La “factory of the future” di Bosch Rexroth a SPS Italia

Bosch Rexroth ha portato a SPS Italia i suoi prodotti e le sue soluzioni in chiave “factory of the future”. Le parole d’ordine sono sostenibilità, apertura e umanocentrismo

Pubblicato il 24 Mag 2023

Stand Bosch Rexroth a SPS - Dettaglio


Bosch Rexroth sta partecipando a SPS Italia (padiglione 5, stand E035), in corso fino a domani a Parma, per presentare al mondo del manufacturing i suoi prodotti e le sue soluzioni in chiave “factory of the future”.

La visione di Bosch Rexroth in materia di “factory of the future” poggia sui pilastri dell’automazione, del digitale e della robotica. Quest’ultimi sono i tre fattori imprescindibili su cui è basata l’idea stessa di fabbrica antropocentrica, aperta e sostenibile, connotati con cui le imprese devono caratterizzarsi per affrontare e vincere le sfide che l’evoluzione industriale pone loro di fronte.

I quasi 300 metri quadrati dello stand di Bosch Rexroth a SPS Italia 2023 sono suddivisi in tre aree specifiche, una per ciascuno delle colonne su cui regge questo prospettato modello di fabbrica.

Il primo pilastro: la fabbrica sostenibile

La prima è dedicata alla sostenibilità, il concetto che viene declinato secondo due direttrici di fondo: da un lato la promozione di politiche anti-spreco e di convinto approccio a un modello di economia circolare, dall’altro il contenimento del consumo energetico.

In questo spazio sarà sottolineata la “vocazione sustainable” di ctrlX Automation, piattaforma in grado di collegare i mondi dell’automazione, dell’informatica industriale e dell’IoT. Viene quindi dato risalto al monitoraggio della performance e dell’efficienza energetica della macchina, possibilità garantita dall’utilizzo di questo pacchetto software. Contestualmente Bosch Rexroth dedica uno spazio al progetto “Remanufactured Products”, messaggio che viene veicolato focalizzandosi sul concetto di idraulica connessa e illustrando soluzioni sostenibili in quest’ambito di applicazione.

Bosch Rexroth è protagonista anche nella nuova area “Sustainable Innovation” di SPS, dove presenta un ventaglio di proposte concepite per coniugare digitalizzazione e sostenibilità. Sono soluzioni nate assecondando il “paradigma More and Less”, un modello di riferimento che orienta la ricerca e sviluppo di Bosch Rexroth sui macro-obiettivi di incremento dell’efficienza energetica e di riduzione delle risorse nei processi produttivi. In questo stand i visitatori troveranno diverse soluzioni.

CytroMotion, l’attuatore autonomo compatto che porta a un nuovo livello l’efficienza degli assi lineari idraulici nella classe di potenza fino a 6.2 kW, garantendo fino all’80% di risparmio energetico in virtù della pompa a cilindrata variabile integrata nell’azionamento, fino al 75% in meno di volume d’olio utilizzato rispetto a una centrale idraulica tradizionale grazie al sistema di controllo power-on-demand, nonché la riduzione del livello di rumorosità media al di sotto dei 75 dB(A).

Sytronix, gamma di azionamenti per pompe a velocità variabile dal design compatto che riduce gli ingombri nella macchina e nell’armadio elettrico, oltre ad assicurare un decremento fino all’80% dei consumi energetici, minimizzando così il footprint di CO2 e i costi operativi, e garantire (rispetto ai sistemi tradizionali) una riduzione dell’80% anche per ciò che concerne la dimensione del serbatoio (e dunque del volume d’olio richiesto per il loro funzionamento).

CytroConnect Solutions, soluzioni digitali personalizzate che supportano la manutenzione dei sistemi idraulici consentendo analisi dati customizzate finalizzate all’eliminazione del rischio di fermi macchina imprevisti e integrando funzioni avanzate di condition monitoring, in modo tale da evitare la sostituzione di componenti ancora in buone condizioni di funzionamento e offrendo servizi di manutenzione remota che riducono la necessità di trasferte costose che aumentano le emissioni di CO2.

La piattaforma H4U, che comprende funzioni per il risparmio energetico, come il controllo idraulico per la pressione e la portata (p/Q) con un risparmio energetico del 30% in un’applicazione di pressa con sistema multi-asse.

Il secondo pilastro: la fabbrica antropocentrica

La seconda area dello stand ha per focus l’umanocentrismo, inteso come la volontà di porre l’uomo nella condizione di lavorare unicamente in situazioni nelle quali sia realmente in grado di apportare un valore aggiunto alla dinamica generale della fabbrica sulla base di un connubio virtuoso tra uomo e macchina, tra operatore e mondo digitale.

In Bosch Rexroth è convinzione consolidata che le risorse umane debbano rappresentare un valore scevro da misurazioni, e che il talento di ogni singolo soggetto sia incentivato se accompagnato da mezzi atti a favorire l’elaborazione di pensieri complessi. Tesi nella pratica suffragata dalla flotta di robot che commercializza, strumenti destinati all’ambito dell’intralogistica. Dagli AMR ai cobot più evoluti, sono tutti concepiti perché il loro utilizzo abbia come conseguenza il miglioramento delle condizioni di benessere dell’operatore in modo tale da consentirgli la piena espressione delle sue capacità.

Spicca nella gamma Bosch Rexroth l’AMR Active Shuttle, il quale non necessita di adattamento all’infrastruttura presente in fabbrica, è veloce da implementare, facile da configurare, interamente collegato in rete e garantisce una sicurezza certificata.

Un posto di rilievo lo occupa lo Smart Function Kit per attività di handling, un sottosistema meccatronico basato su un robot cartesiano in grado di muovere i pezzi in lavorazione con precisione e affidabilità all’interno di uno spazio definito. La comprovata qualità degli assi lineari Bosch Rexroth viene integrata all’innovativa tecnologia di controllo e dal relativo modulo software, atto a creare una soluzione di sistema perfettamente allineata alle esigenze applicative.

Il terzo pilastro: la fabbrica aperta

Infine, uno spazio all’interno dello stand viene riservato al tema dell’apertura, termine da interpretare come indicativo di fabbrica riconfigurabile, scalabile e modulare. Obiettivo che per essere perseguito obbliga le aziende produttive ad arricchire la propria componente software, sempre più rilevante ai fini dell’ottenimento della flessibilità necessaria per essere a tutti gli effetti una smart factory.

Un traguardo il cui raggiungimento Bosch Rexroth agevola ancora una volta attraverso ctrlX Automation, piattaforma di controllo industriale composta da diversi attori e la cui vera innovazione consiste nella propria architettura software: è infatti un ecosistema aperto (a cui si può accedere attraverso il sistema operativo Linux), svincolato dall’hardware e che consente all’utilizzatore di installare e aggiornare le proprie app (sviluppate con qualsiasi tipo di linguaggio) senza interrompere la funzionalità del sistema. In più permette di configurare le applicazioni che si ritengono utili alle diverse fasi della produzione, dall’assemblaggio al controllo dei materiali, dalla gestione delle scorte alla sicurezza. In questa parte dello stand troveranno spazio i partner sviluppatori di ctrlX Automation, a cominciare da Vision System e Orobix.

Il ruolo di Industry 4.0 per la crescita sostenibile

Bosch intende realizzare una crescita sostenibile puntando sulla tecnologia industriale, e stima che il fatturato generato salirà dagli attuali 7 a oltre 10 miliardi di euro entro il 2028. L’obiettivo è realizzare un modello di crescita proficua che generi un incremento nei risultati tale da aumentare il valore dell’azienda in modo sostenibile. Per riuscirci Bosch investirà oltre 3 miliardi di euro nel solo biennio 2022-2023, così da assicurare una crescita sia organica, sia inorganica.

Nell’ottica di quanto stabilito in sede di piano industriale, Bosch ha acquisito la società americana HydraForce, realtà che vanta circa 2.100 collaboratori. Si tratta della più grande fusione mai effettuata da Bosch in ambito di business industrial technology. Operazione che estende il ruolo di Bosch Rexroth quale leader globale nel campo dell’oleodinamica e che accresce la sua capacità di fornire tecnologie per escavatori, gru, trattori e per impianti e macchinari industriali.

La tecnologia industriale costituisce per Bosch un enorme potenziale di crescita, possibilità offerta non solo dalla crescente esigenza di automazione e di soluzioni per l’Industry 4.0, ma anche dalla “combinazione” in corso tra impianti oleodinamici ed elettrici, nonché dall’incessante domanda di tecnologia verde legata alla trasformazione ecologica dell’economia. Rafforzando il settore della tecnologia industriale, Bosch punta a creare un migliore equilibrio tra le proprie aree di business e rende la società stessa più creativa e solida in virtù della vasta diversificazione che ne accentua il ruolo di azienda globale fornitrice di tecnologia.

All’interno del Gruppo Bosch, il settore Industrial Technology è un fondamentale fornitore di servizi poiché equipaggia circa 240 suoi stabilimenti in tutto il mondo con tecnologie di produzione atte a garantire una produzione efficiente dal punto di vista delle risorse e su misura per le necessità del cliente. In questo modo, il Gruppo evita di dover effettuare ordini per oltre mezzo miliardo di euro ogni anno.

Tecnologia verde: le soluzioni per l’industria di Bosch generano 1 miliardo di fatturato

Nel 2022 Bosch ha realizzato un fatturato di oltre 1 miliardo di euro (+25% rispetto ai dodici mesi precedenti) nel campo della tecnologia ambientale per l’industria, raggiungendo il risultato che si era prefissa con un anno di anticipo rispetto alle previsioni.

La società continua a espandere il proprio portafoglio di tecnologia verde. A conferma di ciò Bosch Rexroth sta preparando il lancio delle soluzioni del suo portafoglio eLion per l’elettrificazione di macchine operatrici mobili, come escavatori, pale gommate e trattori.

Con oltre 80 varianti di motori, di diverse potenze e dimensioni, la società aiuta a ridurre le emissioni di carbonio nei cantieri edili, nelle miniere e nei porti. Clienti internazionali come Sennebogen e Kalmar Cargotec implementano già i loro prodotti con i nuovi azionamenti Bosch Rexroth, garantendo così un impulso ulteriore all’elettrificazione dei macchinari mobili.

La domanda di tecnologia verde è oltretutto in aumento anche nelle fabbriche. Nell’ambito delle misure adottate per contrastare il mutamento climatico le aziende stanno modernizzando i macchinari e le attrezzature già̀ installate, e contestualmente stanno dotandosi di nuove strutture adatte, per citare un esempio, alla produzione di batterie e di celle a combustione.

La strada per certificare il successo dell’elettromobilità passa obbligatoriamente dal recupero delle materie prime utilizzate. Per questo motivo Bosch Rexroth ha sviluppato un sistema automatico e rapido per la scarica delle batterie che non si limita solo a semplificare le operazioni di riciclo, ma a rendere anche più efficienti i processi manuali. La tecnologia è stata usata per la prima volta da Remondis e Rhenus Automotive nel loro stabilimento di Magdeburgo in Germania.

Idrogeno: Bosch sfrutta il proprio know-how per sviluppare la tecnologia

Oltre ai sistemi di accumulo, come le batterie, anche le celle a combustibile per la conversione di energia rappresentano un elemento di fondamentale importanza per raggiungere il traguardo della neutralitàà climatica. A tal fine Bosch ha realizzato celle a combustibile stazionarie a ossidi solidi (SOFC) dotate di un’efficienza complessiva di oltre l’85%.

Questi accumulatori di energia sono attualmente sperimentati in circa 60 impianti pilota. Uno di questi è l’Hydrogen Campus di Salzgitter, in Germania. In questa struttura di proprietà Bosch sono stati integrati dieci sistemi di celle a combustibile SOFC nell’impianto di fornitura energetica dello stabilimento. Il proposito è quello di commercializzare le celle a combustibile stazionarie nel 2025.

I componenti sono fabbricati utilizzando il know-how e la tecnologia di Bosch, la quale attraverso la sua unità per macchinari speciali fornisce, dalla cella allo stack, oltre il 50 per cento delle attrezzature necessarie per la produzione di celle a combustibile. In futuro il portafoglio si amplierà al punto da includere i componenti per gli elettrolizzatori. Il lancio sul mercato per l’elemento centrale dell’elettrolizzatore, lo stack, è previsto per il 2025.

Industry 4.0: il software Bosch conserva le risorse

In un tempo nel quale le risorse sono sempre più rare, e dunque più preziose, la risposta di Bosch alla loro scarsità verte sull’efficienza, nella convinzione che chiunque cerchi di produrre in modo sostenibile debba passare all’Industry 4.0. Ne è esempio il software per l’Industry 4.0 Nexeed di Bosch Connected Industry, capace di aumentare mediamente l’efficacia degli impianti nelle fabbriche del 5%, di ridurre i costi di mantenimento del 25% e di contenere gli sprechi.

Nexeed viene già̀ testato in più della metà dei circa 240 stabilimenti Bosch e in altre 100 fabbriche di suoi clienti sparsi in tutto il mondo. Il software contribuisce anche a combinare le tecnologie tradizionali con le nuove, e ne è prova la sua applicazione nel campo dell’oleodinamica.

Oggi, a differenza di quanto avvenuto per due secoli, cioè da quando si intuì che i fluidi meccanici avrebbero consentito di spostare grandi carichi con il minimo sforzo, è possibile far lavorare sempre i macchinari nella modalità operativa ottimale e di farli entrare in standby quando essi non sono in uso. Ciò avviene grazie alle pompe di azionamento a velocità variabile di Bosch Rexroth in grado di assicurare un controllo dipendente del carico, caratteristica che garantisce, a differenza di quanto avviene con azionamenti tradizionali, una riduzione fino all’80% del consumo di energia degli impianti oleodinamici.

Automazione: la tecnologia di Bosch riduce la complessità

Il sistema di automazione modulare ctrlX Automation di Bosch Rexroth è in grado di comprendere oltre 30 linguaggi di programmazione e permette agli utenti di sviluppare app e servizi personalizzati. La piattaforma ha immediatamente avuto grande riscontro, al punto che sono oltre 600 i clienti che si affidano a questa forma pionieristica di automazione.

Bosch Rexroth applica questo approccio anche al mondo dell’oleodinamica: se in passato la tecnologia di azionamento era legata all’hardware, ora la società ha trasferito questo compito ai moduli software, con il risultato che gli ingegneri meccanici possono continuare a utilizzare le architetture di automazione esistenti senza l’obbligo di possedere un know-how specifico per l’oleodinamica.

Inoltre, l’automazione supporta direttamente i lavoratori, per esempio sollevandoli da attività monotone e/o faticose. Ne sono testimonianza i sempre più richiesti cobot di Bosch Rexroth, robot collaborativi, leggeri e articolati per movimenti di precisione, i quali grazie ai loro sette assi riescono ad afferrare oggetti finanche dietro gli angoli e ad aiutare gli operatori a caricare, pallettizzare e ispezionare i pezzi lavorati.

Il mercato globale dell’automazione industriale è in rapida crescita: nel 2021 il fatturato a livello globale legato alla tecnologia di automazione era di poco inferiore ai 200 miliardi di euro, ma si prevede che entro il 2030 possa arrivare a oltre 400 miliardi, con un tasso di incremento annuo pari a oltre l’8% (fonte: Precedence Research, 2022).

D’altro canto, i megatrend come la digitalizzazione, l’invecchiamento della società e l’impegno verso una maggiore sostenibilità ambientale stanno spingendo impetuosamente la domanda proveniente dalle fabbriche di automazione, un’area di business strategica per Bosch che punta a raggiungere una crescita superiore al 10% annua, quindi a una velocità più sostenuta rispetto al mercato nella sua generalità.

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Daniela Garbillo

Giornalista pubblicista con 30 anni di esperienza di redazione, coordinamento e direzione maturata presso case editrici, gruppi e associazioni in diversi settori, dalle tecnologie innovative alle energie rinnovabili, dall'occhialeria al beauty, all'architettura. All'attivo anche importanti esperienze in comunicazione, organizzazione di eventi e marketing.

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