Come proteggere l’ambiente grazie all’utilizzo di droni: il progetto Audi dedicato alla biodiversità

Il progetto che vede coinvolti Audi Environmental Foundation e l’Università di Heidelberg ha evidenziato come i droni possono essere utilizzati per il monitoraggio dello stato di salute degli alberi (in questo caso un’area di dieci ettari di frutteti appartententi alla comunità di Bad Schönborn, in Germania), al fine di migliorarne la cura e tutelare la biodiversità dell’habitat.

Pubblicato il 16 Dic 2022

Drones for environmental protection: monitoring of meadow orchar


Tutelare la biodiversità attraverso l’utilizzo dei droni: è questo l’obiettivo del progetto che vede coinvolti Audi Environmental Foundation e l’Università di Heidelberg.

Un progetto avviato nell’estate del 2018 per la cura e la salvaguardia di un’area di dieci ettari di frutteti appartenenti alla comunità di Bad Schönborn, che si trova tra Heidelberg e Karlsruhe, in Germania.

Il progetto ha visto, nel corso degli utlimi tre anni, l’utilizzo di droni per un monitoraggio digitale completo, che ha consentito di classificare e valutare automaticamente gli alberi da frutto. Ciò ha comportato la classificazione degli alberi in base al loro stato di salute, in modo da poter intraprendere misure di cura mirate per migliorare la loro vitalità.

Proteggere la biodiversità grazie all’analisi dei dati

Il progetto ha visto coinvolti, oltre all’Audi Environmental Foundation e l’Università di Heidelberg, anche l’Associazione per la conservazione della campagna del distretto di Karlsruhe e la Task Force di Bad Schönborn per la natura e l’ambiente locali (AHNU).

“La grande sfida è stata l’enorme volume di dati che abbiamo ricevuto dai droni. Hanno scattato una foto ogni due secondi, per un totale di circa 120.000 immagini. Creare un quadro generale valido da tutti questi dati ha richiesto un’enorme potenza di calcolo“, spiega Alexander Siegmund, professore di Geografia fisica e responsabile del team del progetto presso l’Università dell’Istruzione di Heidelberg.

Tuttavia, le immagini del drone non erano gli unici dati da elaborare: rilevare e tracciare lo stato di salute degli alberi richiedeva infatti il monitoraggio di altri parametri, come la densità della chioma, la percentuale di legno morto o la lunghezza dei nuovi germogli.

L’analisi ha incorportato anche immagini multispettrali riprese in volo, che hanno fornito informazioni sull’intensità della fotosintesi negli alberi – gli alberi malati effettuano una minore fotosintesi e riflettono la luce in modo diverso rispetto agli alberi sani –, necessarie per un corretto rilevamento dello status di salute dei frutteti.

Rilevazioni che hanno sottolineato che il 20% degli alberi presenti nei frutteti – composti per due terzi da meli, seguiti da pere, noci, prugne e ciliegi – aveva bisogno di cure urgenti, circa la metà di cure minori e solamente il 28% non aveva bisogno di alcun intervento.

Il prossimo passo del progetto sarà quello di partire dalle informazioni raccolte dai droni per ricavare le misure corrette per migliorare la salute degli alberi.

Interventi che, a lungo termine, avranno effetti positivi anche per la tutela degli animali e degli insetti che vivono nell’area.

Una piattaforma digitale per coinvolgere la comunità

Le cure di cui i frutteti hanno bisogno vedranno un ruolo attivo da parte della comunità locale: ogni singolo cittadino della regione può infatti già sponsorizzare e curare gli alberi da frutto attraverso una piattaforma appositamente sviluppata.

Lo sviluppo della piattaforma ha visto anche la creazione di un database a partire da un servizio di mappatura disponibile online – un sistema informativo geografico basato sul web (WebGIS) che consente anche di interagire con i contenuti – che permette a cittadini, istituzioni per la conservazione paesaggistica ed enti governativi di accedere alle informazioni nel database.

“Questo progetto combina la competenza scientifica con l’educazione ambientale e l’impegno individuale. La popolazione locale acquisisce nuove conoscenze attraverso la partecipazione attiva e trae soddisfazione personale dal raccogliere i frutti degli alberi che ha sponsorizzato. Questo crea una consapevolezza duratura per la conservazione dell’habitat e della biodiversità“, commenta Rüdiger Recknagel, Direttore della Audi Environmental Foundation.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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