l'adozione nelle imprese

AI, non è ancora boom nelle imprese: è adottata solo dall’11,4%, ma nel triennio 2025-2027 il 18,9% vuole investire

L’analisi di Unioncamere e Dintec evidenzia che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) nelle imprese italiane è in crescita, ma resta ancora limitato all’11,4% del totale. L’AI è però considerata una tecnologia strategica per il futuro, con il 18,9% delle imprese che intende investirci tra il 2025 e il 2027. L’adozione è più avanzata nel Centro-Nord Italia e nel settore dei Servizi.

Pubblicato il 30 Dic 2024

intelligenza artificiale


L’Intelligenza artificiale cresce, ma il suo utilizzo non sfonda ancora tra le imprese italiane: è quanto rileva l’analisi realizzata da Unioncamere e Dintec sulla base dei dati dell’Osservatorio Punti impresa digitale delle Camere di commercio.

L’analisi rileva un aumento dell’utilizzo dell’AI nelle imprese rispetto al 2021, quando se ne avvaleva il 5,7% delle aziende. Tuttavia, nel 2024 l’AI è entrata a far parte del patrimonio tecnologico solo dell’11,4% delle attività produttive.

Aziende che, però, nel frattempo, hanno investito con decisione soprattutto nel Cloud (lo ha fatto il 44,4% delle imprese), nei sistemi di pagamento digitali (41,3%) e nella Cyber sicurezza (41,2%).

L’analisi fornisce però una bella prospettiva: il sistema produttivo guarda oggi con crescente attenzione all’Intelligenza artificiale che, tra le tecnologie strategiche da potenziare tra il 2025 e il 2027, balza al primo posto, con il 18,9% delle imprese che la include tra i propri programmi di investimento.

AI, le imprese del Centro-Nord sono avanti nell’adozione

I dati mostrano comunque che l’AI non si sta diffondendo omogeneamente sul territorio nazionale: si rileva, infatti, una netta preponderanza del Centro-Nord.

Tra le imprese che già utilizzano l’intelligenza artificiale, il 67,8% è situato in Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna e Veneto, con Milano, Roma, Torino, Verona e Reggio Emilia tra le prime province.

L’adozione dell’AI per settori

La gran parte delle imprese che adottano l’AI opera nel settore dei Servizi (75,2%), dove viene utilizzata nei Servizi di informazione e comunicazione (34,5% delle imprese), principalmente per la produzione di software e la consulenza informatica.

Seguono Manifatturiero e Commercio, con il 10% circa, e l’Agricoltura e le Altre Industria con meno del 3% delle imprese.

“Le tecnologie digitali sono strumenti indispensabili per sostenere la crescita e la competitività delle nostre imprese”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete.

“Pensiamo alle enormi potenzialità dell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale ancora in gran parte tutte da esplorare. In Italia, comunque, sono in decisa crescita gli investimenti in AI e per questo il sistema camerale intende continuare ad aiutare le imprese a sfruttarne i vantaggi in maniera consapevole. Attraverso i Pid abbiamo già coinvolto 750mila imprese e puntiamo a raggiungerne oltre un milione nel prossimo triennio per sostenere gli imprenditori nei processi di digitalizzazione e di doppia transizione. Anche per questo è necessario rafforzare la partnership con i principali enti di ricerca italiani per poter disporre di una rete di strutture verso cui orientare le imprese in modo mirato, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di tecnologia”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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