La grande crescita dell’e-commerce è sotto gli occhi di tutti: la pandemia ha dato la spinta definitiva a questa modalità di acquisto, che ormai viene utilizzata dalla grande maggioranza degli italiani per l’acquisto di beni e servizi di qualsiasi genere, anche successivamente alla fine della fase emergenziale. Quando parliamo di beni materiali, c’è però un dettaglio non di poco conto, che invece gli acquirenti on line tendono a trascurare: ovvero che dietro ogni pacco che ci arriva a casa esiste un grande lavoro alle spalle, fatto di molteplici attività di trasporto, logistica e consegna, gestito dal settore Courier, Express and Parcel (CEP). Per rispondere ai crescenti volumi di merce venduta dai marketplace e dai negozi digitali, infatti, servirebbe un sistema di distribuzione e logistica perfettamente efficiente e capace di rispondere a una domanda di mercato sempre più mutevole.
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L’impatto dell’e-commerce
Ma utenti e fornitori possono davvero sempre contare su un servizio di questo tipo? La risposta sintetica è che, nonostante gli sforzi, il mondo dei CEP è riuscito a reggere l’urto del boom dell’e-commerce soltanto in maniera parziale: gli impianti su cui si basano le attività di questi operatori sono generalmente tarati per gestire volumi inferiori di merce da smistare; dunque, rischiano di non sopportare un’ulteriore crescita della mole di lavoro. Molti impianti risultano infatti tecnologicamente obsoleti e montano soluzioni elettromeccaniche di vecchia generazione, risultando poco flessibili, spesso sovradimensionati e quindi poco efficienti dal punto di vista energetico. Ad esempio, negli impianti di sorting (quelli cioè dove avviene l’attività di smistamento delle merci) meno recenti, in caso di stop improvviso al nastro trasportatore, l’unica alternativa è che gli operatori facciano procedere i pacchi manualmente fino a destinazione, in modo che lo smistamento non subisca un totale arresto. Il problema è che disfunzioni, guasti o assenza dei giusti ricambi in magazzino possono rallentare il processo di smistamento, oggi più che mai frenetico, causando danni economici o reputazionali per la mancata consegna nei tempi prestabiliti.
La necessità del rinnovamento tecnologico
In altre parole, il comparto della logistica e della delivery deve oggi necessariamente rinnovarsi, ridefinendo la propria operatività sulla base dei nuovi standard logistici e di trasporto, ormai definitivamente cambiati con il boom del commercio elettronico. Diventa quindi fondamentale un’ottimizzazione tecnologica degli impianti di sorting esistenti, che possa abilitare tempi di lavorazione e delivery molto rapidi. Una possibilità concreta è quella di dotarsi di motori più all’avanguardia: il mercato propone alternative molto avanzate (come i motori sincroni a magneti permanenti) che garantiscono una maggiore affidabilità e riducono i consumi elettrici (particolare importante in un momento caratterizzato dal caro energia).
Il ruolo della manutenzione predittiva
Ma il rinnovamento si gioca principalmente sul piano della manutenzione degli asset esistenti: servono infatti soprattutto strumenti e innovazioni specifiche in grado di potenziare l’operatività degli impianti, riducendo al contempo i costi. Il malfunzionamento di questi impianti, infatti, è spesso e volentieri legato a un approccio manutentivo di vecchia generazione, incapace di identificare puntualmente guasti e problematiche. In effetti, avvenimenti come perdite di lubrificante, rumorosità anomale e vibrazioni improvvise, possono preludere a un potenziale danno imminente, che però risulta impossibile da intercettare per tempo facendo soltanto affidamento sui controlli di manutenzione periodici. Invece, grazie alle soluzioni IoT disponibili anche per questo mercato, diventa possibile conoscere in tempo reale lo stato di salute degli impianti, attraverso la capacità della sensoristica e dei software di raccogliere ed elaborare i dati in arrivo dal campo.
Quello appena descritto è l’approccio della manutenzione predittiva, che consente di tenere sotto controllo i punti critici dell’impianto, in particolare quelli più soggetti a usura meccanica, prevedendo con un elevato margine di accuratezza i potenziali difetti che potrebbero manifestarsi nell’arco di un paio di mesi. I vantaggi sono evidenti: garantire la continuità produttiva ed evitare gli stop improvvisi, sostituendo i componenti difettosi man mano che se ne presenta la necessità, ottenendo così anche un notevole risparmio rispetto alle sostituzioni a tappeto previste dall’approccio preventivo. Ma soprattutto, il risultato finale è quello di gestire la logistica in maniera efficiente e veloce, grazie alla disponibilità di impianti flessibili e sicuri che consentono flussi di produzione prolungati e/o continui.
Le soluzioni di SEW-EURODRIVE
L’impatto della crescita dell’e-commerce sul settore CEP è perfettamente noto a una società specializzata nell’automazione come SEW-EURODRIVE, la cui offerta consente ai responsabili di manutenzione dei sistemi di sorting di adottare un approccio basato sulla manutenzione predittiva. In particolare, il nuovo monocavo con encoder digitale MOVILINK DDI permette di acquisire continuamente ed in tempo reale i dati relativi al funzionamento dell’impianto di sorting. Si tratta infatti di una soluzione che consente di convogliare informazioni dettagliate relative al funzionamento del motore dal campo verso gli azionamenti, fornendo tutti i dati necessari per la manutenzione predittiva ai sistemi di supervisione d’impianto. Il passaggio successivo è rappresentato dalla possibilità di prendere decisioni di manutenzione supportate dai dati di funzionamento dell’impianto.
In quest’ottica SEW-EURODRIVE ha sviluppato DriveRadar, una soluzione cloud basata su un’architettura di Edge Computing che permette di raccogliere, analizzare e distribuire informazioni dettagliate ed aggiornate sul funzionamento delle macchine nell’impianto di sorting. Tramite Mobile App dedicate, gli operatori del team di manutenzione dell’impianto di sorting possono accedere al cloud e scaricare tutti i dati aggiornati in real-time. Il team di manutenzione può anche inviare informazioni di ritorno ai macchinari per regolarne parametri e configurazioni sulla base delle informazioni ricevute da DriveRadar, in modalità di Remote Control.