manifattura additiva

Origin One eleva gli standard di Additive Manufacturing: massima precisione, produttività incrementata e versatilità dei materiali

Il Competence Center BI-REX, in collaborazione con Energy Group, ha ottenuto notevoli risultati nella fabbricazione di componenti utilizzando la stampante 3D Origin One di Stratasys. La tecnologia P3, evoluzione del Digital Light Processing, ha permesso la realizzazione di progetti significativi in vari settori, dalle applicazioni industriali alla ricerca pura.

Pubblicato il 08 Apr 2024

Origin One


Precisione, produttività e materiali utilizzabili: sono queste le esigenze a cui risponde Origin One, la stampante 3D di Stratasys rivenduta in Italia da Energy Group, società del gruppo SolidWorld Group.

E sono questi i vantaggi che la stampante ha abilitato presso il Competence Center Bi-Rex, che ha acquisito la stampante nel 2023 proprio da Energy Group.

Infatti, pur essendo focalizzato sui Big Data (il nome è infatti l’acronimo di Big Data Innovation and Research Excellence), Bi-Rex, grazie alla presenza della propria Linea Pilota, fabbrica digitale del futuro dove le nuove tecnologie Industria 4.0 vengono integrate con quelle tradizionale in un ambiente digitalmente interconnesso, è attivo anche nei settori dello smart manufacturing, della robotica e dell’additive manufacturing.

Origin One sfrutta la tecnologia P3, evoluzione del DLP

La tecnologia alla base di Origin One è un’evoluzione del Digital Light Processing (DLP), nello specifico P3: Programmable PhotoPolymerization.

Nel processo vengono utilizzati controlli pneumatici che riducono le forze di trazione durante la stampa, garantendo così la massima qualità delle superfici senza compromettere la velocità di stampa o l’isotropia della parte realizzata. Ed è anche grazie a questo innovativo processo utilizzato dalla stampante di Stratasys che Bi-Rex ha contribuito al successo di diversi progetti.

Con Origin One sono stati infatti realizzati stampi per iniezione di silicone, così come particolari case per l’alloggiamento di schede elettroniche. Interessanti anche le applicazioni di ricerca pura, come quelle svolte nell’ambito della microfluidica.

La stampa 3D è, d’altronde, una tecnologia con applicazioni e casi d’uso potenzialmente illimitati e in Bi-Rex non sono mancati i test puramente estetici e la produzione di elementi decorativi.

“La macchina ci ha consentito di realizzare progetti importanti, ottenendo geometrie molto complesse con un’ottima finitura – dichiara Alessandro Barraco, Additive Manufacturing Process Engineer di BI-REX – e grazie al fondamentale supporto di Energy Group nella gestione della tecnologia siamo riusciti ad ottenere il miglior risultato possibile. L’acquisizione della Origin One ci ha consentito di ampliare il portafoglio servizi nei confronti dei nostri clienti in ambito additive e di consolidare la preziosa partnership con Energy Group, volta a supportare i processi di innovazione tecnologica del nostro tessuto industriale”.

La stampa 3D in produzione, dall’idea al risultato

La richiesta di aziende e centri di ricerca nei confronti delle stampanti 3D verte sostanzialmente su tre necessità: precisione, produttività e materiali utilizzabili. Origin One dà una risposta concreta a ciascuna di esse.

Si tratta infatti di una macchina che utilizzando resina liquida è in grado di stampare particolari con una accuratezza fino a 50 μm, paragonabile a quella ottenibile con tecnologie produttive tradizionali.

La velocità di stampa è ragguardevole: la stampante 3D Origin One di Stratasys assicura il miglior rapporto tempo/parte stampata della categoria, grazie alla possibilità di impilare i pezzi e alla breve post-polimerizzazione UV (5-15 minuti per gran parte dei materiali).

E a proposito di materiali, grazie alla collaborazione con i maggiori player a livello mondiale fra cui Basf, Henkel e DSM, Stratasys offre la soluzione giusta per stampare con tutti i principali materiali ad alte prestazioni, dai più resistenti tecnopolimeri agli elastomerici, inclusi FST e ESD.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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