Genova ad alta velocità, tra le prime a sperimentare la rete 5G

Pubblicato il 28 Mar 2018

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Genova vola sulle ali dell’alta velocità ed entra a far parte della short list delle poche città italiane che, prime in Europa, potranno sperimentare il 5G ovvero la connessione mobile ultraveloce che permetterà di muovere informazioni in tempo quasi reale, aprendo ad applicazioni estremamente innovative.

Una sperimentazione che sarà avviata nel luogo simbolo dell’alta tecnologia genovese, il Great Campus, sulla collina degli Erzelli la “Sylicon Riviera”, come l’ha definita il Sindaco di Genova Marco Bucci.

Spazi dove hanno già trovato spazio aziende ad altissima tecnologia come Ericsson, ma anche alcuni laboratori di IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia, gli uffici di Liguria Digitale, la società partecipata della regione liguria che gestisce tutto il comparto informatico dell’ente e, presto, anche il Politecnico dell’Università di Genova.

La “Road Map” del 5G a Genova

La firma del “Memorandum of Understanding” siglato oggi da Tim, Ericsson, Comune di Genova, Regione Liguria e Liguria Digitale è stato, quindi, il primo passaggio per la sperimentazione del 5G che potrà favorire  lo sviluppo di nuove applicazioni rendendo disponibili , una volta che la rete sarà a disposizione di tutti, servizi innovativi per i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione.

Entro il 2018, qui di, sulla collina degli Erzelli sarà avviato il primo “Digital Lab 5G” italiano dove si potranno sperimentare le nuove tecnologie mobili. “Adesso dobbiamo rinforzare quest’area – ha spiegato Fabrizio Gorietti, Responsabile Sales Nord Ovest di TIM – e dedicargli una copertura 5G speciale. Una volta fatto questo, dopo aver posato l’infrastruttura, vorremmo iniziare a sviluppare applicazioni. L’obiettivo, infatti, è quello di abilitare un ecosistema di sviluppatori e di società che potranno mettere a punto nuovi servizi verticali con cui andremo ad indirizzare dei bisogni specifici”.

La commercializzazione dei servizi, infatti, è attesa nel 2020,quando i terminali avranno tecnologie adeguate a usare i nuovi servizi. “Il 5G permetterà di far viaggiare i dati molto più velocemente – prosegue Gorietti – ma anche di abbassare la latenza, per avere minor ritardo rispetto a quando le informazioni vengono inviate, abilitando tutta una serie di applicazioni sui processi industriali, e, infine, permetterà di avere connessi, contemporaneamente e in maniera molto efficace, molti oggetti”.

Dal “Digital Lab” alle nuove applicazioni

Una volta pronta l’infrastruttura sarà la volta delle aziende che dovranno mettere a punto le nuove applicazioni, che potranno sfruttare tutta la velocita della nuova rete 5G. “Nei nostri laboratori la struttura c’è – spiega Alessandro Pane, Direttore Ricerca e Sviluppo di Ericsson in Italia – e ora si apre una grande fase esecutiva che permetterà di utilizzare servizi innovativi per il monitoraggio del territorio e delle informazioni sulla mobilità, per la gestione dei servizi ai cittadini, della pubblica sicurezza, dell’industria 4.0 e dei servizi di realtà virtuale applicati al turismo e alla cultura. Il 5G, infatti, non è solo un aumento di capacità della parte radiomobile, ma un ecosistema che deve crescere in termine di cloud, per dare accesso rapido ai dati, e di device con lo Sviluppo dell’Internet delle cose”.

“Una delle cose che si stanno sperimentando grazie al 5g è l’Automotive – prosegue Pane -. Per fare un esempio concreto in Svezia, in una campus simile a Erzelli, abbiamo un autobus che si muove in maniera autonoma trasportando persone, e questo è regolato attraverso infrastrutture 5G. Ma ci sono anche i servizi a bassa latenza come la telemetria, che consente di raccogliere e analizzare moltissimi dati, oppure la tele surgery, che permetterà di avere un consulto medico a distanza in altissima risoluzione”.

“Noi siamo interessati a questa sperimentazione – sottolinea Paolo Piccini, amministratore unico di Liguria Digitale – perché molte delle nostre applicazioni potranno avere benefici da questa nuova tecnologia. Noi siamo entrati e abbiamo fornito la nostra infrastruttura tecnologica, la fibra ottica, che rende possibile questa attività, ma intendiamo portare avanti sperimentazioni su applicazioni di tipo sanitario, come stiamo facendo con Iit, legate al mobility, nel contesto dello smart ticketing, e anche nel controllo del territorio, ad esempio applicati alle frane. Sarà un grandissimo laboratorio con gruppi di lavoro misti tra noi Ericsson e Tim che porterà sicuramente a ottimi risultati”.

Con l’altissima velocità nuove prospettive per l’occupazione

Tra le potenzialità della rete 5G arrivano anche nuove prospettive anche di tipo occupazionale. “Siamo sulla strada giusta per fare finalmente di Erzelli uno dei centri dell’alta tecnologia in Italia – ha sottolineato il Presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti – e, certamente, miriamo anche a nuovi posti di lavoro. In questo stesso parco ci sono state momenti di difficoltà, con lavoratori che hanno perso il posto, la nostra volontà è quella di creare un interscambio tra aziende che porti al riassorbimento di manodopera specializzata che non vogliamo lasci la nostra regione. Intorno a questa iniziativa credo che almeno una decina di persone, a vario titolo, potranno trovare un’occupazione nei prossimi anni. Poi arriveranno i nuovi investimenti e penso che in questo parco tecnologico vi potrà essere opportunità di lavoro per molti.

Lo sviluppo tecnologico, uno dei pilastri dell’economia genovese

L’avvio del “digital Lab” nel parco tecnologico degli Erzelli, quindi, conferma il forte impegno delle istituzioni nella valorizzazione di un’area a grande valore scientifico, ma anche nella necessità di sviluppare un comparto fondamentale per l’economia, come quello dell’Hi Tech.

“Erzelli ha il suo ruolo – ha spiegato il Sindaco di Genova, Marco Bucci – ma noi abbiamo lanciato il Parco Tecnologico diffuso, che comprende non solo le aziende che sono qui ma anche tutte quelle che sono sul territorio genovese. Questa è una grossa forza per noi perché il motore che ci consente di portare lo sviluppo economico nell’area dell’alta tecnologia che è uno dei tre filoni, con shopping e cultura, che abbiamo dichiarato strategici per la crescita di Genova”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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