L’Industria 4.0 sta trasformando in profondità la produzione delle aziende. Ma quanto costa tutta l’energia per produrre? Oltre a flessibilità, efficienza, personalizzazione, le nuove tecnologie possono portare un altro vantaggio importante, innanzitutto per le imprese più energivore: gestire meglio e diminuire i consumi energetici, e quindi ridurre – anche di molto – i costi della produzione.
In pratica, la trasformazione Digitale, con Big Data, Intelligenza artificiale, e competenze specializzate, permette di realizzare non solo la Smart Factory, ma anche la Smart Energy, l’intelligenza energetica per le aziende.
Per farlo, occorrono specifiche piattaforme di Energy Intelligence in grado di raccogliere, aggregare e analizzare in tempo reale qualsiasi tipo di dato generato da un impianto industriale, interagendo allo stesso tempo con i dati provenienti dall’esterno, in modo da ottenere un’ottimizzazione energetica basata sulla Data Science. Il risultato è, deve essere, una ‘Energy transparent factory’, vale a dire una fabbrica all’interno della quale qualsiasi tipo di utilizzo di energia viene monitorato e ottimizzato all’istante.
Sensori e sistemi di rilevamento IoT raccolgono dati e numeri sui consumi energetici di ogni impianto di produzione, di ogni angolo e ogni attività dell’azienda; algoritmi di Artificial intelligence (AI) li elaborano in modo da scoprire dove e quando si possono ridurre l’utilizzo e il consumo di energia, e in questo modo, oltre a una ‘mappa’ precisa e costante di tutto ciò che brucia energia in azienda, si possono trovare le modalità e le soluzioni per intervenire.
Anche facendo ricorso a un ‘Energy virtual assistant’, un software di AI che consente di identificare aree critiche per mettere in atto interventi di ottimizzazione delle performance energetiche. E che si collega ai sistemi industriali interni ed esterni allo stabilimento, come, ad esempio, i mercati dell’energia, per monitorare e analizzare l’andamento dei prezzi, o le soluzioni dedicate alle previsioni meteo, in modo da aggiornare e regolare subito i livelli di riscaldamento o condizionamento dell’aria all’interno della fabbrica, ottimizzando i consumi e riducendo i costi.
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L’Intelligenza artificiale per la Smart Energy
Il tutto è reso possibile dall’Intelligenza artificiale, da algoritmi di apprendimento automatico (Machine learning) e dai dati ottenuti sulle attività energetiche e industriali. Questi strumenti consentono di comprendere a fondo i complessi modelli di una fabbrica, e di digitalizzarla completamente, dando vita a dei cosiddetti Digital twin.
Una volta identificate le aree critiche, la piattaforma di intelligenza energetica ‘pilota’ i sistemi e aziona autonomamente i processi interni alla fabbrica, per ottenere le migliori prestazioni energetiche e ambientali possibili per quel particolare contesto produttivo ed energetico.
Ambiti su cui c’è tanto, tantissimo da fare, come rileva anche una recente ricerca Deloitte, secondo cui il 37% dei dirigenti italiani ritiene che il Paese sia meno avanzato a livello di sviluppo rispetto al resto dell’Europa, che scarseggino gli investimenti in ambito di digitalizzazione da parte delle organizzazioni private, e vi sia il rischio di una digitalizzazione “superficiale”. In sostanza, le aziende si trovano non solo con una Digital transformation tutta da portare avanti, ma anche con una transizione energetica, verso nuovi modelli e consumi più efficienti, che nella gran parte dei casi è ancora da cominciare.
Consumi da migliorare, dall’Automotive al Food
Industrie metalmeccaniche, acciaierie, fonderie, dell’Automotive e trasporti, ma anche imprese manifatturiere, dell’Alimentare, del Tessile, cartiere e chimiche, e altre realtà energivore di corrente elettrica e gas, sono potenzialmente le prime a beneficiare degli effetti e dei vantaggi che derivano dall’ottimizzazione e dall’efficienza energetica basate sulla Data Science, soluzioni di intelligenza energetica industriale, e un sistema di Artificial intelligence che percepisce e si adatta al suo ambiente.
Queste tecnologie per la Smart Energy:
- automatizzano il monitoraggio della qualità e dell’integrità dei dati;
- virtualizzano la fabbrica e creano modelli digitali di Asset reali;
- interagiscono con l’uomo per capire il contesto industriale e qualificare i dati;
- controllano la mappatura dei sistemi e vettori energetici dell’azienda;
- analizzano continuamente i modelli energetici per scoprire tutte le possibilità di risparmio;
- rilevano le anomalie e deviazioni sul consumo di energia, ne identificano le cause, ed eseguono simulazioni per rilevare ottimizzazioni altrimenti non semplici da realizzare;
- elaborano i piani d’azione per realizzare le ottimizzazioni trovate.
Specialisti del settore ed Energy manager controllano e convalidano i progetti di efficienza energetica generati dall’Intelligenza artificiale, e con il supporto di un ‘assistente virtuale’ possono eseguire un’analisi ad-hoc in tempo reale. Con elaborazione delle informazioni il più vicino possibile alla macchina per ridurre la latenza, calcolo distribuito, tecnologia Blockchain utilizzata per gli scambi e lo Storage distribuito dei dati nel Cloud.
Il Gruppo francese Metron punta sull’Italia
Tutte queste tecnologie e soluzioni sono quelle sviluppate, ad esempio, dal Gruppo francese Metron, nato nel 2013 e specializzato nei servizi di Energy Intelligence, e che ora sta puntando anche sul mercato italiano per portare la Smart Energy in azienda. Poco più di un anno fa, nel novembre 2017, a Milano ha acquisito la energy service company italiana L’Énergie, che proprio in questi giorni cambia ragione sociale e diventa Metron Italia.
“Per il Gruppo Metron, l’Italia si posiziona al secondo posto in Europa a livello di Paese strategico su cui investire vista l’importanza del settore manifatturiero, secondo solo alla Germania, e l’elevato potenziale relativo all’Industry 4.0”, sottolinea Ignace de Francqueville, fondatore nel 2012 di L’Énergie e ora nominato Vice president Energy efficiency services di Metron. Che spiega: “ci rivolgiamo ad aziende che hanno consumi di energia pari almeno a un milione di euro l’anno, in modo che ci siano adeguati margini di miglioramento e di efficientamento energetico. La piattaforma tecnologica Metron-Eva Factory rappresenta un vero e proprio Energy virtual assistant, e i nostri servizi consentono alle aziende di realizzare la loro transizione energetica verso modelli di gestione e produzione meno energivori, più sostenibili e convenienti. Il ritorno sull’investimento è ottenuto dopo soli 12 mesi, indipendentemente dal settore industriale in cui si opera, dall’estrazione mineraria alle acciaierie, dalle cartiere alle fabbriche chimiche, dall’Automotive al Food and beverage e altri ambiti”.
“Più facile innovare nei Paesi in via di sviluppo”
Il Gruppo Metron, oltre che a Parigi e Milano, ha società e sedi anche a Dubai, in Colombia, Brasile, Singapore, e segue progetti in Cina, Giappone, Corea del Sud, Polonia, Uruguay. Nei prossimi mesi aprirà nuove sedi in Messico e Argentina. E de Francqueville sottolinea: “per certi versi, nel campo dell’energia è più facile fare innovazione e portare cambiamento nei Paesi in via di sviluppo, rispetto all’Europa, dove invece moltissimi vincoli normativi, stratificati nel tempo, rendono più complicato e lento ogni intervento per introdurre nuovi sistemi di produzione e gestione energetica. Le possibilità di innovare ci sono, le tecnologie che permettono di farlo ci sono, a volte le normative blindano uno Status quo che risulta quindi più difficile da scalfire e cambiare”.