Creare soluzioni di automazione semplici da implementare e utilizzare, interoperabili, connesse e flessibili, che permettano alle aziende manifatturiere di soddisfare, da un lato, le richieste di Mass Customization in modo sostenibile per l’ambiente e che migliorino la qualità della vita delle persone in fabbrica, dall’altro, sfruttare a pieno il valore dei dati, sia per una gestione più efficiente delle risorse energetiche, che per un monitoraggio più puntuale e analisi predittive appurate: è questo l’impegno di SEW-Eurodrive, azienda che opera nella progettazione di sistemi di automazione per tutti i principali settori industriali.
La mission dell’azienda è quella di mettere i propri clienti in condizione di cogliere tutte le opportunità derivanti dalla digitalizzazione degli impianti e dei processi, in un’ottica di innovazione aperta che mette l’uomo e l’ambiente al centro del processo di creazione di valore aggiunto all’interno dell’intero ecosistema industriale.
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Dai Big Data ai Right Data, come gestire i volumi crescenti di dati raccolti
Innovazione che, nell’Industria 4.0, inizia proprio dalle tecnologie che abilitano la raccolta e la trasmissione dei dati dalle macchine e dalle linee ai sistemi gestionali dell’azienda. Ed è grazie a questa integrazione e all’utilizzo di software di data analysis che il dato grezzo può essere trasformato in informazione e guidare le strategie produttive delle aziende manifatturiere.
Con un numero sempre maggiore di dati, tuttavia, avere il giusto approccio alla digitalizzazione non è scontato. Le aziende rischiano di perdersi nell’immensità dei dati raccolti a livello di fabbrica, senza che questa raccolta abiliti tutti i vantaggi che caratterizzano l’Industria 4.0.
“Non si tratta di Big Data, ma di Right Data – spiega Giosuè Cavallaro, Marketing Manager di SEW-Eurodrive – Con un approccio di data analysis basato sull’Edge Computing, già a livello di macchina, è possibile filtrare i dati e capire di quali si ha veramente bisogno, riducendo i volumi e semplificando le analisi sin dalla generazione sul campo, rendendo così gli Analytics anche più affidabili”.
Filtrare e analizzare i dati già a livello di macchina consente di essere più rapidi nell’interpretare certe informazioni e implementare azioni che rendano tutti i processi più semplici, flessibili e sostenibili.
Non solo tecnologia: cosa serve davvero alle aziende per diventare data-driven
Se semplificazione e affidabilità sono alla base dei vantaggi che la raccolta e l’analisi dei dati possono dare alle aziende manifatturiere sfruttando tecnologie elettromeccaniche digitalizzate che abilitano la trasformazione digitale, la componente tecnologica da sola non basta per definire un’azienda data-driven.
“La tecnologia è solo uno strumento all’innovazione. Per poter gestire nuove tecnologie bisogna far evolvere le competenze e il modo di lavorare, tanto in ufficio come in fabbrica”, spiega Cavallaro.
L’innovazione digitale deve quindi permeare anche i modelli organizzativi e operativi dell’azienda. In questo processo di cambiamento, spiega Cavallaro, i giovani possono e devono giocare un ruolo di abilitatori e promotori del cambiamento in azienda. “Grazie alla loro attitudine al cambiamento, i giovani possono contribuire a innovare anche quei reparti aziendali tradizionalmente più statici”, commenta.
Un approccio che permette, da un lato, di reperire le competenze e la forma mentis necessaria per promuovere l’innovazione all’interno dell’azienda e che, dall’altro, raccoglie e costruisce sull’esperienza della forza lavoro che da più tempo si trova in azienda.
Un cambiamento che deve partire dall’imprenditore stesso e che deve essere volto alla creazione di quelle competenze e quelle figure necessarie all’innovazione. “Quello che vediamo è che, ad esempio, la data analytics è sempre più integrata allo sviluppo applicativo di macchine; quindi, dobbiamo fare evolvere competenze di data engineering e di messa in servizio, oppure legate a manutenzione predittiva”, spiega Cavallaro.
Figure ibride per una realtà che diventa sempre più fluida, dove le tecnologie diventano strumenti che permettono alle aziende di rispondere ai cambiamenti della domanda – orientata verso una produzione personalizzata che quindi richiede una maggiore flessibilità delle linee per non gravare sull’ambiente – e navigare in un contesto di incertezza, dove le catene di fornitura sono messe a dura prova da eventi disruptive che accelerano alcuni trend di trasformazione e ne creano di nuovi.
Le aziende devono quindi essere in grado di operare in questa nuova realtà ibrida, dove le relazioni si spostano dal mondo fisico a quello digitale, pur non rinunciando a quell’elemento empatico che caratterizza le interazioni fisiche. In questo contesto, le tecnologie digitali non solo creano la piattaforma per nuovi ambienti di interazione, ma aiutano a facilitare questo nuovo modo di interagire con i clienti. Relazioni che, proprio grazie ai dati, possono diventare sempre più personalizzate e a valore aggiunto e condiviso.
Cambiamenti che impongono ai provider di tecnologie, per primi, di innovare prodotti e servizi. Ed è quello che ha fatto anche SEW-Eurodrive, partendo proprio dalla riorganizzazione dei processi e dei team interni.
L’azienda ha infatti creato un reparto di digital innovation e figure di “change agent”, persone con competenze trasversali e inclini alla sperimentazione che tentano di portare avanti i progetti di innovazione radicale dell’azienda. Inoltre, proprio per affrontare questo nuovo modo di relazionarsi con i clienti, che nell’era dell’Industria 4.0 diventa digitale, ma sempre più personale, l’azienda ha creato un team di digital customer care consultant che cura le relazioni esterne facendo leva proprio sui dati per offrire un servizio customizzato alle necessità del singolo.
Le soluzioni di SEW-Eurodrive per un’automazione sempre più facile e integrata
Un approccio all’innovazione che ha permesso a SEW-Eurodrive di rivedere sia il portfolio di prodotti che quello di servizi legati all’automazione, per rispondere alle esigenze delle aziende clienti.
“Una trasformazione fondamentale che abbiamo dovuto fare è digitalizzare l’elettromeccanica, poiché così possiamo offrire una maggiore flessibilità di automazione. Questo consente di rendere più rapida ed efficiente sia la fase di programmazione che l’avvio delle macchine e abilita una produzione più flessibile, dove prodotti con varianti e specifiche diverse vengono realizzati dagli stessi macchinari e linee”, spiega Cavallaro.
Flessibilità che richiede un’integrazione orizzontale, tra le macchine, ma in primo luogo un approccio efficiente alla gestione energetica e alla riduzione dei costi di gestione e installazione. A questo è orientato il portfolio di tecnologie decentralizzate di SEW-Eurodrive, con sistemi di azionamento che riescono a garantire flessibilità ed efficienza, come nel caso di:
- Movimot, un motoriduttore con convertitore di frequenza digitale combinato, facile da installare e utilizzare
- Movigear, l’unità di azionamento meccatronica in classe energetica IE5 che unisce il riduttore e il motore in un unico alloggiamento, dando così alle aziende totale flessibilità di installazione e massima efficienza energetica
Vi è poi l’integrazione con il livello IT, quindi i sistemi gestionali dell’azienda, che permette di andare oltre tradizionale gerarchia livelli di produzione e abilitare un collegamento logico che va da singolo sensore a bordo del motore a un livello superiore della fabbrica.
A questo è rivolta Movilink DDI, l’interfaccia digitale ad unico cavo ibrido in grado di far interagire in un unico sistema più macchinari operanti anche in diverse linee di produzione. Grazie a questa tecnologia, le imprese possono semplificare e velocizzare l’analisi e la trasmissione dei dati diagnostici dai sensori montati a bordo del motore per il Condition Monitoring o per analisi predittive.
“Abbiamo creato un portfolio di motori e azionamenti equipaggiati con questa interfaccia digitale che consente una gestione del dato proprio sul campo, ed anche una riduzione dei costi di gestione degli impianti e dei tempi di commissioning stimata intorno al 30-50%”, spiega Cavallaro.
Non solo, perché questa tecnologia connessa e modulare, che rientra nella piattaforma di automazione Movi-C, consente anche una maggiore flessibilità del modello produttivo della macchina, particolarmente importante in quei contesti dove nella stessa linea vengono prodotti modelli con caratteristiche diverse (come nel packaging).
Al tempo stesso, la digitalizzazione dell’elettromeccanica abilita le macchine a una gestione più intelligente dell’energia che si traduce in minor sprechi per l’azienda (e quindi anche minor costi di produzione) e una riduzione dell’impatto dei processi sull’ambiente.
Movi-C di SEW-Eurodrive è infatti una soluzione all-in-one che unisce elettromeccanica digitalizzata a un software intuitivo e ad una piattaforma as-a-Service per il Condition Monitoring e la Predictive Maintenance.
Una soluzione flessibile e connessa che si compone di diversi elementi hardware (controller, inverter, azionamenti decentralizzati, riduttori, servomotori e motori asincroni) configurati attraverso un unico software di ingegnerizzazione (Movisuite) che permette una gestione integrata del processo di engineering, dallo sviluppo dell’impianto e fino al suo avvio.
Inoltre, in abbinamento a questo software, SEW-Eurodrive ha sviluppato DriveRadar, una piattaforma software as-a-Service che si focalizza proprio sul Condition Monitoring da remoto e sul campo e sulla manutenzione predittiva e l’anomaly detection.
La piattaforma unisce due anime: una Web App per dispositivi mobili a supporto del manutentore che può accedere, anche da remoto e da qualsiasi smart device, a tutte le informazioni di cui ha bisogno. In questo modo il manutentore può offrire una risposta più rapida alle esigenze dell’azienda, come nel caso degli interventi di ripristino a seguito di un guasto.
La seconda anima della soluzione è la IoT Suite, che monitora continuamente lo stato di salute dell’impianto e dei singoli componenti di automazione.
“Questo permette di determinare un piano di azione predittiva che è basato su specifici calcoli che derivano da algoritmi di analytics all’interno della piattaforma software, dotata anche di Machine Learning che le permettono di predire anche situazioni di pericolo e di rischio nel prossimo futuro”, spiega Cavallaro.
La soluzione è offerta in modalità Software–as-a-Service e può quindi essere utilizzata sia sulle tecnologie SEW-Eurodrive, o in modalità Data-as-a-Service su componenti di altri produttori, nonché impianti brownfield.
I vantaggi per i costruttori di macchine e gli end-user
La possibilità di monitorare le prestazioni e lo stato di salute delle macchine installate presso i clienti apre nuove e interessanti opportunità di business per gli OEM, che possono offrire ai clienti servizi basati sul Condition Monitoring e sulla Predictive Maintenance, suggerendo al cliente gli interventi da realizzare sul macchinario per migliorare le prestazioni ed evitare fermi macchina.
Per gli End-user, invece, l’utilizzo di queste soluzioni di automazione abilita una maggiore visibilità e controllo su quanto accade nell’impianto. Grazie alla digitalizzazione di informazioni strategiche i processi produttivi possono essere continuamente ottimizzati, permettendo così di ridurre i costi.
E nell’ottica di questo nuovo modo di fare innovazione, basato su apertura e collaborazione, le nuove soluzioni di automazione SEW-Eurodrive sono state sviluppate insieme ai clienti.
“Per DriveRadar abbiamo deciso di cambiare approccio rispetto al passato, utilizzando una metodologia Agile e facendo prove ed errori insieme ai nostri clienti già nelle fasi di sviluppo; quindi, abbiamo potuto rilasciare in breve tempo una prima release del software, che già rispondeva ad esigenze reali dei clienti. Dopo di che, abbiamo continuato a lavorare sulla soluzione per una maggiore personalizzazione”, spiega Cavallaro.
Un approccio all’innovazione dell’offerta che ha permesso a SEW-Eurodrive di rispondere con maggiore rapidità alle esigenze del momento dei clienti, in un’ottica di miglioramento continuo dove si riduce il time-to-market del prodotto, che comunque viene continuamente efficientato e personalizzato secondo le richieste specifiche dei mercati di riferimento.