Sensori di luminescenza wenglor per i settori farmaceutico, alimentare e legno

Parte dell’ampia gamma di sensori intelligenti sviluppati e prodotti da wenglor sensoric, i sensori di luminescenza della serie P1PA di seconda generazione sono dedicati ad applicazioni in cui occorre scansionare costantemente e rapidamente le etichette in fase di confezionamento.

Pubblicato il 31 Gen 2023

sensori-di-luminescenza

Parte dell’ampia gamma di sensori intelligenti sviluppati e prodotti da wenglor sensoric, azienda tedesca con sede a Tettnang, i sensori di luminescenza della serie P1PA di seconda generazione offrono una combinazione di caratteristiche innovative e prestazioni migliorate rispetto alla precedente versione.

Questi dispositivi operano secondo il principio di funzionamento del tasteggio diretto ed emettono luce UV con una determinata lunghezza d’onda che permette di riconoscere in modo affidabile sia le marcature visibili sia  quelle invisibili.

Grazie alle innovative caratteristiche di cui sono dotati, i nuovi sensori P1PA sono in grado di rilevare marcature su superfici e materiali diversi e operano in modo preciso in qualsiasi settore industriale.

Indice degli argomenti

Le applicazioni

Questi sensori sono adatti a tutte quelle applicazioni – come in ambito cosmetico, farmaceutico e alimentare – nelle quali occorre scansionare costantemente e rapidamente le etichette in fase di confezionamento.

In questi settori la tecnica di scansione a luminescenza è molto comune, essendo i luminofori utilizzati non solo per le etichette, ma anche per i foglietti illustrativi o per tutte quelle informazioni che rivestono particolare importanza per il consumatore e la cui presenza deve essere rigorosamente verificata.

Anche l’industria del legno sfrutta le tecniche di riconoscimento mediante luminescenza. In questo settore è infatti necessario identificare i nodi delle tavole di legno per poterli rimuovere durante il taglio. I nodi vengono contrassegnati con sostanze luminescenti e i sensori riconoscono questa marcatura. Mandano quindi segnali che permettono al sistema di tagliare i nodi con precisione riducendo anche gli scarti.

Semplicità d’uso

Tramite l’interfaccia di comunicazione standardizzata IO-Link i sensori di luminescenza possono ora essere parametrati in modo estremamente semplice, indicando anche i valori di intensità, le modalità di Condition Monitoring o impostando l’accensione e/o lo spegnimento. Oltre all’interfaccia IO-Link, dispongono di un pulsante Teach, che permette di poterli configurare in modo semplice.

Sulla parte superiore della custodia del sensore, in abbinata al già citato pulsante centrale Teach, sono presenti due Led, che permettono di gestire i comandi in modo intuitivo. Premendo il pulsante per 2 o 5 secondi, il dispositivo può rilevare gli oggetti, rispettivamente, in modo statico o dinamico. Il sensore, inoltre, può essere impostato anche da remoto avvalendosi del software wTeach2.

Il cuore tecnologico di questi dispositivi è racchiuso nella custodia compatta 1P, le cui dimensioni sono 50×50×20 mm. Capaci di un campo di lavoro amplio, da 30 a 90 mm, e dotati di un punto luce dal diametro estremamente contenuto, i sensori di luminescenza si caratterizzano per la frequenza di commutazione elevata, pari a 2.500 Hz, il che garantisce prestazioni ottimali in processi rapidi. Sono infine disponibili con grado di protezione IP67.

Valuta la qualità di questo articolo

G
Daniela Garbillo

Giornalista pubblicista con 30 anni di esperienza di redazione, coordinamento e direzione maturata presso case editrici, gruppi e associazioni in diversi settori, dalle tecnologie innovative alle energie rinnovabili, dall'occhialeria al beauty, all'architettura. All'attivo anche importanti esperienze in comunicazione, organizzazione di eventi e marketing.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3