Durante la recente Hannover Messe, ATAM, azienda di Agrate Brianza specializzata in bobine incapsulate e connessioni industriali, ha presentato un’innovativa soluzione al problema dell’uso di bobine in ambienti a rischio esplosione.
In questo tipo di ambienti, normati dalle direttive ATEX 2014/34/EU, è normale utilizzare bobine depotenziate rispetto a quelle standard, anche se questo comporta prestazioni inferiori e spesso la necessità di riprogettare completamente le elettrovalvole che le usano.
La soluzione mostrata in anteprima da ATAM è una bobina incapsulata con armatura esterna – e non, come succede di solito, con custodia a prova di esplosione. Grazie alla costruzione innovativa, essa può lavorare in classe di temperatura T3 (quando le bobine con custodia anti-esplosione in genere lavorano in classe T6 o T5) e questo senza dover essere pesantemente depotenziata, come avviene in genere per le bobine “tradizionali”.
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Le applicazioni
La nuova bobina è approvata per l’uso in applicazioni fino a M2 (in linguaggio ATEX, significa “Apparecchiature per miniera la cui alimentazione viene interrotta in presenza di gas”). In effetti, i settori applicativi spaziano dalla miniera alle piattaforme petrolifere, dalla distribuzione carburanti alle raffinerie, dagli impianti di fornitura e trattamento gas a quelli, solo apparentemente meno critici, dell’industria alimentare e dei mangimi, dell’industria del legno o delle aziende agricole, e comunque in generale dove siano presenti gas o polveri potenzialmente esplosive.
Il prototipo presentato in fiera è il capostipite di una nuova linea specificamente dedicata a queste tipologie di ambienti.
Le caratteristiche
La capsula che contiene la bobina di ATAM è un’armatura magnetica rivestita da un trattamento anticorrosione in Zinco-Nichel, che resiste in nebbia salina fino a 240h per ruggine bianca e fino a 720h per ruggine rossa. Il grado di protezione (secondo normativa IEC-EN-60529) è IP65/IP69K e l’alimentazione necessaria va da 6 a 240 V, sia in continua che in alternata. Le dimensioni del prototipo sono 22mm di diametro interno, 45mm di diametro esterno e 54,5mm di altezza, che “incidentalmente” sono lo standard più comune in oleodinamica. Questo, insieme alla capacità di funzionare in classe T3, consentirà ai produttori di elettrovalvole di realizzare versioni dei loro apparecchi adatte per l’uso in ambienti potenzialmente esplosivi, senza dover riprogettare da zero il corpo del dispositivo. Diventerà anzi possibile utilizzare elettrovalvole standard in ambienti ATEX, semplicemente equipaggiandole con le nuove bobine, ottenendo un’apprezzabile riduzione dei costi pur rispettando le normative.