Dall’IIoT al cloud: le opportunità della trasformazione digitale per i costruttori di macchinari

Le tecnologie digitali come Cloud, Industrial Internet of Things e Analytics possono aiutare i costruttori di macchine industriali a prendere decisioni migliori sulla base dei dati, offrendo benefici in termini di efficienza e produttività, ma anche la possibilità di migliorare le relazioni con i clienti. Nell’intervista a Lara Binotti il punto di vista di Holonix e le funzioni offerte dalla soluzione per la gestione dei macchinari i-Live Machines.

Pubblicato il 27 Dic 2021

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L’utilizzo delle tecnologie digitali dell’Industria 4.0, come Cloud, Industrial Internet of Things e Analytics, permette alle aziende di efficientare i prodotti, migliorare i servizi e creare nuovi modelli di business.

Eppure queste tecnologie “abilitanti”, così chiamate in quanto strumento essenziale per, appunto, abilitare tutti questi vantaggi e innovazioni, sono soltanto una delle componenti della trasformazione digitale introdotta con la quarta rivoluzione industriale.

Al salto tecnologico si deve affiancare un cambio di paradigma nell’approccio aziendale alla produzione, all’offerta verso il cliente finale e verso l’innovazione dei processi interni. Di questo abbiamo parlato con Lara Binotti, Sales Director di Holonix.

“L’Industria 4.0 richiede alle aziende un salto di mentalità. Vanno capite le interconnessioni che nascono, sia tra le macchine che tra le macchine e l’uomo”, spiega.

E sono queste interconnessioni ad aprire per le aziende nuove opportunità. Holonix  – nata nel 2010 come spin-off del Politecnico di Milano e, ad oggi, PMI innovativa – da anni accompagna i suoi clienti, soprattutto PMI, lungo questo percorso, che inizia proprio dalla comprensione di quelle che sono le opportunità che l’Industria 4.0, e le sue tecnologie, aprono per le piccole e medie aziende.

Industria 4.0, le opportunità per le PMI

Con l’Industria 4.0 molte di quelle che erano le barriere alle PMI per l’accesso a nuovi mercati sono state rimosse. Molte soluzioni 4.0 che permettono di efficientare i processi a vantaggio di un’organizzazione più smart ed efficiente, sono infatti erogate in modalità Software as-a-Service (SaaS), quindi nel cloud.

La riduzione dell’hardware necessario per abilitare questi vantaggi competitivi riduce le barriere economiche per l’accesso alle innovazioni da parte delle PMI. L’hardware, infatti, è istallato presso il technology provider, che quindi si fa carico dei costi di acquisto, gestione e manutenzione, assicurando al cliente un servizio sempre aggiornato.

Alla riduzione del costo dell’investimento, si accompagna un aumento del ROI (ritorno dell’investimento), che fa di queste tecnologie delle scelte strategiche nella crescita aziendale.

Ma queste strategie devono partire dalla comprensione di quelli che sono i bisogni e gli obiettivi dell’azienda, perché investire sulle tecnologie tanto per investire spesso non porta ai risultati sperati.

Ed è proprio questo l’approccio che Holonix segue con i propri clienti nella proposta di i-Live Machines, il suo strumento software di intelligenza aumentata a servizio dei costruttori di macchine (OEM).

“Il percorso che facciamo con i clienti inizia proprio con la definizione dei parametri che devono essere misurati. Avere un oceano di dati che diventa innavigabile non ha alcun senso. Quindi, prima facciamo una mappatura con l’OEM di quello che è importante raccogliere da quella macchina”, spiega Binotti. 

i-Live Machines, la soluzione sviluppata per e con gli OEM

Parametri che sono importanti anche per misurare il vantaggio effettivo che poi l’azienda trae da questa soluzione. Una soluzione che Holonix ha creato appositamente per i produttori di macchine e con i produttori di macchine, proprio per rispondere alle loro esigenze, soprattutto in termini di competitività, miglioramento dell’offerta di prodotti e dei servizi già disponibili.

Non solo, perché grazie alla connessione tra le macchine e tra l’uomo e la macchina, è possibile creare nuovi servizi (e quindi nuove aree di business) da offrire ai clienti.

Nuove opportunità che giungono alla fine di un percorso che va affrontato per gradi, partendo proprio dalla definizione dei KPI e dei dati da raccogliere e analizzare, con le tecnologie che sono a servizio del know-how degli OEM, che rappresenta esso stesso un fattore di competitività.

Per questo l’azienda non parla di Intelligenza Artificiale, ma di intelligenza aumentata, dove la macchina è al servizio dell’uomo per completare e potenziare le sue capacità.

i-Live Machines (di cui abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo) è una soluzione pronta all’uso e semplice da utilizzare, i cui vantaggi derivano proprio dall’approccio con cui si è sviluppata la soluzione. Un a soluzione che è il risultato sia di un percorso di ascolto delle richieste e dei bisogni delle aziende, sia del confronto con altri attori europei.

Holonix, infatti, è da sempre impegnata in progetti di ricerca, attraverso i quali raccoglie il know-how necessario per sviluppare soluzioni innovative, a cui altrimenti una PMI come Holonix non potrebbe avere accesso.

Nell’intervista, Binotti ha presentato uno dei progetti che vede impegnata l’azienda, nell’ambito del programma Horizon 2020: si tratta di level-up, progetto che vede Holonix confrontarsi e collaborare con altri istituti di ricerca, tra cui il Fraunhofer.

“L’obiettivo del progetto è quello di arrivare alla conoscenza di tutto il ciclo di vita del prodotto, abilitando così la manutenzione predittiva”, spiega Binotti.

Per saperne di più, potete ascoltare l’intervista integrale con Lara Binotti, disponibile qui sotto.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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