Robotica e Cloud al servizio della sostenibilità: così Yumi sta contribuendo a proteggere la foresta amazzonica

ABB e la no-profit Junglekeepers hanno lanciato un progetto pilota che vede l’impiego del cobot YuMi di ABB e della soluzione RobotStudio Cloud per automatizzare alcune attività dei volontari impiegati in un progetto di conservazione e riforestazione della foresta Amazzonica.

Pubblicato il 13 Giu 2023

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Robotica e cloud possono contribuire a rendere la riforestazione più veloce, efficiente e scalabile: a dimostrarlo è il progetto pilota lanciato da ABB Robotics e dall’organizzazione no-profit statunitense Junglekeepers che ha come obiettivo proteggere 55.000 acri di foresta amazzonica e invertire la deforestazione.

Il progetto

Nello specifico, il progetto vede l’utilizzo del cobot a due bracci YuMi di ABB per automatizzare le attività di piantumazione in un laboratorio nella giungla, accelerando il processo e consentendo ai volontari di Junglekeepers di concentrare il loro tempo prezioso e le loro risorse su un lavoro di maggiore impatto.

Grazie alla tecnologia ABB RobotStudio Cloud, gli esperti di ABB simulano, perfezionano e distribuiscono da Västerås, in Svezia, a 12.000 km di distanza, la programmazione necessaria per le attività di YuMi nella giungla.

“La collaborazione di ABB con Junglekeepers dimostra come la robotica e la tecnologia cloud possano svolgere un ruolo centrale nella lotta alla deforestazione, una delle principali cause del cambiamento climatico”, commenta Sami Atiya, Presidente di ABB Robotics and Discrete Automation.

“Il nostro programma pilota con il robot più remoto del mondo sta aiutando ad automatizzare compiti altamente ripetitivi, liberando i ranger per intraprendere un lavoro più importante nella foresta pluviale e aiutandoli a conservare la terra su cui vivono”, aggiunge.

Di cosa si occupa il robot più “remoto” al mondo

In un laboratorio nella giungla, situato in una regione remota dell’Amazzonia peruviana, è stato installato un cobot YuMi per automatizzare le attività essenziali del processo di semina, che di solito è interamente manuale.

Il cobot scava una buca nel terreno, vi lascia cadere il seme, compatta il terreno e lo contrassegna con un’etichetta colorata. YuMi consente ai Junglekeeper di ripiantare ogni giorno un’area delle dimensioni di due campi da calcio in zone che necessitano di rimboschimento.

Allo stesso tempo, automatizzando questo compito, i volontari di Junglekeepers sono in grado di concentrare il loro tempo prezioso e le loro risorse su lavori di maggiore impatto, come il pattugliamento dell’area per scoraggiare i taglialegna illegali, l’educazione della popolazione locale sulla conservazione della foresta pluviale e la piantumazione di alberelli maturi.

La creazione di un’installazione di cobot completamente remota e autonoma supera anche la difficoltà di trovare persone disposte a rimanere a lavorare nella lontana giungla. Dopo l’installazione iniziale, YuMi è in grado di svolgere i suoi compiti in modo autonomo, limitandosi a risolvere i problemi quando necessario.

La robotica a servizio della tutela della foresta amazzonica

“In questo momento abbiamo perso il 20% dell’area totale della foresta amazzonica; senza l’uso della tecnologia oggi, la conservazione si fermerà. Avere Yumi alla nostra base è un ottimo modo per esporre i nostri ranger a nuovi modi di fare le cose. Accelera ed espande le nostre operazioni e fa progredire la nostra missione”, commenta Moshin Kazmi, cofondatore di Junglekeepers.

La distruzione della foresta amazzonica, causata da attività umane come il disboscamento e l’incendio di terreni per l’agricoltura, contribuisce agli effetti devastanti del cambiamento climatico. Si stima che dal 1985 siano stati abbattuti oltre 870.000 km² di foresta amazzonica, un’area più grande di Francia, Regno Unito e Belgio messi insieme. Con decine di miliardi di alberi già eliminati, la regione si sta riscaldando rapidamente.

“L’Amazzonia è in pericolo. Per questo abbiamo bisogno che la tecnologia, la scienza e le conoscenze locali lavorino insieme per salvarla. Altrimenti arriveremo troppo tardi. La foresta pluviale può essere salvata, ma dobbiamo riunire tutti questi elementi per fare la differenza”, spiega Dennis del Castillo Torres, direttore della ricerca sulla gestione forestale presso l’Istituto di ricerca sull’Amazzonia peruviana.

“È molto importante combinare alta tecnologia e conservazione. Ci sono molte tecnologie che possiamo usare per preservare la foresta e questo robot può aiutare molto a riforestare più velocemente, ma dobbiamo essere molto selettivi. Dobbiamo usarlo nelle aree ad alta deforestazione per accelerare il processo di reimpianto”, aggiunge.

La tecnologie dietro al progetto e l’impegno per la sostenibilità di ABB

Il progetto pilota è supportato dalla tecnologia RobotStudio Cloud di ABB, che consente ai team di tutto il mondo di collaborare in tempo reale. Questo nuovo modo di programmare a distanza consente nuovi livelli di flessibilità e perfezionamento istantaneo, con conseguente maggiore efficienza e resilienza e nessuna perdita di tempo per il reimpianto.

Con oltre 25 anni di esperienza nella programmazione offline, RobotStudio consente una precisione del 99% tra simulazione e realtà. Ciò consente agli utenti di ridurre del 50% i tempi di collaudo delle soluzioni robotiche e di azzerare i tempi di fermo della produzione.

Il progetto pilota di ABB Robotics in Amazzonia porta avanti il suo obiettivo di contribuire alla trasformazione sostenibile attraverso soluzioni intelligenti di robotica e automazione, supportando le aziende ad aumentare la produttività, ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza.

Nel 2022, ABB Robotics ha collaborato con la rete Parley Global Cleanup, un’organizzazione no-profit che raccoglie rifiuti plastici marini, per creare oggetti di design personalizzati, come mobili riciclati, utilizzando la stampa additiva 3D.

In accordo con i desideri di Junglekeepers, il programma pilota nella foresta pluviale con RobotStudio Cloud e YuMi durerà circa sei settimane (tra maggio e giugno 2023).

Dopo la conclusione del programma pilota, ABB esplorerà le opportunità di assistere Junglekeepers su base più estesa, oltre a esplorare ulteriori opportunità per le sue soluzioni robotiche e le sue tecnologie cloud di svolgere un ruolo centrale nel guidare la trasformazione sostenibile.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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