Nel 2022 i cobot hanno rappresentato il 10% delle vendite dei robot industriali e, secondo gli analisti, continueranno a crescere a doppia cifra almeno per i prossimi 5 anni: questa tendenza è dovuta a diversi fattori ed è favorita da un prezzo che continua a diminuire.
In questo quadro positivo si inserisce l’annuncio che i nuovi cobot Lexium di Schneider Electric, annunciati nel 2022 e oggi in fase di commercializzazione anche in Italia.
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Una gamma versatile
I robot collaborativi (cobot) sono il frutto di una concezione che vede i robot lavorare in sicurezza insieme ai lavoratori umani in uno spazio di lavoro condiviso e collaborativo, molto diverso quindi dalle “celle” dei robot classici, inaccessibili quando la macchina sta operando. I robot collaborativi sono generalmente usati per compiti ripetitivi e subordinati mentre un lavoratore umano svolge attività più evolute. La precisione, i tempi di attività e la ripetibilità dei robot collaborativi sono ideali per integrare l’intelligenza e le capacità di risoluzione dei problemi di un lavoratore umano.
Queste caratteristiche sono presenti nella gamma Lexium di Schneider Electric, i cui 5 modelli sono accomunati dai 6 gradi di libertà, dalla costruzione in alluminio e dall’impermeabilità a livello IP 54, che implica una protezione da spruzzi d’acqua provenienti da qualsiasi direzione e dalla polvere, che non arriva mai a interferire con il funzionamento del dispositivo.
Un grande numero di possibilità
I cobot Lexium di Schneider Electric hanno un payload che varia da 3 a 18 kg a seconda dei modelli e una ripetibilità della posizione che vale ± 0,02 mm per i modelli fino a 7 kg di carico utile e ± 0,03 mm per quelli con payload di 12 e 18 kg.
La velocità di traslazione dell’estremità porta utensili varia da 1,5 a 3,5 m/sec e il raggio operativo parte dai 626 mm del cobot più piccolo per arrivare ai 1327 mm del modello da 12 kg di carico utile.
Gli ingressi e le uscite, che presentano un terminale a 24 volt, prevedono 2 ingressi digitali, un ingresso analogico e 2 uscite digitali mentre la posizione di montaggio è completamente libera: a pavimento, a parete e sul soffitto.
I controller, della serie LXMLR, sono 3: lo 03C1000 pilota il modello da 3 kg, lo 07C1000 è destinato ai modelli con 5 e 7 kg di payload mentre il 12C1000 si interfaccia con le versioni da 12 e 18 kg. Esiste inoltre un controller compatto, alimentato con corrente continua, da montare a pannello e in grado di dialogare con tutti i cobot della gamma Lexium.
Per applicazioni di ogni tipo
I controller citati più sopra hanno interfacce di comunicazione TCP/IP, Modbus TCP, Modbus RTU, ProfiNet ed Ethernet/IP e, è appena il caso di dirlo, usa l’apprezzato software di configurazione EcoStruxure Automation Expert ormai giunto alla versione 23.0. La testa che supporta la flangia porta gripper incorpora un anello luminoso che indica lo status del cobot e un pulsante play/pause che arresta temporaneamente il cobot.
I Lexium di Schneider Electric possono lavorare anche in configurazione stand-alone: essa consiste in un cobot, il suo controller e un tablet connesso in wireless (con Windows, Android o Apple iOS) che permette all’operatore, eventualmente non troppo esperto di robotica, di programmare il robot. È possibile anche la programmazione guidando a mano il braccio del cobot e Schneider Electric rimarca la sicurezza della serie Lexium, che non richiede recinti o altri equipaggiamenti di sicurezza industriale, cosa che minimizza ulteriormente tempi e costi di messa in opera.
Schneider Electric indica molti campi di applicazione: per l’industria dei beni di consumo confezionati abbiamo erogazione, carico/scarico, riempimento/tappatura mentre nell’automotive si segnalano attività quali assemblaggio, verniciatura, lucidatura, avvitamento e scelta e posizionamento di parti. Altri impieghi possibili riguardano l’industria elettronica e palettizzazione, carico/scarico, assistenza alle macchine e prelievo dai contenitori.
Un cambio di orizzonte
Schneider Electric mette in evidenza come i Lexium possano essere facilmente spostati, reinstallati, riprogrammati e integrati in progetti diversi, a differenza dei robot industriali tradizionali. I cobot implementano sia un lavoro cooperativo, che vede l’operatore assegnare compiti al cobot, sia il lavoro collaborativo, nel quale il cobot e l’essere umano interagiscono sullo stesso elemento nello stesso momento. Il produttore sostiene che i Lexium Cobot consentono di risparmiare dal 30 al 40% di spazio rispetto a una cella robotizzata tradizionale ed elimina le barriere di sicurezza, cosa che riduce tempi e costi di messa in opera e facilita i flussi all’interno della fabbrica.
Nell’Industria 4.0 l’operatore collabora con robot manipolatori intelligenti: Schneider Electric indica il cobot Lexium come uno strumento per attrarre nuovi operatori qualificati perché rende il loro lavoro intellettualmente più interessante, meno faticoso e più comodo. Questa connotazione può convincere persone a lavorare per quell’azienda, attenuando l’ormai diffusa carenza di personale qualificato: questi particolari robot non si sostituiscono ai dipendenti ma, piuttosto, ne aumentano il valore consentendo loro di accrescere le proprie competenze e dedicarsi ad attività a maggior valore aggiunto, ad esempio la programmazione del cobot stesso. I cobot migliorano anche l’immagine aziendale nei confronti dei clienti, che viene vista come più moderna ed efficiente.