intelligenza artificiale

Ecco come gli Agenti AI aiuteranno le imprese a migliorare la produttività

Gli AI agents, sistemi autonomi alimentati dall’AI Generativa, sono sempre più diffusi in azienda per automatizzare processi e aumentare la produttività. Celonis, attraverso la sua piattaforma di Process Intelligence, supporta l’implementazione di questi agenti creando digital twin dei processi aziendali e agendo come base strutturata e centralizzata del patrimonio informativo delle aziende.

Pubblicato il 21 Ott 2024

ABB


L’intelligenza artificiale sta rapidamente trasformando il modo in cui le aziende operano, con impatti significativi sulla produttività e sull’efficienza dei processi.

In Italia le imprese (soprattutto quelle di grandi dimensioni) hanno già iniziato ad adottare soluzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale tradizionale e generativa per automatizzare diverse attività, per migliorare i prodotti e il servizio ai clienti, ridurre gli sprechi, promuovendo così l’ottimizzazione e l’efficienza operativa.

L’implementazione dell’AI ad oggi però si scontra con uno scenario in evoluzione dove i suoi possibili vantaggi non sono stati universalmente concretizzati. Si tratta tuttavia di una tecnologia ancora in via di sviluppo e sperimentazione, che deve ancora raggiungere l’affidabilità e le capabilities necessarie a contribuire in maniera così significativa alla produttività delle imprese e del sistema Italia, anche se alcuni importanti sono già alla portata delle imprese.

Sono ancora molte le aziende che non hanno piena visibilità sui processi, né una gestione unificata e integrata dei propri dati e quindi faticano a comprendere dove è nascosto il loro vero problema: questi presupposti sono necessari per poter permettere a strumenti di AI e AI Generativa di automatizzare efficacemente le attività.

Di questi temi abbiamo parlato con Alexander Rinke, Co-Founder and Co-CEO di Celonis, azienda che si occupa di Process Intelligence e di Process Mining. Celonis ha sviluppato una piattaforma capace di rilevare le inefficienze e generare valore creando un digital twin vivente delle operazioni aziendali end-to-end.

L’AI Generativa tra potenziale e realtà

Secondo una recente ricerca condotta da TEHA Group, nei prossimi 15 anni l’intelligenza artificiale generativa potrà portare un incremento fino a 312 miliardi di euro del valore aggiunto annuo dell’economia italiana, pari a una crescita fino al 18,2% del PIL.

Se molte aziende che hanno già investito nell’intelligenza artificiale (tradizionale e/o generativa) stanno già raccogliendo i primi frutti, ci vorrà ancora del tempo prima che la tecnologia raggiunga la capillarità sul mercato e la maturità necessaria a liberare tutto il suo potenziale e avere un impatto davvero significativo sulla produttività delle imprese.

“Oggi pensiamo che i modelli di intelligenza artificiale siano molto ‘intelligenti’, quando in realtà hanno ancora capacità limitate di ragionamento. Questa sopravvalutazione deriva dal fatto che i modelli di AI portano a termine con successo quei compiti per cui sono stati addestrati con tantissimi esempi”, spiega Rinke.

Il secondo ostacolo da superare, spiega Rinke, riguarda la gestione dei dati e della conoscenza all’interno delle organizzazioni, ancora non sufficientemente strutturata e centralizzata.

“Facciamo un esempio: uno dei motivi per cui ChatGPT è così potente è Wikipedia. Wikipedia contiene molte informazioni sul mondo ed è anche molto strutturata e connessa. Con i processi aziendali la situazione è diversa, c’è poca conoscenza e questa non è strutturata tra i diversi dipartimenti”, aggiunge.

La gestione centralizzata e strutturata delle informazioni aziendali è il prerequisito fondamentale per poter implementare gli agenti di intelligenza artificiale (o AI agents). Si tratta di sistemi intelligenti autonomi, alimentati dall’AI Generativa, che eseguono compiti specifici senza l’intervento umano.

Come gli agenti AI ridisegneranno le organizzazioni del futuro

È attraverso questi agenti che l’intelligenza artificiale potrà davvero contribuire alla produttività delle aziende, automatizzando sempre più mansioni e processi.

“Questi agenti hanno bisogno di dati e informazioni di vario tipo, dalla politica aziendale, alle figure chiave dell’organizzazione, le varie responsabilità, il personale e molto altro”, spiega Rinke.

Ed è qui che Celonis entra in gioco. La loro piattaforma di Process Intelligence raccoglie i dati dei processi dai sistemi aziendali, come ERP e CRM, aggiungendo poi una base di conoscenza che rappresenta un tassello indispensabile per applicazioni di AI.

“Stiamo costruendo un nucleo di conoscenza per racchiudere tutte le informazioni sui processi aziendali in modo che i clienti possano integrare gli agenti AI alimentati da Celonis. Si può quindi pensare a Celonis come un supporto per gli agenti in grado di fornire tutte le informazioni sui processi necessarie all’automazione e a prendere decisioni informate”, aggiunge Rinke.

Grazie all’implementazione degli agenti di intelligenza artificiale, le organizzazioni affiancheranno alla forza lavoro una “squadra di agenti di AI” sempre più significativa. Tuttavia, ciò non comporterà, spiega Rinke, la sostituzione delle persone, o almeno non nel breve-medio periodo.

“Nelle aziende sempre più attività manuali che non sono a valore aggiunto saranno automatizzate con agenti AI per rendere le persone più libere dai processi standardizzabili e restituire loro la possibilità di concentrarsi su quelle skill che la tecnologia non potrà mai sostituire. Personalmente non credo infatti che un processo di sostituzione possa verificarsi nel breve periodo e non solo a causa delle capacità di ragionamento dei modelli di AI ancora limitate”.

Alexander Rinke, Co-Founder and Co-CEO di Celonis.

Celonis: innovazioni AI e Process Intelligence al centro di Celosphere 2024

Celonis ha una lunga storia nel campo dell’automazione e dell’IA, e sta utilizzando la Process Intelligence per supportare le aziende nella creazione di agenti AI più efficaci.

L’azienda presenterà importanti novità e case history in occasione di Celosphere, la conferenza annuale sulla Process Intelligence che si terrà dal 23 al 24 ottobre a Monaco di Baviera in Germania.

L’appuntamento – che riunisce oltre 3.000 leader del settore, professionisti dell’IT, innovatori ed esperti di processi provenienti da tutto il mondo – sarà anche l’occasione per approfondire questi e altri trend tecnologici legati alla Process Intelligence e per capire come far funzionare i processi, renderli più sostenibili e generare maggiore valore per le persone, le aziende e il Pianeta.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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