Un biosensore per il riconoscimento di DNA e RNA. Un dispositivo innovativo per il rilevamento dei batteri. Una nanostruttura intelligente, capace di identificare gli agenti patogeni e utile come mezzo di contrasto nell’imaging. Sono alcune delle 30 tecnologie raccolte da Made in Trieste, il progetto di Area Science Park per promuovere l’impiego e l’applicazione industriale degli studi di giovani ricercatori. Le 30 idee, che vanno dalla diagnostica ad applicazioni terapeutiche per malattie infettive, neurodegenerative o per i tumori, passano ora alla fase due: la ricerca di un’azienda che finanzi un’applicazione di ricerca e sviluppo sperimentale.
Come funziona
In questa seconda fase Made in Trieste avvia il matching con le imprese, ossia la raccolta di manifestazioni di interesse da parte di aziende italiane o estere, che abbiano la volontà di sostenere l’innovazione tecnologia con investimenti. I potenziali finanziatori trovano alla pagina Tecnologie del sito di Made in Trieste l’elenco dei progetti candidati ed entro il prossimo 30 giugno possono scegliere su quale o quali sarebbero disponibili a investire.
Dopo che le aziende avranno manifestato il loro interesse, Area Science Park selezionerà gli otto progetti di co-sviluppo più meritevoli e assegnerà otto assegni di ricerca annuali ad altrettanti ricercatori che, insieme ai team di ricerca delle società selezionate, avranno l’opportunità di realizzare le attività proposte e testarne la validità sul campo.
Per maggiori informazioni si può scrivere a madeints@areasciencepark.it o telefonare al numero 0403755107.
A promuovere il progetto è Area Science Park, che gestisce un parco scientifico tecnologico tra Trieste e Gorizia, e ha il sostegno del Fondo Trieste per i giovani ricercatori. Nel centro friulano operano 98 realtà, tra cui 17 startup, 70 imprese e 11 centri di ricerca nazionali e internazionali.