Conte: “Recovery Fund opportunità storica, dovremo dimostrare di avere responsabilità politica e capacità amministrativa”

Per sfruttare al meglio le risorse del Recovery Fund bisogna lavorare bene e fare presto. L’Italia, ha detto Conte, dovrà dimostrare di avere capacità amministrativa e responsabilità politica nel mettere a terra il piano da presentare in Europa entro il 15 ottobre. Si partirà dal Piano di Rilancio presentato agli Stati Generali, individuando subito le priorità su cui puntare.

Pubblicato il 29 Lug 2020

conte


Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha le idee chiare su quello che bisogna fare per sfruttare al meglio le risorse del Recovery Fund. E, soprattutto, sa che bisogna fare bene e presto.

“Dobbiamo presentare i progetti entro il 15 ottobre 2020 in modo da poter aspirare alla possibilità di prefinanziamento del 10% che è stata predisposta appunto per chi li presenta in questa prima finestra temporale”, ha detto Conte martedì introducendo i lavori del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei (Ciae) a cui erano presenti i ministri e i rappresentanti degli enti locali. Il Ciae è l’organo di coordinamento cui spetterà il coordinamento delle attività relative al Recovery Plan. Al suo interno, il Comitato di Valutazione sarà la guida tecnica.

Di fronte a quella che Conte definisce “un’opportunità storica di riforma e sviluppo del nostro Paese” non c’è tempo da perdere: “si lavorerà anche ad agosto, abbiamo tempi strettissimi”. La prima riunione del Comitato è prevista oggi stesso.

La puntualità nell’elaborazione del piano, però, “è una condizione, una premessa indispensabile per poter accedere a questo piano europeo, ma non è sufficiente”.

“Dovremo dimostrare capacità amministrativa”

Quella che l’Italia ha davanti è “una prospettiva concreta per migliorare il nostro Paese per renderlo più efficiente e competitivo” e per questo è anche “una grande responsabilità, per noi stessi, per il Paese intero che ci guarda e per l’Europa: è una grande sfida di cui saremo chiamati a rispondere nei confronti di noi stessi, dei nostri figli, delle prossime generazioni, di tutti i cittadini europei”.

Conte ha spiegato che “dovremo essere assolutamente efficaci nella realizzazione di questo piano di investimenti e dobbiamo mantener fede a quello che sarà il cronoprogramma anticipato e dovremo quindi – forse come mai nella nostra storia – dimostrare di esprimere una capacità amministrativa – oltre che ovviamente a monte una responsabilità politica – nel mettere a terra questo piano, nel perseguirlo, rispettare i cronoprogrammi, riuscire a implementarlo nei tempi giusti”.

Rispondendo di fatto alle polemiche di questi giorni sui ruoli di Governo, Parlamento e comitati vari nella gestione del piano di rilancio, Conte ha precisato che “ci predisponiamo a interloquire con il parlamento, nella consapevolezza che la responsabilità nell’elaborazione dei progetti e nel perseguire il disegno di politica economica e sociale del Paese spetta al Governo”. Ma la portata del
programma è tale “che è giusto il pieno coinvolgimento del Parlamento. L’interlocuzione sarà sostanziale e non solo formale”.

La selezione delle idee presenti nel piano di rilancio

Conte ha anche precisato che la lista delle priorità da mettere sul piatto è già stata preparata. “Non partiamo da zero, abbiamo un piano di rilancio già elaborato a livello di ministri e di forze di maggioranza. Abbiamo presentato il piano alla consultazione nazionale a Villa Pamphilij. Dobbiamo partire da quel programma”.

Un programma che però è molto vasto e ambizioso e sul quale andranno comunque fatte delle sintesi e delle scente. “La prima cosa che faremo sarà selezionare quei progetti che sono più confacenti alle indicazioni del Next Generation EU e al Recovery Fund“. Una volta fatta la selezione si partirà “con la massima determinazione”.

A quel punto, operata la “scelta politica” sui progetti, “passeremo alla fase di elaborazione e al vaglio più strettamente tecnico. Metteremo a disposizione di tutti i Dicasteri coinvolti una struttura di servizio tecnico che possa contribuire alla elaborazione dei progetti e alla conformazione degli stessi alle linee guida richieste dalla Commissione europea”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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