Una scelta responsabile: come gestire la sfida della supply chain

In un passaggio delicato e importante come quello che stiamo attraversando occorre ripensare il modo di vendere e fornire i prodotti per evitare inutili sprechi ed eccessivi impatti sull’ecosistema. Angela Iorio, Head of Microsoft Alliance Marketing in ToolsGroup, spiega come e perché la tecnologia può essere di supporto.

Pubblicato il 09 Nov 2022

mani mondo


Per troppo tempo abbiamo pensato a soddisfare immediatamente i nostri bisogni e i nostri desideri, magari anche come modo per colmare altre lacune nella nostra vita, e per gli acquisti online o in negozio, sono richiesti tempi servizio quasi immediati. Questo ha un impatto non solo in termini di logistica, ma, soprattutto, in termini di ecologia e sostenibilità per l’aumento del consumo di energia e il rischio di produrre eccedenze e/o sprechi.

Pensiamo agli acquisti online. Con la disponibilità mondiale dell’accesso a Internet, l’e-commerce è ormai una modalità ampiamente diffusa. Una stima riferita al periodo pre-Covid valutava già in 1,8 miliardi le persone che avevano acquistato online. Un numero in costante aumento (con un picco vertiginoso in conseguenza della pandemia) tanto che si prevede che entro il 2024 i volumi del mercato e-commerce rappresenteranno oltre il 60%, rispetto all’attuale 47% (dati di Statista, il portale di statistiche online).

Alcuni venditori online offrono poi la possibilità di consegna in giornata. In questi casi si dà priorità alla rapidità a discapito dell’ottimizzazione, e si calcola che questo tipo di servizio richieda in media un’energia tre volte superiore rispetto ai tempi di consegna tradizionale.

Oggi la nostra attenzione è focalizzata sull’emergenza ecologica, la situazione socio-politica, l’inflazione e il rischio recessione: è tempo di fare delle scelte più oculate. Sulla base di tali considerazioni è necessario che la tecnologia venga in aiuto per evitare un ulteriore deterioramento delle condizioni di vita sulla Terra.

Ogni contributo da parte dei consumatori, dei fornitori, degli operatori logistici e dei fornitori di sistemi di pianificazione diventa sempre più necessario e ben accetto.

La tecnologia ci può aiutare ad analizzare meglio i bisogni in modo da prevedere quali prodotti hanno maggiore probabilità di richiesta, così da farli trovare dove serviranno ancora prima che il consumatore li ordini. Per fare questo, bisogna dotarsi di sistemi predittivi e di fulfillment planning evoluti, sempre più potenziati dalle tecnologie AI. Soluzioni basate sull’intelligenza artificiale permettono infatti di rispondere alle esigenze di business continuity e ottimizzazione operativa nel contesto di una supply chain globale sempre più sfidante e frammentata.

Come l’AI potenzia la pianificazione della supply chain

Lo scenario in cui, oggi, i supply chain leader devono confrontarsi ogni giorno è complesso. Il contesto attuale vede la supply chain globale lottare per riprendersi dalla pandemia e far fronte a nuove crisi che creano ulteriori interruzioni. Vorremmo pensare a una “nuova normalità” ma forse dobbiamo abituarci all’idea di un “no normal”, come lo definisce Gartner, descritto come “un ambiente di incertezza e ambiguità che richiede flessibilità continua, innovazione e investimenti (o reinvestimenti) in dati e strategie di analisi”.

La supply chain si confronta con una struttura di costo, che deve essere flessibile e agile affinché il business sia proficuo. Una pianificazione efficace attinge a dati e informazioni in tempo reale, fondamentali per elaborare scenari che tengano conto di decisioni esterne, come ad esempio il blocco del gas o l’aumento repentino e imprevisto di energia e materie prime. Ecco che i sistemi software a supporto delle decisioni di pianificazione e ottimizzazione della supply chain devono essere connessi in tempo reale per contribuire al miglioramento e all’efficientamento di tutti i processi. Solo una supply chain flessibile con queste caratteristiche è infatti in grado di reagire con prontezza in caso di variazioni o perturbazioni inattese.

Oggi il supply chain manager è ben consapevole che le complessità della filiera devono essere gestite da sistemi avanzati, con una forte componente di intelligenza artificiale, dove le persone sono parte integrante del processo: parliamo di “human-centric digital automation”. I sistemi più evoluti decidono in automatico molti dei processi necessari a far funzionare la macchina produttiva e l’intera supply chain, segnalando eventi eccezionali che richiedono un intervento da parte del team.

Alcune aziende basano la pianificazione ancora su fogli Excel, ma ora che la crisi ha reso evidente la necessità di un processo strutturato e ha accelerato la via verso la digitalizzazione, gli investimenti in tecnologie evolute stanno crescendo, con evidenti vantaggi in termini di performance.

La capacità di collezionare dati provenienti dalle fonti più disparate (un numero enorme di dati!) permette a un sistema dotato di intelligenza artificiale di interpretarli per trovare informazioni utili, individuare trend e correlazioni, da rendere disponibili al team supply chain.

Perché la supply chain ha un ruolo decisivo nella sostenibilità

L’impatto che ogni azienda ha in termini di sostenibilità è sempre più importante anche per i consumatori, che premiano le aziende che hanno un reale rapporto eco-friendly.

Il Chief Supply Chain Officer (CSCO) deve oggi assumere anche il ruolo di gestore dell’ecosistema globale in cui l’azienda opera nel mercato di riferimento. E anche nei CEO è cresciuta la consapevolezza dell’importanza della ecosostenibilità, che dipende sia da come è costruito il prodotto sia da come è distribuito.

Come fornitori di software provider abbiamo una forte responsabilità: dobbiamo innovare per rendere le aziende clienti sempre più competitive.

La supply chain è infatti la chiave per mantenere la promessa e creare un’eccellente esperienza di acquisto, e gioca un ruolo più che strategico nella creazione di un business sostenibile ottimizzando costi e opportunità.

Una supply chain sostenibile va di pari passo con il risparmio. La risposta istintiva al cambiamento e alle interruzioni della catena di approvvigionamento è quella di aumentare le scorte di sicurezza, ma ciò può portare a sprechi e costi in eccesso considerevoli.

La pianificazione della supply chain basata sull’intelligenza artificiale offre un modo per evitare questo problema e aumentare i livelli di servizio e quindi la disponibilità dei prodotti. Avere le scorte giuste nel posto giusto porta con sé una serie di altri vantaggi per la riduzione dei costi e degli sprechi: meno spedizioni urgenti o trasferimenti, meno emissioni di CO2, riduzione dei costi legati al magazzino (affitto, energia, riscaldamento…), migliore efficienza, migliore servizio.

Per ulteriori informazioni visitate il sito di ToolsGroup.

Valuta la qualità di questo articolo

Angela Iorio
Angela Iorio

Angela Iorio, Head of Microsoft Alliance Marketing in ToolsGroup, è laureata in fisica dei superconduttori, con una lunga esperienza di sistemi complessi. Si occupa da oltre vent’anni di divulgazione scientifica e comunicazione marketing per aziende high tech e software.

Articoli correlati

Articolo 1 di 2