MindSphere sono organizzate attraverso tre comitati: comitato tecnologico, di business, di comunicazione e divulgazione.
Il comitato tecnologico ha il compito di stabilire i criteri su cui opera la community e gioca un ruolo chiave nel delineare l’evoluzione futura della piattaforma stessa, trasferendo a Siemens le richieste e le esigenze dei partner della community.
“Questa è una garanzia di democraticità della community, perché anche la piccola azienda che usa il sistema può fare emergere la sua voce. Una garanzia anche per il compratore, che sa che affidandosi a MindSphere eviterà situazioni di vendor lock-in”, aggiunge Gozzi.
La missione del gruppo business è invece quella di aiutare i soci a portare sul mercato le loro soluzioni digitali, anche per quelle aziende che non sono nativamente digitali. Infine, il gruppo comunicazione si occupa di condividere le esperienze dei soci all’interno della community e verso l’esterno, attraverso la collaborazione con enti e associazioni di settore.
I vantaggi per i produttori di macchine utensili
Una struttura per promuovere la contaminazione di idee e l’innovazione all’interno dell’ecosistema e permettere alle imprese di cogliere tutti i vantaggi della quarta rivoluzione industriale. Per questo, anche Ucimu-Sistemi per produrre è entrata a far parte della community di partner di MindSphere.
Un settore, quello della produzione delle macchine utensili, dove la contaminazione con le tecnologie ICT ha portato a nuove possibilità per i costruttori in termini sia di miglioramento dei prodotti – ad esempio nella progettazione delle macchine, grazie ai Digital Twin – sia in termini di nuove opportunità di business che permettono agli OEM di aggiungere valore lungo la Supply Chain.
“Una trasformazione che non sarebbe stata possibile senza gli stimoli fiscali agli investimenti digitali delle imprese, proprio alla disponibilità di soluzioni cloud accessibili alle PMI”, commenta Alfredo Mariotti, Segretario Generale Fondazione Ucimu.
Cambiamenti che hanno portato la macchina utensile a trasformarsi da mero bene strumentale a una combinazione tra funzione produttive a servizi che sono basati sui dati raccolti. Tutto questo permette all’utilizzatore di approfittare del filo diretto tra la macchina e il prodotto, che abilita nuovi servizi quali la manutenzione predittiva, il supporto da remoto, il controllo dei parametri energetici e molto altro.
A fronte di questi vantaggi, tuttavia, la digitalizzazione del settore ha fatto emergere anche alcuni aspetti più difficili da assimilare, come la necessità di infrastrutture e competenze adeguate che le aziende, soprattutto le PMI, non sempre sono in grado di reperire da sole.
La testimonianza del Gruppo MFL
Proprio da questa difficoltà deriva il vantaggio di utilizzare piattaforme aperte, come quelle di MindSphere, grazie alle quali i produttori possono utilizzare applicazioni a cui, altrimenti, non avrebbero avuto accesso per mancanza di risorse e competenze.
Ed è proprio quanto accaduto al Gruppo MFL, specializzato nella progettazione e produzione di macchine per trafilatura, cordatura, armatura, ed estrusione per la lavorazione di filo e cavo.
“Per anni abbiamo cercato, senza successo, di portare avanti progetti in ambito di Industrial IoT, Big Data e Intelligenza Artificiale, senza successo”, spiega Andres Cartagena Ruiz, Head of MFL X, la divisione del gruppo che sviluppa tutti progetti che coinvolgono l’implementazione di tecnologie esponenziali.
Una divisione nata proprio dalla partecipazione all’ecosistema MindSphere, di cui il gruppo MFL è socio fondatore, che ha consentito all’azienda di sfruttare le conoscenze e il supporto dell’ecosistema per mettere a punto una applicazione di Industrial IoT che nel giro di poco più di un anno ha richiamato l’interesse di molte aziende, con 35 contratti di licenza già firmati.