Cling-o-Matic brevetta una macchina per l’assemblaggio 3D senza cuciture

Cling-o-Matic ha progettato, prodotto, e brevettato una nuova macchina ‘intelligente’, capace di assemblare in tridimensione e senza cuciture qualsiasi tipo di materiale flessibile. Può rappresentare il futuro in ambiti come la produzione di indumenti che incorporano wearable-devices.

Pubblicato il 24 Ott 2019

clingomatic

Cling-o-Matic, start up di San Lazzaro di Savena (BO) nata nel 2016, ha progettato, prodotto e brevettato una nuova macchina intelligente, capace di assemblare in tre dimensioni e senza cuciture qualsiasi tipo di materiale flessibile.

Ciò è reso possibile da un sistema di vuoto volumetrico e dallo sfruttamento della forza della pressione atmosferica, che viene trasferita alle parti da saldare attraverso un elemento flessibile. Su ogni centimetro quadrato delle parti da saldare, l’elemento flessibile esercita una pressione ortogonale di circa 1 kg che consente al legante fuso di penetrare le fibre dei materiali che si intendono unire.

Le parti da assemblare vengono immobilizzate dalla forza esercitata dalla pressione atmosferica e saldate nella loro forma tridimensionale definitiva. Grazie al sistema brevettato da Cling-o-Matic i prodotti realizzati vantano un perfetto fitting ed una rotondità delle forme ineguagliabile.

La cosa è possibile perché le parti vengono poste su un unico supporto tridimensionale su cui viene esercitata ortogonalmente e tramite l’elemento flessibile la forza della pressione atmosferica. Con questa macchina l’intero segmento di curva delle parti da assemblare viene saldato in ogni punto, contemporaneamente, alla stessa temperatura, e con la stessa pressione ortogonale, offrendo così la massima garanzia di qualità e di tenuta.

Una macchina 4.0

L’innovativa macchina Cling-o-Matic è in grado di comunicare da remoto ed è considerata macchina intelligente, per cui può essere considerata pronta per Industria 4.0. Oltre a tratteggiare il futuro delle sartorie, vanta altre interessanti applicazioni, ad esempio nella produzione di indumenti che incorporano wearable devices. Prodotti che diventeranno indispensabili nella vita quotidiana del prossimo futuro, e in situazioni particolari, quali ad esempio:

  • Il monitoraggio dell’attività fisica per i programmi di fitness e di training atletico;
  • La riabilitazione post-traumatica;
  • Il controllo da remoto dei parametri fisiologici di persone con scarsa mobilità.

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Beatrice Elerdini

Giornalista di professione, reporter, copywriter, Social Media Manager e autrice di testi per la tv e il web. Da dieci anni lavoro su piattaforma Wordpress e mi nutro di SEO. Ogni giorno mi occupo di cronaca, attualità, economia e nuove tecnologie. Avete storie, notizie e curiosità da raccontare? Scrivetemi a biaraven@libero.it

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