Le opportunità offerte dalla digital transformation delle aziende manifatturiere al centro del Forum Software Industriale

Per poter davvero far leva sulle tecnologie e i cambiamenti abilitati dall’Industria 4.0 occorre passare da un approccio tattico a uno strategico, che veda la digitalizzazione come driver anche per raggiungere gli obiettivi in termini di sostenibilità. Ne abbiamo parlato con Fabio Massimo Marchetti, presidente del Gruppo Software di Anie Automazione, in vista del prossimo Forum Software Industriale.

Pubblicato il 07 Nov 2022

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Il difficile contesto macroeconomico e i trend di cambiamento che stanno interessando la manifattura hanno ormai reso la digital transformation un percorso obbligatorio per le aziende. Un percorso che, tuttavia, molte aziende, soprattutto tra le PMI, non hanno ancora intrapreso in un’ottica strategica a causa di una mancanza di visione necessaria a sfruttare appieno tutto il potenziale e le opportunità che le tecnologie digitali offrono.

Passare da un approccio tattico a uno strategico è però necessario per poter davvero far leva sulle tecnologie e i cambiamenti abilitati dall’Industria 4.0 e non rischiare di rimanere indietro in un contesto in rapida evoluzione (alcuni parlano già di Industria 5.0), in cui la digitalizzazione è una chiave fondamentale anche per raggiungere gli obiettivi in termini di sostenibilità.

Nonostante le difficoltà legate all’attualità, le premesse per compiere questo salto di qualità ci sono: le tecnologie hanno infatti raggiunto la maturità necessaria per abilitare, indipendentemente dal processo, una capacità di evoluzione non paragonabile al passato, mentre gli incentivi ancora in vigore a supporto degli investimenti delle imprese riducono la barriera economica anche per le piccole realtà.

Di questi temi si discuterà nel corso del Forum Software Industriale, appuntamento dedicato al futuro dell’industria promosso da Anie Automazione (in particolare da suo Gruppo Software) e organizzato da Messe Frankfurt Italia, che si terrà il 30 novembre presso la sede di Talent Garden Calabiana a Milano.

Un appuntamento che coinvolgerà i principali attori della digitalizzazione cyber-sicura dei processi operativi e dei prodotti delle imprese industriali, che discuteranno dello stato dell’arte delle tecnologie e delle opportunità che le imprese possono ritagliarsi, anche in un contesto di mercato così incerto e difficile, affrontando il percorso di trasformazione digitale con una visione di lungo periodo.

La digitalizzazione come risposta ai driver di cambiamento nella manifattura

Le interruzioni delle catene di fornitura e il rialzo del prezzo delle materie prime sono state esacerbate ulteriormente dallo scoppio del conflitto russo-ucraino e aggravate dai rincari vertiginosi dei i prezzi di energia e trasporti.

Shock che si sono inseriti in quello che per la manifattura era già un periodo di grandi trasformazioni, sotto la spinta delle twin revolutions: digitalizzazione e sostenibilità. Due rivoluzioni indissolubilmente legate tra loro da un rapporto di abilitazione e “mutua assistenza”.

Da un lato, solamente un percorso di trasformazione digitale può abilitare la visibilità necessaria a misurare e abbattere le emissioni legate alle attività aziendali, ottimizzare le performance e promuovere al tempo stesso nuovi paradigmi di lavoro incentrati sulla valorizzazione del lavoratore, delle sue competenze e del suo tempo.

Dall’altro, soprattutto per le PMI, la crescente domanda di sostenibilità da parte di diversi attori di mercato (dagli istituti di credito, ai policy maker, ai consumatori, alle grandi aziende di filiera) può rappresentare essa stessa uno stimolo a investire nelle tecnologie digitali.

“Soprattutto per le piccole realtà la sostenibilità può spingere all’adozione delle tecnologie digitali”, spiega Fabio Massimo Marchetti, presidente del gruppo Software di Anie Automazione. Il motivo? “Per entrare a far parte delle filiere le PMI avranno sempre più bisogno di certificazioni sulla sostenibilità e saranno quindi costrette a rivedere i consumi e quindi a puntare sulle tecnologie digitali per ridurli”.

Investire nelle tecnologie digitali: perché il momento è adesso

Fabio Massimo Marchetti, presidente del Gruppo Software di Anie Automazione

Tuttavia, spiega Marchetti, questo percorso è spesso affrontato con una mentalità scorretta, più tattica che strategica. Lo si evince anche dai dati resi noti recentemente dal Ministero dello Sviluppo economico nel documento relativo allo stato di attuazione dei progetti del PNRR di propria competenza.

Il documento mostra infatti che per alcuni provvedimenti si è ancora largamente lontani dai target sperati. È questo il caso del credito di imposta in beni immateriali 4.0, usufruito nel periodo d’imposta 2020 da sole 3.572 aziende a fronte di un target di 27.300.

Una situazione a cui ha cercato di porre riparo il legislatore stesso, intervenuto per innalzare per il 2022 le aliquote dell’agevolazione dal 20% al 50%.

“Il legislatore ha modificato quest’anno in corso d’opera le aliquote dedicati al software proprio perché ci si era accorti di un utilizzo molto ‘tattico’ degli incentivi da parte delle imprese, focalizzate molto sul rinnovo dei macchinari quindi sull’utilizzo del beneficio legato ai beni strumentali piuttosto che di quello rivolto ai beni immateriali che sono legati più alla gestione e l’utilizzo del dato”, commenta Marchetti.

“Questo ci dice che tante imprese – e sono spesso e volentieri PMI – non hanno compreso che un conto è digitalizzare il dato, un altro è utilizzare il dato, insieme ai nuovi paradigmi che consentono di rinnovare i processi e quindi raggiungere efficacia ed efficienza e migliorare la componente sostenibilità di tutta l’impresa”.

In controtendenza invece l’utilizzo del credito d’imposta per la formazione 4.0, strumento che per anni non era riuscito a decollare tra le aziende per il rapporto poco vantaggioso tra oneri e benefici.

A mancare, spiega Marchetti, è stata (ed è ancora oggi) la comprensione delle finalità dell’incentivo, che mirava a creare le competenze e le figure necessarie non solo ad affrontare Industria 4.0, ma anche a porre le basi di quella sua evoluzione che è ad oggi chiamata Industria 5.0. Un’industria che mette l’uomo al centro e le tecnologie al suo servizio e che necessita pertanto non solo di competenze su come utilizzare le tecnologie, ma soprattutto sulla comprensione delle potenzialità delle tecnologie stesse in ambito di innovazione dei processi, che richiede un approccio proattivo da parte dei lavoratori.

Lo scarso successo – per alcuni un “flop” – che questa agevolazione aveva registrato finora ha fatto sì che il credito d’imposta per la formazione 4.0 non sia stato al momento rinnovato per il 2023.

Tuttavia, complice l’anno anomalo a causa della pandemia e la progressiva semplificazione dell’incentivo, il 2020 ha visto la situazione ribaltarsi completamente: sono state oltre 10.000 le aziende che hanno scelto di usufruire di questo strumento per un totale di ben 400 milioni di euro richiesti, a fronte di un target di mille imprese e una disponibilità finanziaria di 150 milioni.

Digitalizzare per creare opportunità

Investire nelle tecnologie digitali può consentire alle imprese non solo di rispondere alle esigenze del momento, ma anche di creare nuove opportunità.

E anche in uno scenario difficile e incerto come quello attuale, spiega Marchetti, le imprese possono sfruttare la trasformazione digitale per evolvere e andare ad occupare degli spazi di mercato che sicuramente si creeranno. E le opportunità che le tecnologie digitali possono aprire per le aziende sono tante, a partire per esempio dall’evoluzione dei modelli di business verso paradigmi basati sui dati, fino ad arrivare alla cosiddetta servitization.

Un concetto, questo, che continuerà ad evolvere, allontanandosi sempre di più dal servizio basato su un oggetto e dirigendosi verso un sistema che vede il servizio come parte della vita dell’azienda e dell’ecosistema di una filiera particolarmente complessa.

Un esempio viene dal Manufacturing as-a-Service di cui si è discusso allo scorso World Manufacturing Forum (WMF) che ha indicato la via verso una manifattura sempre più circolare.

“Con il Manufacturing as-a-Service, le fabbriche espongono le loro capacità di manufacturing come servizio ad altri attori della filiera, in un’ottica virtuosa di Supply Chain sincronizzata”, spiega Marchetti.

Come affrontare e cavalcare la trasformazione digitale: i temi del Forum Software Industriale

Di tutti questi aspetti, e non solo, si parlerà nel corso del Forum Software Industriale. Un appuntamento che vedrà alternarsi vari momenti di riflessione e confronto tra le aziende associate e i visitatori a plenarie e keynote speach di alto livello.

La giornata inizierà con una plenaria di apertura con i saluti istituzionali, nel corso della quale si ripresenterà il lavoro svolto proprio dal Gruppo Software di Anie Automazione sul tema della sostenibilità, con la possibilità per i visitatori di avere una copia cartacea del White Paper.

Seguiranno due tavole rotonde (una al mattino e una nel primo pomeriggio) che vedranno i decision maker delle aziende associate utilizzare esempi concreti per offrire ai partecipanti un percorso di formazione, ma soprattutto di aggiornamento rispetto alle possibilità che derivano dalle tecnologie e dagli incentivi.

Vi sarà, infine, un’area dedicata alle aziende che partecipano in cui ogni azienda sarà presente con una sua postazione, dove i temi trattati nel corso della giornata potranno essere approfonditi con i visitatori.

Nelle prossime settimane sarà finalizzata l’agenda dell’evento e saranno indicati anche i nominativi degli ospiti (istituzionali e aziendali) che parteciperanno ai vari momenti di confronto. Per partecipare al forum è necessario registrarsi cliccando su questo link.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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