Innovazione

Nuove camere per applicazioni di machine vision e sensori ad anello: le novità di Wenglor a SPS Italia

Wenglor presenterà all’edizione 2024 di SPS Italia una serie di novità che spaziano dalla sensoristica, che vede l’ingresso della nuova famiglia di sensori ad anello, alla machine vision, dove ai modelli di smart camera B60 con autofocus si affiancano alcuni nuovi sistemi di illuminazione.

Pubblicato il 29 Apr 2024

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Wenglor parteciperà alla dodicesima edizione di SPS Italia, in programma dal 28 al 30 maggio, con la sua gamma di soluzioni di sensoristica intelligente applicabili in una vasta gamma di settori: food & beverage, packaging, logistica, meccanica, tessile, automotive e molti altri.

Presso lo stand dell’azienda tedesca i visitatori della manifestazione potranno sperimentare direttamente le  soluzioni Wenglor per capire come i suoi dispositivi intelligenti possano assistere costruttori di macchine ed end-user nel rispondere alle sfide della fabbrica digitale. Questo anche in prospettiva 4.0 grazie alle ampie capacità di comunicazione integrata che i suoi sensori offrono.

“In un mercato sempre più dinamico e competitivo nel quale operano oggi le aziende, è necessario ottimizzare i processi produttivi scegliendo le tecnologie più innovative, che dispongano del corretto grado di intelligenza e comunicazione. È qui che i nostri sensori giocano un ruolo
fondamentale, indispensabile”, spiega Elio Bolsi, General Manager di wenglor sensoric italiana.

Sempre attenta alle esigenze dei clienti, Wenglor aggiorna costantemente i suoi prodotti proprio per rispondere a questa necessità.

Smart Camera e sistemi di illuminazione: le novità di Wenglor per la visione artificiale

A SPS Italia, saranno in mostra le ultime novità in ambito di machine vision e sensoristica. Nel campo della machine vision, l’innovazione più recente di Wenglor è sicuramente la Smart Camera B60, per la quale l’azienda ha rilasciato il nuovo modello dotato di autofocus e illuminazione integrata, caratteristiche che garantiscono a chi sviluppa l’applicazione, ma anche all’end-user che la utilizza, maggiori semplicità di impiego e velocità di configurazione.

Grazie a un’efficace integrazione tra un hardware rinnovato e un software altamente performante, queste smart camera possono essere impiegate per realizzare soluzioni complete e scalabili per applicazioni di elaborazione immagini di qualsiasi genere, anche le più complesse.

All’interno del software all-in-one uniVision che Wenglor ha sviluppato al fine di fornire un ambiente di sviluppo comodo e integrato, è possibile avvalersi delle librerie Halcon, che permettono di migliorare la parametrizzazione e semplificare il settaggio del dispositivo.

Sempre nel settore della visione artificiale, Wenglor ha ampliato la gamma degli illuminatori TPL aggiungendo due nuovi prodotti al catalogo. Le Bar Light mini serie LBT sono ideali per quelle applicazioni in cui gli spazi sono limitati mentre le Dome Light multi-UV sono adatte per l’illuminazione omogenea di superfici lucide o materiali fluorescenti e consentono di scegliere tra tre diverse lunghezze d’onda (UV365, UV395, UV405) e la luce bianca.

I nuovi sensori induttivi ad anello di Wenglor

I sensori induttivi ad anello sono tra le novità più interessanti di Wenglor. Sono ideali per rilevare piccoli componenti metallici nei tubi di alimentazione, a partire da dimensioni di 2 mm.

Dispongono di una bobina divisibile che offre un’ergonomia di montaggio, manipolazione e sostituzione senza eguali. Grazie a questa caratteristica, il montaggio del sensore avviene ad “aggancio” e la comoda fascetta ne consente il fissaggio a tubi di varie dimensioni. Inoltre, il cablaggio segue la direzione del tubo, permettendo così di ottimizzare i montaggi anche in spazi ristretti.

Particolarmente adatti ad essere impiegati a bordo di macchine di assemblaggio ad alta velocità, i sensori dispongono di comunicazione IO-Link e illuminazione a LED per il monitoraggio dello stato.

Sensori a ultrasuoni in acciaio inox e miniaturizzati

I sensori a ultrasuoni U2GT con design igienico sono stati progettati appositamente per le stringenti esigenze dell’industria alimentare. I quattro modelli della serie sono protetti da una custodia ermetica in acciaio inox V4A (1.4404/316L) con classi di protezione IP68/IP69K.

Certificati Ecolab, i sensori sono resistenti a detergenti aggressivi, vapori prodotti da acidi, sostanze chimiche e lavaggi intensivi. I campi di lavoro arrivano fino a 1.300 mm in modalità reflex e fino a 2.600 mm in modalità barriera. La configurazione è molto rapida, tramite interfaccia IO-Link e tasto teach-in esterno.

Appartengono alla stessa famiglia anche i nuovissimi sensori a ultrasuoni U1KT in formato miniaturizzato, una soluzione ideale per tutte quelle applicazioni con spazi particolarmente ristretti. Tramite l’accessorio soundpipe, è possibile ridurre il cono acustico in modo da rilevare precisamente aperture, fori stretti o il riempimento di piccoli contenitori.

Lettori RFID ideali per la logistica, ma non solo

Affidabili, precisi e sicuri, i lettori RFID industriali di Wenglor garantiscono un’identificazione a corto raggio rapida e certa, con performance di lettura, confronto e scrittura di dati per applicazioni a distanza ravvicinata, con portata fino a 78 mm.

Disponibili con custodia fino a IP69K e range di temperatura esteso da -25 °C a +80 °C possono essere utilizzati in qualunque ambito industriale anche negli ambienti più gravosi: per il controllo dei processi di produzione, il tracking degli oggetti in magazzino, la raccolta dei dati per l’inventario in ambienti polverosi e climaticamente difficili come falegnamerie, acciaierie, depositi esterni ecc.

Dotati di interfaccia IO-Link, i sistemi RFID industriali di Wenglor rappresentano per molti settori una soluzione affidabile per la trasmissione e l’assegnazione dei dati senza contatto.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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