All’edizione 2023 della Hannover Messe SmartFactory Kaiserslautern (o SmartFactoryKL) – consorzio tedesco impegnato nello sviluppo di applicazioni sperimentali in chiave Industry 4.0 – presenta una dimostrazione dell’Asset Administration Shell (AAS), il layer amministrativo che permette a un asset di “auto-descriversi”.
La shell amministrativa (o guscio amministrativo) è il punto centrale dove, idealmente, è memorizzata la versione corrente di tutti i dati, per esempio, manuali, liste di controllo o schemi elettrici.
A partire da questi dati, è possibile abilitare la comunicazione con le macchine reali: la shell amministrativa permette infatti alle macchine in rete di conoscere le proprie competenze e le altre attualmente disponibili all’interno della rete. Anche gli operatori possono vedere, grazie all’AAS, a quali competenze si può accedere – per esempio, per l’uso nel design del prodotto – e nel caso che non siano disponibili in azienda, controllare se possono essere reperibili in rete.
Indice degli argomenti
Shell amministrativa, la demo in mostra alla Hannover Messe
SmartFactory-KL ha già implementato una produzione condivisa basata sulle competenze, che funziona attraverso gusci amministrativi in diverse località di Kaiserslautern.
E alla Hannover Messe, il consorzio ha deciso di esporre presso il suo stand (padiglione 8, stand D18) un’applicazione basata sulla shell amministrativa. Si tratta di un’implementazione dove un modello di camion configurato dall’utente viene prodotto in loco presso la stazione di produzione Kuba.
Durante la produzione, i dati vengono raccolti e memorizzati nella shell amministrativa e l’utente è in grado, ad esempio, di vedere l’effettiva impronta di carbonio e il consumo energetico durante il funzionamento.
“In futuro, le catene di fornitura dinamiche per i prodotti saranno la realtà. In altre parole, le macchine e i servizi necessari per la produzione saranno reperiti negli spazi dati utilizzando un motore di abbinamento. E questo richiede gusci amministrativi dinamici“, spiega Martin Ruskowski, CEO of SmartFactory-KL.
Il guscio amministrativo contiene tutti i dettagli sulla storia del prodotto. Se viene utilizzata una macchina inutilmente energivora, questa viene identificata e non selezionata per gli ordini futuri.
Un elemento quindi indispensabile per catene di fornitura più trasparenti e sostenibili e uno strumento più completo per accompagnare la transizione dell’industria verso l’economia circolare rispetto al Passaporto Digitale dei prodotti (Digital Product Passport, o DPP) approvato dall’UE nel marzo del 2022.
“Consideriamo la shell amministrativa come l’hub di comunicazione di ogni asset di produzione. Il Digital Product Pass, che verrà introdotto in tutta Europa, è un buon inizio, ma non è sufficiente. È più simile a una targa di dati digitali che al guscio amministrativo di cui c’è bisogno”, spiega Ruskowski.
Il Digital Product Pass consente a un bene di auto-identificarsi. Contiene informazioni su produzione, componenti, materie prime, opzioni di riparazione, ecc.
“Ma se qualcosa viene ricostruito, dove vanno a finire questi dati? Abbiamo bisogno di sotto modelli nell’AAS che possano essere aggiornati dinamicamente se vogliamo realizzare un’economia circolare. I componenti dovranno essere riutilizzati”, aggiunge.
Manufacturing-X: Il futuro della produzione è negli spazi dati
L’idea di abilitare una produzione più flessibile e resiliente attraverso spazi dati sovrani è già incorporata nella visione SmartFactory-KL del Livello di Produzione 4, termine scelto dal consorzio per descrivere un modello di produzione, tipico dell’Industria 4.0, dove umani, tecnologie di automazione e Intelligenza Artificiale lavorano insieme.
Una visione che il consorzio, insieme ai suoi partner, sta ulteriormente implementando all’interno dell’iniziativa “Manufacturing-X”, progetto per la creazione di ecosistemi di dati industriali nell’ambito della piattaforma Gaia-X.
Il collegamento in rete di macchine e servizi in spazi dati sovrani, spiega Ruskowski, è infatti un passo indispensabile per creare catene di fornitura resilienti, flessibili e sostenibili.
Altrettanto importante sarà però anche l’approccio delle aziende nel superare gli ostacoli “culturali” alla condivisione dei dati.
“Spero, a questo proposito, che Manufacturing-X agisca come un’iniezione di energia, nel senso che le aziende accettino di partecipare, non che ci si impantani in discussioni senza senso. È necessario un cambiamento di mentalità tra le aziende, altrimenti non funzionerà”, conclude.