In occasione delle restrizioni indotte dalla pandemia, le imprese italiane si sono rese conto che le tecnologie digitali possono rappresentare un’ancora di salvezza per offrire quella flessibilità necessaria per garantire l’operatività anche in momenti di grande turbolenza. Le PMI, in particolare, hanno aumentato la consapevolezza, in precedenza alquanto ridotta, delle possibilità offerte dalla trasformazione digitale di aumentare la loro capacità di risposta in un mercato perturbato in più ambiti. Un ulteriore impulso viene dalle opportunità offerte dagli incentivi 4.0, presenti nei diversi Piani dedicati e nel PNRR.
La necessità di lavoro a distanza ha aumentato l’adozione delle soluzioni di collaboration, dei servizi cloud (fruiti dal 69% delle Pmi) e l’uso di software per lo scambio e la gestione documentale, come evidenzia il report “La maturità digitale delle PMI: a che punto siamo” dell’Osservatorio Innovazione Digitale delle Pmi del Politecnico di Milano.
L’analisi evidenzia tuttavia un panorama piuttosto variegato che vede la trasformazione digitale ancora limitata a servizi e strumenti specifici, mentre stenta a decollare una revisione strategica dei processi.
Solo il 21% delle imprese coinvolte dall’Osservatorio ritiene di essere a buon punto sul percorso di trasformazione, mentre il 43% evidenzia resistenze dovute al costo eccessivo (15%) o alla marginalità del digitale rispetto al proprio settore (27%). In sintesi, dalla ricerca emerge un quadro estremamente eterogeneo della maturità digitale delle aziende italiane che richiede dunque approcci e percorsi differenziati. L’obiettivo comune resta la necessità di rispondere in modo tempestivo a un mercato sempre più instabile, prima a causa della pandemia, ora per la mancanza di materie prime e per l’aumento dei costi dell’energia, domani chissà…
Servono dunque gli strumenti e le metodologie per aiutare le aziende a cavalcare il mare in tempesta sfruttando le onde anziché esserne travolti. Formula Impresoft ritiene di averli entrambi.
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La soluzione giusta per ciascuna azienda
Nella visione di Formula Impresoft, il punto di approdo di una trasformazione digitale dovrebbe porre al centro il sistema ERP che svolge il ruolo di dorsale informativa dell’azienda e consente di ottimizzare le risorse e i processi aziendali. Per valorizzare il processo di produzione si dovrebbero affiancare gli strumenti per la pianificazione (APS – Advanced Planning and Scheduling) per garantire l’efficienza della fabbrica e quelli della raccolta del dato (MES – Manufacturing Execution System) per abilitare la conoscenza di che cosa avviene in fabbrica. La schedulazione a capacità finita permette di creare simulazioni in logica what-if per capire che cosa accade e aiutare il fattore decisionale, mentre la raccolta dati permette di evidenziare le inefficienze reali aiutando a portare mirate azioni correttive. La governance dovrà infine essere garantita dagli strumenti di analisi delle performance per poter attuare un miglioramento continuo.
“La disponibilità di un insieme completo di soluzioni ci permette di creare una proposta scalare e modulabile in funzione della maturità digitale dell’azienda, coerente al tempo stesso con il suo approccio e la sua organizzazione”, sottolinea Luisa Ferrari, Director Sales Support & Solution Architect e product leader di Sage X3 in Formula Impresoft
La trasformazione digitale assegna un ruolo fondamentale ai dati, indispensabili per prendere decisioni informate. Il tema, particolarmente sentito dalle imprese anche per rispondere alle opportunità offerte dal Piano 4.0 e dal PNRR, è stato sollecitato dalle esperienze del lockdown, quando le aziende si sono rese conto che senza la disponibilità di dati digitali era impossibile garantire l’operatività da remoto, anche nelle aree aziendali in cui sarebbe sato fattibile.
I dati trainano la trasformazione digitale
L’approccio ai dati deve inevitabilmente tenere conto della maturità digitale dell’azienda. Per aziende che ancora gestiscono parte delle attività in modo cartaceo, ad esempio, il primo passo sarà puntare a un’evoluzione in ottica paperless. Si arriverà poi all’integrazione dei dati provenienti dalle macchine (i classici tempi di produzione, di set up, i pezzi prodotti, i pezzi scartati, i materiali impiegati…) tramite sistemi di raccolta user friendly (come gli schermi touch) a disposizione degli operatori. Saranno questi gli elementi minimi per iniziare a costruire gli indicatori di performance aziendale necessari per valutare le performance di fabbrica e per recuperare, di conseguenza, efficienza. Questo esempio evidenzia la necessità di approcci e punti di partenza differenziati che partono dall’analisi di un maturity assessment, preliminare all’avvio di qualunque percorso di trasformazione digitale.
Competenza tecnologica ed esperienza di settore
“Offriamo la nostra competenza per intraprendere il percorso di innovazione digitale dell’azienda”, evidenzia Ferrari. “Alla competenza tecnologica e di prodotto affianchiamo l’esperienza sui processi dei diversi settori, ciascuno dei quali richiede focalizzazioni differenti”.
Il machinery mette ad esempio al centro temi come la tracciabilità, la datazione, l’analisi della commessa, i valori di redditività; mentre l’industria di processo, come il food & beverage, oltre all’attenzione alla tracciabilità, richiede particolare attenzione per controllo e qualità; diverso ancora il focus nel settore distributivo.
La scelta di Formula Impresoft è di porre un insieme di soluzioni, modulari e integrate, sotto un unico ombrello, UniQa, per rispondere alle diverse esigenze dell’azienda, determinate sia dalla sua maturità aziendale sia dal segmento industriale di appartenenza.
Ne risulta così un’offerta completa all’impresa manifatturiera, declinabile per le diverse industry, che non si limita a soluzioni di campo e di pianificazione, o alla gestione dei processi core tramite ERP Sage X3, ma offre anche strumenti di governance, come performance management e soluzioni per le misurazioni economiche aziendali.
“Il nostro fattore distintivo, come Formula Impresoft, è saper rispondere alle diverse necessità che l’azienda nel tempo può avere, lungo tutta la catena del valore, accompagnandola step by step in un percorso che porta al governo digitale completo dell’impresa“, conclude Ferrari.