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La trasformazione 5.0 dello stabilimento marchigiano di Faber: tecnologia, innovazione e persone per fabbriche a prova di futuro

Lo stabilimento di Sassoferrato di Faber, parte del Gruppo Franke, ha raggiunto alti livelli di eccellenza grazie a una produzione flessibile, efficiente e 100% italiana. La trasformazione verso l’Industria 5.0 ha reso lo stabilimento più produttivo e sostenibile, mettendo al centro la tecnologia e il capitale umano. L’azienda ha implementato sistemi di intelligenza artificiale e investimenti green, come pannelli fotovoltaici e nanotecnologie, per ridurre l’impatto ambientale.

Pubblicato il 27 Set 2024

Foto jpg Faber-Sassoferrato

Una fabbrica solida e dinamica, in grado di offrire prodotti di altissima qualità, grazie a una produzione flessibile, efficiente e 100% italiana: è questa la trasformazione che ha interessato lo stabilimento di Sassoferrato di Faber, parte del Gruppo Franke, azienda specializzata in sistemi intelligenti e soluzioni per la cucina domestica.

Lo stabilimento di Sassoferrato (Ancona) ha vinto per il secondo anno consecutivo il Franke Manufacturing Trophy, premio che celebra il miglior stabilimento del gruppo Franke a livello globale. Un risultato che conferma la capacità di Faber di mantenere i più alti standard di qualità e innovazione, garantendo prodotti che incarnano il meglio del Made in Italy.

La storia della trasformazione in ottica Industria 5.0 dello stabilimento è un esempio di come attraverso un approccio che mette la tecnologia a servizio del capitale umano sia possibile rendere gli stabilimento più produttivi, competitivi, sostenibili e resilienti davanti cambiamenti macroeconomici e di mercato.

Innovazione e resilienza: la formula di Faber per crescere in uno scenario competitivo

Diverse le sfide che Faber ha affrontato durante lo scorso anno, dovute allo scenario economico globale: una domanda di mercato in calo, un significativo aumento dei costi delle materie prime e della logistica, oltre alla crescente competizione dei produttori asiatici, in particolare cinesi.

E, nonostante i cambiamenti affrontati, lo stabilimento di Sassoferrato ha saputo non solo resistere, ma anche crescere, grazie a una strategia basata sull’innovazione continua.

“In un contesto così difficile, l’unica via per rimanere competitivi è l’innovazione”, spiega Giorgio Rossi, Operation Director dello stabilimento di Sassoferrato di Faber.

“Abbiamo investito in automazioni avanzate per la formatura delle lamiere e nuove soluzioni di accoppiamento dei materiali, che ci hanno permesso di ridurre i costi di trasformazione e migliorare ulteriormente la qualità percepita dai nostri clienti”, aggiunge.

Un approccio che ha permesso a Faber di mantenere e rafforzare la sua presenza nei mercati ad alto valore aggiunto.

La tecnologia al servizio dell’uomo: una trasformazione in ottica 5.0

Innovazione e tecnologia sono due componenti importanti del successo dello stabilimento marchigiano, ma il centro del processo poroduttivo dello stabilimento resta il suo capitale umano: dietro ogni prodotto Faber c’è un team di oltre 350 tecnici altamente specializzati, con un dato del 35% di quote rosa e un’età media di 39 anni.

“La nostra strategia ci ha permesso di slegarci dalla sola logica dei volumi per iniziare a ragionare in termini di valore, che per noi significa valorizzare le persone, rispettare l’ambiente e garantire la resilienza dell’azienda,” sottolinea Rossi.

“Il nostro obiettivo è quello di direzionare le tecnologie che dovranno essere sempre più a supporto dell’uomo con un particolare focus sul miglioramento della qualità della vita lavorativa delle persone, nel tentativo di creare ambienti di lavoro sempre più soddisfacenti dove il contributo del lavoratore è sempre più valorizzato e promosso. In questo contesto è fondamentale formare ed aggiornare il personale per metterlo nelle condizioni di operare nel miglior modo possibile”.

Pilastro fondamentale del successo di Faber è infatti la filosofia dell’Industria 5.0, che unisce l’innovazione tecnologica a un approccio umanocentrico, che pone in primo piano le persone. Una strategia “a prova di futuro”, che ha consentito allo stabilimento di reagire con prontezza alle difficoltà, come confermato dalla continuità operativa mantenuta anche durante l’alluvione che ha colpito il territorio nel settembre 2022, o dalla flessibilità dimostrata di fronte al caos generato nei mercati dalla pandemia e dalle recenti crisi geopolitiche.

L’intelligenza artificiale come chiave del successo

In tema di digitalizzazione, Faber ha già implementato sistemi di intelligenza artificiale (AI) in processi produttivi completamente “pull flow” ed “end to end”.

“L’AI ci ha permesso di diffondere pratiche di problem solving più efficaci e di aumentare l’affidabilità del nostro sistema operativo grazie al machine learning, in un contesto in cui i sistemi di intelligenza artificiale imparano dall’esperienza precedente e quindi dall’analisi dei dati raccolti in passato”, racconta Giorgio Rossi.

Guardando al futuro, Faber continuerà a investire in queste tecnologie, ripensando ruoli e competenze dei collaboratori per supportare la crescita e l’evoluzione tecnologica.

“Continueremo a sviluppare competenze nei nostri collaboratori il cui contributo e valore aggiunto rimarranno imprescindibili, nonostante l’automazione. Già ora stiamo attivando importanti percorsi formativi, consapevoli che il valore del reskilling e dell’upskilling delle nostre figure professionali sia fondamentale per sostenere e sviluppare queste nuove innovazioni tecnologiche”, continua Rossi.

Anche qui, la formazione del personale risulta centrale: a Sassoferrato si lavora incessantemente sulle competenze delle persone, motivandole e coinvolgendole nel progetto di business, cercando il miglioramento continuo.

Sostenibilità ed economia circolare: un impegno necessario per il futuro

L’innovazione, per Faber, passa anche dalla sostenibilità, un elemento chiave della sua strategia. I recenti investimenti green per lo stabilimento comprendono l’installazione di pannelli fotovoltaici che coprono oggi circa il 50% del fabbisogno energetico, oltre al cambiamento di tutte le lampade da alogene a led per un ulteriore risparmio sulle emissioni, a dimostrazione dell’impegno dell’azienda nel ridurre l’impatto ambientale.

L’obiettivo del Gruppo Franke, infatti, è di ridurre le emissioni dirette e indirette del 56% entro il 2030 rispetto al 2020, e abbatterle del 90% entro il 2050. Per farlo, Il Gruppo perseguirà diverse strategie, come l’uso sempre più spinto delle tecnologie per migliorare la salute e la sicurezza in azienda, spingendo contestualmente progetti di sostenibilità ambientale con un forte abbattimento di consumi a parità di volumi prodotti.

“Per esempio, l’uso di nanotecnologie nei processi di pretrattamento della lamiera ci ha permesso di ridurre a zero i fanghi di fosfatazione e di ridurre di oltre il 30% il consumo di energia elettrica per unità prodotta”, sottolinea Rossi.

Lo stabilimento di Sassoferrato è all’avanguardia in questa trasformazione, riducendo sprechi e adottando pratiche di riciclaggio circolare.

Faber, un’azienda a prova di futuro. Tra digitalizzazione e nuove sfide

Il cammino di Faber verso il futuro passa attraverso la digitalizzazione interna e della filiera produttiva per rispondere in modo più efficace a una domanda di mercato sempre più complessa.

Lo stabilimento continuerà a perfezionare le più sofisticate ed innovative metodologie di gestione della produzione, basate sui principi dell’eccellenza operativa, del miglioramento continuo e del coinvolgimento delle persone.

Il prossimo anno sarà focalizzato su investimenti mirati verso le più moderne tecnologie di produzione per rendere la fabbrica ancora più sicura e sostenibile.

“Nonostante le difficoltà del settore, restiamo fedeli alla nostra strategia di lungo termine, continuando a investire nei nostri processi all’avanguardia, nei prodotti innovativi e nel nostro straordinario team di persone che ogni giorno lavorano con noi con assoluto impegno, dedizione, professionalità e passione,” conclude Rossi.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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